[Completata]
Quando si prova un'emozione negativa ci si sente come all'interno di una gabbia.
Ci si sente imprigionati come una rondine con le ali legate. Non si riesce a vedere nient'altro se non il dolore. Si affoga all'interno di esso e ci si pe...
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L'orologio di Harry scoccò le 5:15 quando uscì di casa per la sua solita corsa mattutina. Il cielo era ancora buio e ricoperto di stelle.
C'era la luna piena.
Harry corse lungo il solito tratto di strada. Era una bella giornata, anche se era lunedì.
Però era stranamente contento quel giorno. Qualche settimana fa aveva dato i suoi ultimi esami, che come sempre aveva eseguito in ritardo, e arrivati i risultati aveva preso la laurea in psicologia ottenendo i punteggi massimi.
In realtà lo aveva sempre appassionato quel mondo, ma aveva deciso di fare proprio l'università solo per la madre che tanto lo voleva.
Poteva diventare psicologo, eppure decise di dedicarsi completamente alla scrittura.
Corse con la testa scollegata, non pensando a niente se non all'ambiente che lo circondava. I rumori del traffico mattutino, il vento leggero che smuoveva le foglie degli alberi lungo i viali mentre le suole delle sue scarpe da ginnastica colpivano il suolo.
Dopo un po' arrivò all'inizio di Princess Park Manor, e questo significava che la sua parte di allenamento era praticamente finita. Si fermò e percorse la via con calma, riprendendo fiato e anche qui, osservando ogni dettaglio.
Le foglie che incominciavano a staccarsi leggermente spennellate di arancione, la luna che ormai stava sparendo e le prime luci dell'alba che incominciavano a colorare il cielo rendendolo sempre più chiaro.
Si infilò nella boscaglia sentendo solamente le sue scarpe che schiacciavano le foglie secche e il suono degli uccellini che cantavano l'arrivo del mattino.
E poi eccola lì. Quella statua. Ogni mattina era un conforto per lui vederla lì, davanti ai suoi occhi.
Era come se vedendola qualcuno gli sussurrasse all'orecchio: 'ce l'hai fatta anche oggi. Sei vivo. Sei qui.'
Harry accennò un sorriso, sentendo le sue fossette spuntare. Si fece più vicino alla statua e si sedette ai suoi piedi.
Fissò in alto e rimase lì, tra una frazione di cielo e l'altra.
«Sembri una persona molto triste.»
Harry si tirò su di scatto, spaventato.
Una voce alle sue spalle lo fece girare, per fargli notare poi alla sua destra, un ragazzo.
«Ma che...» Disse.
«Sembri una persona molto triste.» Ripeté il ragazzo come se niente fosse. Harry provò a guardarlo in viso, ma quest'ultimo teneva lo sguardo basso impedendogli di farlo.
«Non sono triste.» Rispose finalmente. Il ragazzo sospirò «Forse non lo sei ora ma lo sei spesso.» Harry non disse niente. «Sbaglio?» Biascicò l'altro. «Non del tutto.» Harry si rimise composto e continuò a guardare su.