Era steso sul letto guardando il soffitto, in quei muri bianchi poteva vedere riflessa la frase che da tutta la sera gli volava come farfalle nere nella testa.
Chi sono veramente?
Le mani erano appoggiate al petto e si muovevano al ritmo del suo respiro.
Girò lentamente la testa e fissò il suo armadio. Fissò l'oggetto che dentro nascondeva l'unica cosa che non gli dava il tormento, l'unica cosa che riusciva a renderlo speciale.
Muoveva i pollici dal basso verso l'alto. Le mani fredde gli procuravano dei brividi che percorrevano tutte le braccia.
E intanto guardava l'armadio e pensava a lei, a loro.
La mente piena e il cuore vuoto.
Camminò verso l'armadio.
Si fermò alla vista del quaderno nero nascosto sotto delle maglie dello stesso colore. Era così invisibile.Dentro c'era un foglio, un foglio che non aveva mai letto, ne mai visto.
Sii quello che vuoi tu, non quello che vogliono gli altri.
Era la scrittura di Dylan, suo fratello.
In quel momento neanche lui sapeva chi era.
Non sapeva se era il ragazzo che spaventava la gente con solo uno sguardo o se era il ragazzo innamorato. Il ragazzo fragile.
Erano ormai le sei della mattina, tra due ora sarebbe partito per passare un'altra giornata a scuola, con Evie.
Allora iniziò a leggere.
Rilesse ogni pagina, ogni riga, ogni parola.
Tutte le pagine erano riferite a lei.
Ogni minima parola.
E in quel momento aprì l'ultima e unica pagina bianca e scrisse.
Mi piaceva scrivere di noi
- - - -
Evie quel giorno non andò a scuola.
Non disse niente alla madre, non disse niente a nessuno.
Resto tutto il giorno sulla panchina.
Su quella panchina che aveva la aveva cambiata. O forse no, neanche lei aveva le idee chiare.
Si sedette, aveva le gambe incrociate e gli occhi chiusi.
Si immaginava la sua vita senza Calum. Non ci sarebbe stato tutto quello. Non ci sarebbe stato nessun bacio, nessuna notte in bianco abbracciati, nessuna carezza, nessun respiro e nessun ricordo.
Non ci sarebbe stato l'amore.Era tutto così dannatamente frustrante.
Tutto così acido.
Ed Evie sapeva che forse quella volta non sarebbe tornato.
E anche se le aveva provocato tutto quel dolore in solo 2 mesi, lei lo avrebbe ancora amato, come prima, come sempre. Sapeva fin dall'inizio che Calum Hood l'avrebbe uccisa, ma lei era troppo curiosa e lui troppo possessivo. Così possessivo da farla cedere.
Era sua dal loro primo sguardo.
Ma la cosa divertente era che in quel momento i ruoli si erano completamente invertiti.
Ma se la amava veramente come diceva, come era possibile che fosse riuscito a lasciarla da sola?
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Good Or Bad || Calum Hood
Fanfiction-Così. È come se fossi diviso in due. Una parte buona e una cattiva- continuarono a guardarsi negli occhi fino a quando il ragazzo abbasso la testa ridendo -Sono diverso.- -Qual è la tua vera parte?- non gli diede neanche il tempo di rispondere ch...