The End.

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E arrivò quel giorno.

10 giugno 2014.

Nessuno dei due sapeva bene come affrontarlo.
Si svegliarono alle sette della mattina, Evie avrebbe preso l'aereo alle 10:50.
La camera di Evie era quasi vuota, c'erano solo alcuni scatoloni e tanto silenzio.
Nessuno dei due osò parlare.
Erano le ultime ore che avrebbe passato insieme e non avevano il coraggio di parlarsi.
Fu un anno meraviglioso, con qualche problema, ma comunque meraviglioso.

Quel giorno si trovarono faccia a faccia con il passato e il dolore.

Avevano paura.
Tanta.

Arrivarono all'aeroporto alle otto.

Il tempo diminuiva.
Due ore e cinquanta.

Andarono a fare colazione e poi a portare le valigie.
Passarono altri quaranta minuti.

Uscirono per prendere una boccata d'aria uccidendo l'atmosfera dolorosa che li circondava.

-Beh ti mancherò? Perché tu mi mancherai.-

Calum rise.

-Se mi mancherai? Mi stai veramente chiedendo questo?- Evie lo guardò quasi dispiaciuta -Evie quando te ne andrai mi si formerà un buco enorme nel cuore.-

-Ma tornerò a trovarti e tu verrai da me ogni tanto.-

-Quei giorni non cambieranno le cose. Io ho bisogno di te qui sempre. Ogni giorno, ora e secondo.-

-Calum mi fai stare peggio.- Evie cominciò a piangere.

-Cambiamo discorso amore okay?- prese Evie per i fianchi e se la porto vicina cose se dovesse tenerla al sicuro.
Non c'era molto da fare in quella situazione.
Dovevano farsi forza a vicenda.

Quelle ultime ore stavano tirando fuori da loro tutta la speranza e la felicità.
Più il tempo passava più diventavano deboli.

Giravano per l'aeroporto mano nella mano.
Si guardavano negli occhi e soffrivano.
Evie quel giorno pianse molto spesso.
Piangeva quando lo abbracciava, piangeva quando lo baciava e piangeva quando pensava a tutto quello che avevano vissuto insieme.

Sembrava tutto così irreale.

10:00

Cinquanta minuti.

-Possiamo fermare questo per un momento?-

-Calum non puoi capire quanto vorrei tornare a casa con te adesso, in macchina, con della bella musica alla radio come i Green Day o gli Arctic Monkeys, musica felice. I finestrini abbassati e con la consapevolezza che a casa mi stenderò con te a letto, abbracciati.-

Invece erano lì e non potevano andarsene.

Calum propose varie volte di comprare un biglietto e andare con lei ma non lo fece.

Dovevano accettarlo.

Dovevano accettare che era finita.

Era l'inizio della fine.

Ma era così difficile da accettare, così difficile da credere.
Le mattine senza i loro sorrisi, le giornate intere senza il loro amore.

Il buio totale.
La tristezza.
I vuoti interiori.
Gli occhi spenti.
Le labbra secche.
Le gambe tremolanti.
Le lacrime.

I ricordi. Questi si che fecero male.
Fecero male perché erano le uniche cose che rimanevano della loro storia.

Perché era vero, da quel giorno la loro storia finì, con i loro cuori distrutti, ma finì.

Ma quello era il mondo reale, dove prima o poi tutto ciò che è bello, fa male.

E quello faceva male.

Stavano seduti su una panchina abbracciati, Evie piangeva e lui la stringeva.

-Sembra la nostra panchina amore.- disse Evie.

-Ora abbiamo tre panchine. La prima è quella del dolore, la seconda è stata quella del nostro amore e questa è quella della nostra fine.-
Calum si mise a piangere.
Iniziarono a scendere delle lacrime acide dai suoi occhi.

-Calum- Evie fece un singhiozzo -mi amerai comunque?-

-Mia cara Evie, il mio amore per te non finirà mai, penso di avertelo detto mille volte. Io ti amerò nello stesso modo in cui ti ho amato prima.-

-Ti amo Calum. Grazie per aver reso la mia vita migliore. Grazie per avermi stravolto la vita.-

-Grazie per avermi salvato.-

10:45

Cinque minuti.
Erano davanti alla porta che portava all'aereo.
Gli ultimi cinque minuti.
Si tenevano stetti e piangevano.

-Mi mancherai così tanto Evie. Tutto sarà così vuoto senza te. Ti prego resta. Ti prego.-

Non lo aveva mai visto così debole.
Faceva male vederlo piangere.
Rendeva rutto così difficile.

Lei provo a parlare ma non ci riuscì. Voleva ma non poteva.
Le lacrime e i singhiozzi non le permettevano di aprire bocca.
Riusciva a dire piccole frasi.
Era tutto così doloroso.

-Calum. Io ti amo. Sei stato l'amore della.- si fermò -mia vita.- prese fiato -è così difficile- respirò -affrontare questo.- lo guardò -Affrontare la tua mancanza. La tua assenza.- abbassò lo sguardo e pianse ancora più forte.
-Non ho parole per descrivere tutto quello che abbiamo avuto.-

-Evie baciami.-

Alzò lo sguardo e cadde nelle sue labbra.
Lui teneva le mani sul suo viso.
Sentivano le lacrime unirsi sulle guance.

I passeggeri del viaggio per Chicago sono pregati di imbarcarsi. L'aereo partirà tra 10 minuti.

Si staccarono. Lui guardò lei e lei guardò lui.

-Ti amo Calum.-

-Ti amo Evie.-

Le lacrime continuavano a scendere. Lei prese il suo bagaglio a mano e si girò cominciando a camminare lentamente.

Calum iniziò a piangere più forte di prima.
Le mani tremavano e il suo sguardo resto basso.

-Calum!- urlò Evie girandosi.

-Non ti ho mai detto cosa ho scritto sul foglietto.- singhiozzò

-Tutti trovano una persona che gli stravolge la vita. Per me sei stato tu Calum Thomas Hood.- lui le sorrise e lei buttò il bagaglio per terra correndo verso di lui e baciandolo.

Quando si staccarono lui le disse nell'orecchio:

-Quando sali sull'aereo guarda nella tasca dei tuoi jeans.-

Gli sorrise, lo baciò, si rigirò, cominciò a camminare e prima di scomparire del tutto agitò la mano salutandolo facendogli capre che quello non era una addio.

Poi scomparve.

Lui si girò e andò verso la macchina.

Lui pianse per tutto il viaggio in machina.
Lei per tutto il viaggio in aereo.

Quello fu l'ultimo giorno in cui Calum Hood e Evie Bell dimostrarono al mondo, ma soprattutto a loro stessi, il significato della parola amore.

Calum Hood e Evie Bell dopo più di un anno di amore si separarono.

"Vivi il momento..."

Good Or Bad || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora