Quando tornò a casa Harry, era ormai notte fonda.
Niall lo aveva chiamato una volta ma lui come si era promesso prima non aveva risposto. Andò in camera, si mise il pigiama e posò il telefono sul comodino accanto a lui, strinse le coperte con i pugni e si mise a guardare su. Era tutto così bianco.Perché il suo soffitto era bianco?
Perché le pareti erano bianche?Un magone alla gola gli spezzò il respiro, facendogli uscire dalle labbra un singhiozzo soffocato.
Voleva piangere, ma gli occhi gli bruciavano come se fossero secchi, aridi.
Forse non si ricordava più come piangere?
Dopotutto erano forse anni che non lo faceva.
Strinse gli occhi in piccole fessure, cercò di scollegare la mente ma ricordare gli portava troppo dolore. Ogni ricordo era contaminato da una piccola parte di male che con lo scorrere del tempo si era espanso come una macchia d'olio.
Spegni tutto
Spegni tutto
Spegni tuttoRiaprì gli occhi lentamente, davanti a se vedeva solo il bianco candido del soffitto.
Il respiro si fece sempre più silenzioso mentre i suoi occhi si riempivano di quel bianco.
Il senso di vuoto si fece più rumoroso, come se dentro di lui gli organi e le ossa fossero scomparsi per lasciare più spazio possibile alla sensazione di niente. Il dolore soffocato e la rabbia repressa incominciarono a danzare dentro di lui scuotendogli ogni piccola parte di vita che gli restava.Abbassò gli occhi sulle sue mani che stavano stringendo il lenzuolo scuro: stavano tremando.
Non sapeva neanche lui quello di cui aveva bisogno.
Aveva classificato il suo vuoto in più categorie, e quello, quel momento, era uno di quei casi in cui stava così tanto male dal non riuscire neanche a reggere la penna in mano e scrivere , o ascoltare il suono delle onde del mare o la musica.
La sua mente correva a mille chilometri orari e sapeva che nemmeno il sonno avrebbe potuto calmarlo.Niente in quei momenti ci riusciva, doveva solo aspettare che passasse e poi sarebbe ritornato tutto normale.
Erano quei momenti in cui aveva bisogno di stare da solo, che se ci fosse stato Niall accanto a lui, gli avrebbe urlato di tutto per poi finire di guardarlo con lo sguardo colmo di dispiacere.
Erano i momenti in cui si rendeva conto che nonostante tutto, doveva affrontare la vita da solo.
Era come se il proprio essere fosse stato cancellato dal vuoto.
Tutto intorno a lui era un rimbombo, vedeva la stanza vuota.
Era tutto così bianco.
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I Promised One Day That I'll Bring You Back A Star [L.S/Z.M]
Fanfic[Completata] Quando si prova un'emozione negativa ci si sente come all'interno di una gabbia. Ci si sente imprigionati come una rondine con le ali legate. Non si riesce a vedere nient'altro se non il dolore. Si affoga all'interno di esso e ci si pe...