RESTART (prima parte)

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La voce felice di Calum sveglio Evie, erano le nove e trenta del mattino. Calum era al telefono fuori dalla stanza. Da quello che diceva, Evie, capì che si trattava di una band. Le fece ridere l'idea di vedere Calum e altri in piccoli bar a cantare, ma nonostante tutto non le dispiaceva l'idea.

Calum entrò nella camera saltando sul letto per abbracciarla.

-Ho chiamato Michael- sorrise più di prima -abbiamo parlato di ricominciare.-

-Ricominciare cosa Calum?-

-Prima di separarci avevamo creato una piccola band, e andavamo anche bene. Ho sempre voluto andare nei locali e suonare, saltare e scatenarmi con la mia musica.-

Evie rise perché per tutto il tempo sorrise come un bimbo quando viene portato in un parco divertimenti.
Una di quelle felicità contagiose.

-Che strumento avreste intenzione di suonare?-

-Ashton la batteria, Michael e Luke la chitarra e io il basso.-

-Sai suonare il basso?-

-So fare più cose di quanto immagini, posso stupirti ogni giorno bimba.- si avvicinò a lei e la baciò.

-Non chiamarmi bimba.- disse tra un bacio e un altro.

-Non ti piace, bimba?- lei non rispose e continuarono a baciarsi fino a quando il telefono di Evie squillo e Calum fece una faccia di disapprovazione, la teneva stretta, non voleva farla scappare.

-Calum probabilmente è mia madre lasciami andare.- Si staccò da lei e si sedette sul letto.
Evie corse verso il cellulare e giro lo schermo verso Calum.

-Io te l'avevo detto che era mia madre.-

Rispose ancora sorridendo

-Pronto mamma-
-Evie ascoltami devi venire a casa-

Il suo sorriso svanì.

-Cosa succede-
-Niente di grave, devi venire a fare degli scatoloni da inviare a Chicago-
-Non vengo-
-Evie vieni o ti metto in punizione-
-Ho quasi 18 anni e vuoi mettermi in punizione sei seria?-
-Sei dal tuo fidanzato?-
-Il mio fidanzato ha un nome-
-Non mi importa di quello li vieni a casa immediatamente-
-Mi hai già rovinato la vita decidendo di mandarmi in quella città orribile allontanandomi dai miei unici amici e adesso mi dai anche degli ordini?-
-Evie fila a casa-
-No-

Evie riattaccò e si avvicinò a Calum. Era davanti a lui. Le prese le mani che le cadevano ai fianchi e la fece sedere sopra di lui.

-Evie ricordati che è l'ultimo mese, goditelo insieme a me, okay?

-Ti amo Calum.- Appoggiò la testa alla sua spalla e lui le diede un bacio sulla fronte.

-Anche io ti amo.-

- - - -

Erano le due di pomeriggio quando arrivarono a casa di Michael. Il garage era aperto e dentro c'erano Luke, Michael e Ashton che mettevano apposto gli amplificatori e gli strumenti.
Appena scese dalla macchina, Calum corse verso il suo basso.
Era appoggiato al muro, era bianco e Nerone pieno di polvere.
Si avvicinò velocemente con un sorriso gigante sulla faccia.
Continuava a ripetere che era tornato dal suo vecchio.
Sembrava lo amasse più di Evie.
Saluto gli altri per ultima cosa e poi chiese subito di fare una canzone. Era davvero il più agitato di tutti, loro, compresa Evie, si guardavano e ridevano. Era buffo ma pur sempre adorabile.

-Senti Evie questa è una delle mie preferite.- guardò i ragazzi -Ragazzi Heartbreak Girl okay? Come ai vecchi tempi.-

Ashton contò fino al tre e cominciarono tutti insieme a suonare.
Evie era incantata dagli occhi di Calum, erano così attenti alle corde che vibravano. Aveva il viso così rilassato e concentrato allo stesso tempo, i muscoli forti delle braccia, i piccoli sorriso che faceva ogni tanto a Evie.
Tutto così bello.

-Calum tu conosci i proprietari del bar JackBos potresti chiedere se vi fanno fare un piccolo concerto.-

-È per questo che ti amo piccolo genio.-

La guardò e le sorrise.

-Sai cosa ti dico, andiamo ora.-

Le prese la mano e la fece saltare in macchina.
Evie stava salutando gli altri dal finestrino quando Calum le disse:
-Prima andiamo in un altro posto.-

Good Or Bad || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora