[Completata]
Quando si prova un'emozione negativa ci si sente come all'interno di una gabbia.
Ci si sente imprigionati come una rondine con le ali legate. Non si riesce a vedere nient'altro se non il dolore. Si affoga all'interno di esso e ci si pe...
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L'orologio scoccò le 11 del mattino quando Louis vide entrare in negozio Zayn e Liam, insieme.
Insieme nel senso che erano proprio insieme, uno accanto all'altro. Sorridenti.
Poggiò il disco sul bancone e rimase fisso a guardarli. Sembrava tutto normale, come se non si fossero in realtà evitati per mesi.
«Buongiorno Louis!» «Ehilà Tommo!» Dissero uno dopo l'altro. Ma lui rimase a fissarli, con gli occhi spalancati e le braccia lunghe sui fianchi.
«Abbiamo portato la colazione.» Disse Liam avvicinandosi.
Restò immobile sentendo un sorriso spuntargli sulle labbra.
«Va bene Lou, ti ho portato la colazione ma io devo andare.» Disse Zayn posando il sacchetto di Starbucks sul bancone.
«E io devo raggiungere Gigi.» Aggiunse Liam.
Zayn incrociò le braccia, fissandolo negli occhi.
Louis storse la testa alzando un sopracciglio.
«Voi due avete sco-»
«Ciao Tommo!» Lo interruppe Zayn girandosi e afferrando il braccio del più grande trascinandolo fuori dal negozio.
«Loro due hanno-» Sorrise poggiandosi una mano sulla bocca.
Tornò dietro al bancone e aprì il sacchetto. Frappé al kiwi e ciambella blu. Sorrise incominciando a fare la sua colazione. Poteva essere una bella mattinata.
*
I due si salutarono semplicemente con il loro saluto, senza effusioni d'affetto ma con un sorriso enorme sul volto. Appena si erano svegliati Liam aveva trovato affianco a se il più piccolo ancora rannicchiato a lui, addormentato. E questo gli bastava.
Zayn salì sulla Chevrolet, diretto verso casa dove Liv lo stava aspettando.
Parcheggiò la macchina in garage e andò a bussare alla porta. Sentì i passi leggeri dall'altra parte e poco dopo spuntò la ragazza. Questa mattina aveva i capelli legati in una coda, la solita tenuta da lavoro e gli occhi azzurri contornati da un filo d'occhiaie.
«Ben tornato signorino Zayn.» Disse facendosi da parte per farlo entrare in casa. Zayn la prese sotto le braccia portandosela al petto. «Ciao stellina» sorrise nella sua spalla. La sentì ricambiare leggermente la stretta, le sue mani andarono ad allacciarsi dietro al suo collo, ma il contatto fu minimo perché si allontanò subito. «Ha fatto colazione?» Chiese chiudendo la porta. «Si Liv.» Rispose appendendo la giacca e levando le scarpe. «I miei?» Chiese poi. «In riunione. Ha bisogno di qualcosa?» «Niente grazie Liv. Salgo in camera.» Fece per salire le scale quando la voce della ragazza lo fermò. «Stasera avrà bisogno di una tisana alle stelle?»