Parte 13

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Sono sdraiato sul letto. Abbastanza comodo per essere di un bungalow di un villaggio turistico. Non che io ne abbia provati tanti, anzi, questo sarebbe il primo. Più che altro lo dico sulla base di quello che ho sentito dire dagli altri. Che stupido!
Mi sono promesso e ripromesso di non pensare e parlare sulla base di quello che gli altri dicono perché la maggior parte delle cose sono tutte cazzate.

Non voglio diventare un coglione qualsiasi che parla a sproposito. Quanto mi danno fastidio quelli che parlano senza sapere, senza capire e senza conoscere. Quanto mi danno fastidio quelli che parlano per sentito dire. Assolutamente no! Non voglio diventare uno di quelli.
A questo punto preferisco rimanere ignorante. Ma almeno un ignorante onesto con me stesso.

Dove ero rimasto? A si.
Sono sdraiato sul letto. Paola si sta facendo una doccia. Sento l'acqua scrosciare sul piatto della doccia. Chiudo gli occhi ed immagino le gocce che accarezzano la sua pelle soda. Immagino di essere una di quelle gocce che cade sulla sua guancia e con delicatezza le accarezzo il corpo. Passo dal collo e ne assaporo ogni poro, assaggio ogni millimetro. Scendo ancora, arrivo al suo seno e mi vorrei fermare, ne percepisco la rotondità fino ad arrivare al capezzolo che grazie al mio passaggio si inumidisce. Scendo di nuovo, a malincuore. Sono sull'addome, tonico, scolpito come una dea greca. Calo silenzioso fino ad arrivare al suo ventre, in mezzo alle cosce, mi manca il fiato. Ne assaporo l'essenza ma per poco. Un attimo dopo mi stacco dal suo corpo perfetto, sconfitto dalla gravità cado lontano dal suo corpo che vedo allontanarsi fino al momento dello schianto. Sono stato una goccia sul suo corpo per breve tempo ma ne è valsa la pena. 

Sento dei rumori dal bagno che mi allertano. Paola sta uscendo dalla doccia. L'erezione mi divora i sensi e mi annebbia i pensieri. Faccio in tempo a girarmi a pancia in giù sul letto prima che lei esce dal bagno. Che sollievo, non mi ha visto. Tengo gli occhi chiusi ma ormai il mio sogno è svanito. Non sono più una goccia, non sono più un tutt'uno col suo corpo, sono di nuovo Miki. 
La vedo con un asciugamano avvolto sul corpo che le copre il seno fino a metà coscia e con un altro che si asciuga i capelli. Sono ancora un po' bagnati e le si attaccano sulle spalle. Cerco di immaginarmi un suo capello ma non ci riesco. La magia di prima non c'è più, è svanita. Mi accontento di fare finta di dormire e cerco di spiarla. Vedo le sue gambe asciutte e sensuali che flettono ad ogni movimento. Quando si gira di spalle l'asciugamano rivela come morbidamente si posa sui suoi fianchi e sulle natiche.
Chi sarà mai lo scultore che l'ha immaginata? Mi chiedo ripetutamente nella testa come il suono di una campanella all'uscita della scuola.

La sento sbuffare ed imprecare per il caldo ma soprattutto per l'umidità. Vorrebbe togliersi quell'asciugamano di dosso. Glielo leggo in faccia per quanto riesco a sbirciare ma sicuramente la mia presenza è un freno abbastanza forte da farle cedere e preferire il caldo. Riesce a mettersi il costume senza doversi denudare. Qualche volta sento il suo respiro interrompersi per via delle strane mosse da acrobata che utilizza per non farsi cadere l'asciugamano.
Una volta terminato lo show involontario che si era messa a fare si sdraia sul letto vicino a me.
C'è solo un letto. In questo villaggio ci sono due tipologie di case. Quelle per le coppie con una sola stanza da letto e quelle per famiglie con due o tre stanze da letto. Ovviamente con prezzi differenti. Noi abbiamo scelto la prima opzione convinti che non ci sarebbero stati problemi.
Noi non siamo una coppia ma abbiamo preso una stanza che prendono le coppie. Le cose invece di semplificarsi si complicano sempre di più. 

<<Che vuoi fare?>> mi domanda.
Non le rispondo. In fondo sto dormendo anche se lei non lo sa. Almeno credo sia così perché qualche secondo dopo mi ripete la domanda. Continuo a fare fina di dormire e lei non demorde e per una terza volta mi chiede la stessa cosa.
<<Che ore sono?>> le rispondo con una domanda facendo finta di avere la bocca impastata dal sonno e con lentezza apro gli occhi.
<<Sono le cinque di pomeriggio.>> 
<<Paola hai in mente qualcosa?>>
Si morde il labbro e mi guarda con curiosità. Vedo il suo morbido seno  schiacciato sotto il costume a fascia e cerco di non farglielo notare. I suoi capezzoli sono evidenti e mi danno l'impressione che vogliano uscire fuori. Quanto mi piacerebbe che accadesse. Li volevo possedere, leccare e tanto altro. Lo desidero ancora di più da quando stamattina l'ho vista nuda.
<<Ho voglia di un gelato Miki.>> mi dice lei continuando a mordersi il labbro mentre non sta un attimo ferma con gli occhi.
<<Va bene, andiamo al bar.>> le rispondo, <<Che gelato vuoi?>> aggiungo anche se non mi interessa davvero.
Non risponde ma si limita a fare spallucce solo da un lato visto che l'altro è sdraiato sul letto. Vedo che le sue guance sono un po' arrossate, un po' accaldate. Non ci faccio caso convinto che sia per colpa della doccia appena fatta. Cerco comunque di interpretare il suo atteggiamento. Che sia un doppio senso la voglia di gelato?
No! Non è possibile. Sarebbe troppo bello. Infatti ignoro quello che i vuole dire la testa e soprattutto ignora quello che mi vuole dire la mia erezione ancora ben vigorosa. Da sdraiato mi metto seduto sul letto con discrezione per evitare di farmi notare e di ripetere la figura di merda di stamattina.
Qualche secondo dopo ci alziamo e andiamo al bar. Nessuno dei due prende un gelato. Io opto per un campari gin e lei per una bevanda gassata a base di caffè. E' la sua bevanda preferita che beve spesso con la mamma. Mi ha  raccontato che la madre è di Crotone e molti anni fa si è conosciuta con il padre che si trovava in città per lavoro. Si sono innamorati e trasferiti a Roma definitivamente. Dopodiché è nata Paola.

Non faccio altro che chiedermi se quell'invito a prendere il gelato non fosse davvero un doppio senso. La cosa mi manda in confusione. MI eccita e mi delude al tempo stesso.
Il labirinto dei sentimenti che ho in testa per Paola aumenta e si aggroviglia in modo vertiginoso ma riesco comunque a trovare la via d'uscita per almeno una questione.
Sono innamorato di lei. 


Spazio dell'autore:
Eccoci! Ci siamo. Finalmente Miki ha capito che è innamorato di Paola.
Ora deve veramente scegliere cosa fare. Glielo deve dire oppure no?
Parafrasando Battisti "Lo scopriremo solo leggendo" :D

S. p. A. Una Vita Di Interessi (senza revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora