HAPPINESS (prima parte)

1.2K 73 4
                                    

Aprì gli occhi e guardò Calum. Stava dormendo e teneva la testa appoggiata al cuscino blu scuro che si perdeva nel buio della notte.

Evie vide l'ora dall'orologio che portava Calum sul polso sinistro.

Tre e ventisette.

Cercò il telefono nelle tasche dei jeans neri e attillati ma probabilmente l'aveva dimenticato in macchina. Era certa che sua madre l'avrebbe chiamata. Ma i suoi problemi si bloccarono quando senti la voce di Calum pronunciare un debole buongiorno.

Evie si blocco davanti a tutta quella bellezza.

I capelli neri e gli occhi scuri la illuminavano.

Davanti ai suoi occhi appena aperti sorrise, perché era tutto quello che riusciva a fare davanti a tutta quella perfezione.

E lì, in quel momento, con quella persona capì che non aveva speranze di scappare.
Ormai lui l'aveva presa e rinchiusa nel suo cure freddo e duro.

E tutto quello che poteva fare la povera ragazza era restare con lui, anche dopo tutto il dolore che le aveva fatto provare, anche se in parte le piaceva.

-Amore, che ore sono?- la voce di Calum interruppe il pensiero di Evie.

Amore.

Ogni volta che la chiamava amore lei perdeva un pezzo di cuore, come se gli regalasse un pezzo di se stessa ogni volta che pronunciava quella parola.

-Presto.-

-Cosa ci fai sveglia?- si grattò gli occhi con le mani fredde.

-Niente, ti stavo solamente guardando dormire- sorrise -Sei bello quando dormi, ogni tanto sorridi, vorrei entrare dentro te per vedere cosa sogni.- gli passo una mano sulla guancia, si avvicinò e si appoggiò alle sue labbra.

Si staccò e abbassò la voce.

-Sarebbe bello vivere dentro te, potrei capire come vedi le cose.-

Calum sorrise.

-Ti prometto che un giorno saprai tutto di me, dalla prima all'ultima cosa.-

-Lo sai che ti amo?- rise

-Si, lo so e sono dannatamente felice per questo.- la baciò sulla bocca.

-Dovremmo andare via da qui. Potremmo andare a casa mia per un po'.-

-Oppure a casa mia.- si alzò e allungò la mano verso la ragazza ancora stesa per terra.

Lei la prese e si alzò.

In un secondo si trovò tra le braccia di Calum, i loro visi erano vicino, pochi centimetri separavano le loro labbra. Si sentivano solo i loro respiri e le loro urla silenzio e che pregavano quel bacio.

Ma non lo fecero, quel posto era colmo del loro amore.

Era troppo pieno, fin troppo che sembrava scoppiasse.

Poi dovevano visitare ancora tanti posti.

E salirono in auto, Evie riusciva a sentire il suo profumo anche lì dentro.
Il suo profumo non si può descrivere, non aveva un sapore.
Diciamo che era semplicemente l'odore dell'amore, riconoscibile tra mille.

Good Or Bad || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora