STOP (prima parte)

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Le labbra di Calum svegliarono Evie. Indossava una maglia dei Green Day, ovviamente di Calum, era completamente ossessionato da quel gruppo.
Erano le sette del mattino, era ritornato il lunedì, doveva tirare fuori tutte le sue forze per ricominciare una settimana.

Calum era appoggiato su un fianco mentre guardava il telefono. Evie noto principalmente i suo occhi illuminati dalla luce dello schermo.
Quella luce gli rendeva gli occhi più deboli, sembravano occhi di un bambino che si è perso.
Erano così innocenti che spaventavano.

Restò lì a fissarlo fino a quando la sveglia delle sette e dieci suonò.
Evie si alzò e prese il suo telefono che aveva appoggiato vicino alla porta attaccato a una delle poche prese che c'erano in quella stanza.
Si trovò parecchi messaggi da Holly.

Evie.

Dobbiamo parlare.

Subito.

Ti prego.

Rispondi.

Evie...

Guardò l'ora.
Le aveva inviato quei messaggi alle tre di notte.
Uscì dalla stanza e provò a chiamarla. Non rispose. Richiamò. Non rispose. Chiamò la terza volta. Ma non rispose nemmeno quella volta.
Cercò di mantenere la calma, non doveva agitarsi.
"Starà dormendo ancora" pensò.

Entrò in camera e fece leggere i messaggi a Calum.

-Evie mi sa che dobbiamo saltare un altro giorno di scuola.- ammise.

-Verrò bocciata.- sbuffò e poi portò le mani alla faccia per la disperazione. -E mia mamma mi ucciderà, ma devo andare da Holly.-

-Preparati io ti aspetto in macchina.- scese le scale piano, cercando di non svegliare la madre di Evie. Lo segui, non aveva il tempo di truccarsi o di mettersi una maglietta. Tenne la maglia di Calum con sotto un paio di jeans neri. Le scarpe se le infilò in macchina.
Voleva stare tranquilla ma non riusciva. Non poteva nascondere la paura.

Calum continuava a guidare per stradine che non aveva mai percorso, Evie gli disse che erano scorciatoie ma onestamente non sapeva nemmeno lei dove stavano andando. Girarono in auto per circa quindici minuti. Alla fine la trovarono in fondo a una via, Evie non se la ricordava, non andava a casa di Holly da troppo tempo.

Suonarono alla porta. Non aprì nessuno. Nel vialetto non c'era la macchina dei suoi genitori. In quel momento di ricordò che le aveva detto che i suoi genitori erano partiti per un weekend, le aveva detto che sarebbero tornati il lunedì pomeriggio. Calum la guardò e poi guardò la porta. Prese una piccola rincorsa e si butto contro la porta per tre volte. Alla quarta riuscì a sfondarla. Evie corse verso la sua camera. Vedeva sfuocato, tutto era rallentato. In camera sua non c'era nessuno. Solo un biglietto sul letto.
Lo aprì.

Io amavo Ashton. Non so dove sia lui ora, ma so bene dove sono io. Sono nel posto giusto. Tu che stai leggendo ora questa lettera sappi che sto bene. Finalmente sto bene. L'ho capito. Avevo capito cosa voleva dire con quel "Dobbiamo finirla qui.".
Lui non mi voleva mentre io avrei voluto passare la mia intera vita con lui. Io sarei morta per lui.
La tiro corta.
Mamma, papà, grazie per avermi amata più della vostra vita.
Evie, grazie per essere stata la mia migliore amica. Grazie per avermi salutata il primo giorno di scuola.
Calum, rendi felice Evie.
E Ashton, grazie per essere stato la mia ragione di vita, non avrei donato a nessun altro il tempo che ho dedicato a te. Ti amo.
Non ho altro da dire. O anzi, ho mille altre cose da dire ma scompariranno con me.

Evie era stesa per terra con le lacrime agli occhi. Stava urlando dal dolore. Calum corse in camera con le lacrime agli occhi. Aveva trovato Holly sul pavimento bianco e freddo del bagno. Vicino a lei c'era una scatola di pillole.

Quel lunedì mattina fu la fine di Holly White e della sua storia.

Good Or Bad || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora