OUT

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E nemmeno lei sapeva la ragione, ma nonostante il ritorno di Calum, lei stava ancora male. Sentiva un vuoto dentro incolmabile. Nemmeno i baci e gli abbracci di Calum riuscivano a riempire il suo piccolo di felicità.

Infondo era stato lui a procurarle tutto quel dolore insopportabile.

Erano stesi sul letto, lei era appoggiata al suo petto, ma comunque si sentiva sola. In quella stanza c'era silenzio, non si sentiva nessun rumore, nemmeno provenire dalla strada, era come se il mondo intero si fosse spento.

Lui le accarezzava i capelli, ma ormai era strano per lei. Sembrava di stare accanto a uno sconosciuto, si sentiva qualcosa di strano nello stomaco, qualcosa di diverso.

Un qualcosa di piccolo ma scomodo.

-C'è silenzio, ti va se metto della musica?- la voce del ragazzo si espanse per tutta la stanza facendo finire quel silenzio oppressivo.

Si alzò dal letto lasciando la ragazza distesa da sola e si avvicinò a un vecchio stereo regalato da suo padre. Non lo vedeva da così tanto, come Tom, suo fratello. Era da circa tre mesi che non lo vedeva. Ma per lei ormai il tempo si allungava sempre, era tutto il doppio per lei sopratutto il dolore, quello restava dentro di lei e si faceva sentire sempre e troppo.

Il ragazzo prese in mano un cd appoggiato vicino al vecchio stereo impolverato e lo mise dentro.

Era un mix fatto da lei. L'aveva fatto proprio per quel momento, per un momento indeciso. Lo teneva sempre li, non aveva nessun titolo scritto sopra. Il significato di quel cd lo conosceva solo lei.

Le piaceva tenere le cose nascoste agli occhi degli altri.

Calum lo fece partire e tornò da lei.

Forse il modo in cui camminava lentamente verso il letto, le sue mani potenti che gli sfioravano i fianchi coperti da una lunga maglietta e i capelli spettinati furono i veri dubbi della ragazza.

Perché lei lo amava così tanto che arrivo al punto di odiarlo.

-Non hai detto una parola da quando sono qui.- disse mentre appoggiava il suo corpo possente vicino a quello della ragazza.

-È solo che.. No, lascia stare.- la ragazza appoggiò le dita sottili sulla guancia del ragazzo e si avvicinò lentamente alle sue labbra.

I loro occhi erano uniti e le loro labbra quasi attaccate. Lei chiuse gli occhi.

-Ti va di uscire?- Calum interruppe quel momento calmo, l'unico momento il cui Evie riusciva a non pensare per un secondo.

-Ho la macchina, potremmo andare a mangiare fuori- sorrise -e poi magari dopo resti da me a dormire.-

Si alzarono e scesero dalle corte scale di casa sua per arrivare alla porta di ingresso.

Appena salirono in macchina Calum si avvicino velocemente alle labbra di Evie.

-Ti dovevo questo bacio da prima.-

Il viaggio fu uno dei momenti più indimenticabili di tutta la serata, dopo quel bacio Evie tornò di buon umore, le serviva quel bacio per essere felice, per dimenticare un po' del mondo al di fuori di loro.

La musica era al massimo ma le loro risate erano più forti.

-Ti amo.- urlò la ragazzina con tutta la voce che le restava in quel momento.

Un piccolo sorriso comparve sul viso di Calum, la guardò per pochi secondi poi la sua attenzione torno alla strada davanti a loro.

La mano sinistra del ragazzo si staccò dal volante e prese quella di Evie.

-Ti porto in un bel posto.- disse il ragazzo cercando di superare il volume della radio.

-È un posto segreto?- gli occhi della ragazza diventarono divertiti dal momento.

Il ragazzo le sorrise.

-Non proprio.-

La ragazza si avvicinò alla guancia del ragazzo dandogli un bacio per poi appoggiare la schiena al sedile e chiudendo gli occhi, facendosi trasportare dalla musica.

Era come stare sotto un cielo di notte a fissare le stelle.

Dopo pochi minuti arrivarono, Evie guardò fuori dal finestrino.

C'erano luci di tutti i colori ovunque.
Si poteva sentire odore di frittelle calde e di zucchero filato anche dentro la macchina.

La ragazza sorrise e poi guardò Calum.

-Ma lo sai che non ho tre anni vero?- scoppiò in una piccola risata.

-Mi piacciono i LunaPark.-

-Ma tu non sei uno di quei ragazzi cattivi che passano le serate in discoteca?- la sua risata continuava.

-Anche i cattivi hanno una piccola parte buona.- si avvicinò e le diede un bacio sul naso.

Poi uscì dalla macchina e aprì la portiera a Evie.

-Molto gentile signor Hood.- fece un piccolo inchino.

-Questo e altro per lei signorina Bell.-

Chiuse la porta e le prese la mano.

Si poteva sentire la felicità di Evie in ogni angolo, era più potente dell'odore di fritto e delle urla dei bambini.

Evie non era quasi mai felice. Ma in quel posto, con il suo sorriso e con i suoi baci non poteva far altro che sorridere.

L'aveva fatta uscire dal mondo.

In quel piccolo viaggio in macchina l'aveva salvata.

Era tornato come prima, come all'inizio.

Era tornata la Evie Bell innamorata del ragazzo cattivo.

Good Or Bad || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora