Parte 3

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Mi alzo come sempre con la voglia di fare colazione e anche altro a giudicare dalla mia eccitazione. Il tempo di lavarmi la faccia ed iniziare a fare il cappuccino l'eccitazione è scomparsa. Come invidio quelli che dormono con una donna che quando si svegliano sono pronte a soddisfare il compagno. Esistono veramente oppure solo nei porno che mi guardo per divertirmi in solitudine?
Non saprei, ma un giorno sogno di scoprirlo.
Non so perché ma oggi il cappuccino è amaro, forse per il fatto che il Presidente del consiglio ha decretato nuovamente la crisi economica. Sui social la gente esprime il proprio parere come se fregasse a qualcuno, come se fosse importante. Tanto che fastidio mi danno? Basta ignorarle e vivo lo stesso.
Mi chiedo se Paola verrà a scuola oggi.
Lo scoprirò una volta sceso. Mi preparo e mi sistemo per uscire. Da quando siamo amici ed esco con lei ho l'abitudine di sistemarmi un po'. Non mi faccio bello ma quanto meno mi lavo i denti e qualche volta sistemo un po' i capelli.
Mia madre era preoccupata per il lavoro ieri sera. Teme di rimanere disoccupata come nel 2008. Spero di no altrimenti siamo nella merda visto che su mio padre non si può contare.

Sono per strada e mi incammino verso l'incrocio dove mi vedo con Paola per andare a scuola quando all'improvviso mi imbatto verso la mia ex. Esatto, proprio quella che mi ha tradito.
Non la voglio salutare ma lo fa lei. Avrei voluto ignorare ed andare avanti ma non ci sono riuscito. Inizia a parlare e mi chiede il perché la stia ignorando, il che mi sale la rabbia ma mi trattengo per evitare di fare scenate in pubblico. Vorrei dire qualcosa, la sto per fare ma per fortuna arriva Paola e mi salva.

<<Dai che siamo in ritardo. Mi devi accompagnare come ha detto tua madre.>> dice lei sorridendo.
Io acconsento e la mia ex non gradisce di essere lasciata come una stronza sola a quell'incrocio.
Paola mi prende sottobraccio e andiamo verso la scuola.
<<Mi hai salvato. Grazie!>> le dico.
<<Non ti preoccupare. Avevo intuito che non eri a tuo agio.>>
<<Sei la mia eroina.>> ammetto dopo un sospiro.
<<Nel senso che sono una droga per te oppure una ragazze di quelle in calzamaglia?>> mi chiede scoppiando a ridere.
<<Facciamo entrambe le cose.>> dico e smette di ridere ma nonostante la mia ex ormai non era più nelle vicinanze Paola non smette di tenermi sottobraccio. La cosa mi piace ma non come coppia. Non saprei descrivere. Paola mi fa stare bene e mi piace anche fisicamente ma non provo amore, ma le voglio bene comunque. Tanto bene perché è forse l'unica persona a cui interessa la mia opinione.
<<Che ne pensi della crisi che il governo ha annunciato ieri?>> mi chiede da nulla.
Rimango spiazzato perché non so cosa rispondere. Non sono mai stato bravo a parlare di politica ma Paola sembra essere preparata sempre su tutto.
<<Non saprei. Dici che è colpa del Coronavirus che ha bloccato tutto? Almeno ora possiamo camminare per le strade. Qualche negozio è aperto e si può fare colazione e al bar.>> cerco di argomentare.
<<Siamo nella merda e tu pensi alla colazione al bar?>> mi chiede un po' basita.
<<È solo che non so a cosa pensare. Fino a quando non me lo hai chiesto ti non ci avevo pensato e ho risposto alla prima cosa che mi è venuta in mente. Però è vero che mi mancavano i cornetti e il cappuccino di Franco. Anzi che ne dici se passiamo prima di andare a scuola?>> Paola ci pensa un po' ma alla fine decide che è una buona idea. Ci sediamo e facciamo piacevolmente colazione.
<<A me sembra che chi comanda stia giocando a Risiko.>> dice lei guardando fuori dalla finestra quasi fosse sovrappensiero.
<<Cos'è Risiko?>> chiedo, sapendo che Paola non mancherà di prendermi per il culo.
<<Ma dove cazzo vivi? Vieni da me che ci giochiamo. Non puoi continuare a vivere senza aver mai giocato a Risiko.>> mi dice fingendo di arrabbiarsi.
<<Ci sto!>> rispondo io senza esitare. Sono troppo curioso di sapere come si gioca.
<<Facciamo pomeriggio. I miei non ci sono. Così fai due cose utili.>>
<<Quali?>> domando con curiosità.
<<Mi tieni compagnia e mi fai giocare a Risiko che non ci gioco da una vita.>> sorride e mi fa l'occhiolino.
Finita la colazione andiamo a scuola camminando.
<<Hai mai notato come viene guardato male quando uno dice quello che gli altri pensano? Anche se magari è una cosa brutta.>> le chiedo.
È confusa ed inizialmente non sa come rispondermi. Ma poi interviene.
<<Forse perché sanno che quello che non dicono ma pensano potrebbe ferire le persone. Allora preferiscono stare zitti.>> mi spiega.
<<Così però è come se mentissero. Non credi?>> cerco di metterla in difficoltà ma Paola è una sveglia.
<<Preferisco mentire che ferire una persona.>> replica lei.
<<Ma mentire è come ferire. Come la vedi?>> la incalzo ancora.
<<Bhe! No se non scopre la bugia. Non voglio essere banale ma se le bugie sono a fin di bene allo mi sta bene.>>
Anche se può sembrare una frase scontata quella di Paola a rifletterci mi devo ricredere. Penso che ci voglia coraggio per vivere sapendo di aver mentito ad una persona che vuoi bene. Con consapevolezza.
<<Spero che non debba mai mentirmi.>> le confesso.
<<Mi piace come usi il congiuntivo. È arrapante.>> mi dice ridendo e arricciando quel nasino piccolo e ben delineato.
<<Ma smettila! Altrimenti finisco per crederci.>> le dico fingendo di darle una spinta.

S. p. A. Una Vita Di Interessi (senza revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora