La sera è fresca inaspettatamente. Una leggera brezza rende tutto meno afoso e la salsedine riempie le narici e catapulta la mia mente in ricordi legati alle belle e spensierate giornate di mare con i miei amici. Passeggio con Paola dopo aver mangiato una pizza. Lei in realtà avrebbe dovuto mangiare un'insalata con petto di pollo bollito per recuperare dopo il primo giorno di gare. Ha perso e quindi non è di buon umore nonostante fosse solo un'esibizione di benvenuto, appunto non ho voluto insistere lasciandole mangiare la pizza come desiderava. Sono molto categorico con la sua dieta quando mi chiede di farle da assistente. Domani ci sarà il vero primo incontro ed è tesissima. Ieri abbiamo dormito nello stesso letto e mi sono svegliato qualche volta per andare in bagno. In una di queste volte mi sono fermato a vederla dormire e mi sono accorto di quanto lei sia bella. Perché non ci ho mai fatto caso? Poi il suo corpo ai miei occhi è diventato attraente facendomi salire un'improvvisa eccitazione sessuale. Ero assonnato ma ricordo che sono scappato in bagno e mi sono segato pensando a lei. Mi sono sentito un po' viscido e un po' in colpa. Vorrei dirglielo per correttezza ma non trovo veramente mai, e ripeto mai, il momento giusto e soprattutto le parole giuste. Come si confessa una cosa del genere?
<<Non essere preoccupata.>> le dissi.
<<Come faccio? Ho iniziato proprio con il piede sbagliato. Ma come ho potuto perdere in quel modo? Non era più brava di me.>>
<<Sicuramente non era più brava di te ma forse aveva più esperienza. Questa non è la tua prima gara con un pubblico ma è il tuo primo evento di spessore e quindi sei in ansia. E' normale ma vedrai che già domani ti scioglierai e andrai meglio.>> cerco di trovare un argomento di conforto ma forse senza successo a giudicare dalla sua espressione. Sto male quando lei sta male.
<<Sono super tesa Miki. Mi ci vorrebbe proprio qualcosa per rilassarmi un po'.>> mi dice guardandomi con finto dispiacere.
<<Niente erba. Sono categorico!>><<Ti prego! Ti prego! Ti prego!>> quasi mi supplica.
<<No Paola, e non cambio idea. Domani dovrai essere al massimo.>>
<<Quindi non mi vuoi fare contenta? Senti io mi rilasso con l'erba oppure con il sesso e visto che non posso fare sesso almeno procurami l'erba.>> continua lei mentre siamo quasi rientrati in hotel.
<<Ma sei seria?>> le chiedo ridendo.
<<Si, mai stata così seria.>> mi risponde ma non le credo tanto visto che continua a sorridere e prendermi per il culo.
<<Guarda piuttosto di accontento con il sesso.>> rispondo malizioso ma sembra con gioco.
<<Tu? No Miki, me lo devi andare a cercare.>>
<<Perché che avrei io che non va?>> domando cercando di non sembrare quasi offeso.
<<Semplicemente non va il fatto che sei tu.>> risponde ma senza darmi un chiaro senso di quello che vuole dire davvero.
<<Pensi che non sono abbastanza attraente?>> chiedo calmo con un mezzo sorriso. Sono serio ma cerco di tenere un basso profilo. Non vorrei che se ne rendesse conto.
<<Non voglio assolutamente dire questo. Smettila di dire queste cose che mi innervosisci. Volevo dire solo che siamo amici e non credo sia una buona idea metterci pure il sesso di mezzo.>> spiega lei. Non sorride più.
<<Ok!>> esclamo con tono superficiale. Non voglio che la conversazione assuma toni troppi intensi per poi finire a litigare magari.
<<Sicuro che è ok? Non mi sembra proprio che lo sia.>> denota lei. Mi conosce troppo bene. Ci conosciamo troppo bene.
<<Dico solo che io ti scoperei volentieri. Tutto qui, ma ti prego non farne un dramma, è solo una mia opinione.>> cerco di rimanere rilassato mentre lo dico. Cerco ma non ci riesco molto bene.
Lei mi fissa senza rispondere. Siamo in camera da poco ed entrambi ci mettiamo comodi per dormire. Continua a fissarmi senza dire nulla e la cosa mi mette un po' di ansia. Io continuo a preparare le mie cose. Le luci della stanza sono spente ad eccezione delle due piccole sopra la spalliera del letto. Sono gialle e danno alla camera un tono romanzesco con il buio della notte. Sembra di essere in un film noir. Uno di quelli dove il protagonista scopa con la protagonista mentre in sottofondo si sente la musica Jazz. Solo che in quei film lo fanno sempre in modo romantico mentre a me piace farlo con forza, con passione ed intensità. Non sono il tipo da troppe moine. Almeno penso di non esserlo.
<<Quindi sei attratto da me?>> mi chiede rompendo finalmente il silenzio che riempiva la camera.
<<Si, ma nient'altro.>> poi annuisco deciso.
<<Vorresti dire che non di piace la mia personalità?>> mi domanda lei. Non voglio rispondere perché è una di quelle domande senza soluzione. Qualsiasi cosa io risponda verrebbe usata da Paola contro di me. Purtroppo qualcosa dovrò pur fare.
<<Non dico questo e lo sai. Hai una splendida personalità Paola. Però hai ragione tu, siamo troppo amici per metterci il sesso in mezzo. Potrebbe rovinare tutto.>> spero proprio di cavarmela ma qualcosa mi dice che sono un'ingenuo.
<<Per questo di sei fatto una sega ieri notte?>> mi domanda mentre mi sorride sapendo di avermi messo in imbarazzo.
<<Ma no! Che dici?>> faccio una smorfia di dissenso. Però essendo un pessimo attore non credo abbia funzionato.
<<Ti ho sentito, sia con le orecchie che con il naso.>> mentre lo dice indica le parti del corpo con l'indice. Continua a sorridere ma noto che anche lei è nervosa anche se fa di tutto per dimostrarmi il contrario.
<<Forse è meglio andare a dormire che domani hai la gara.>> le dico cercando di celare il mio imbarazzo.
<<Forse! Oppure possiamo esaudire il tuo sogno erotico su di me.>> mi dice con serietà mentre e seduta sul letto e cerca di essere in qualche modo sensuale, ma poi per fortuna scoppia in una fragorosa risata. Ci avevo quasi creduto. Dico per fortuna perché se fosse stata serie non avrei saputo cosa fare. Avrei fatto sicuramente una sonora figura di merda.
<<Sei proprio scema lo sai?>> dico con sollievo mentre le lancio un cuscino.Ci mettiamo a dormire e lei non parla più. Nemmeno io dico nulla. Ho come la sensazione che ogni parola sarebbe superflua. Le dico buonanotte e lei ricambia. Tutte le luci sono spente e la finestra aperta lascia entrare una flebile luce dei lampioni sulla strada. Ogni tanto il rumore di un veicolo che passa e le voci dei passanti rompe il silenzio della stanza. Non riesco a dormire. Troppo agitato per riuscirci avendo un mix di emozioni che me lo impediscono. Perché mi aveva detto in quel modo? Lo so che scherzava ma io in fondo ci speravo. E' da un po' di tempo che mi sono accorto che mi piace. Paola mi piace e finalmente lo sto ammettendo. D'un tratto sento la sua mano che mi cinge il fianco.
<<Stai dormendo?>> mi sussurra.
<<No>> le rispondo. Cerco di essere naturale ma quella mano sul fianco mi metteva eccitazione ma anche una sensazione di piacere rilassante.
<<Secondo te sono scema?>>
<<Perché me lo chiedi?>> chiedo seriamente anche se già sapevo cosa intendeva.
<<Perché hai detto che sono scema se penso che possiamo scopare.>>
<<Veramente lo hai detto tu per prima. Non esplicitamente ma me lo hai fatto capire.>> rispondo quasi irritato.
<<Magari l'ho detto per stuzzicarti.>> sento la sua risatina.
<<Ho detto solo che sei bella e da ragazzo non mi dispiacerebbe, anzi se sarei felice.>> le spiego.
<<Lo dici come se ti avessi chiesto quale macchina ti piace.>>
<<No! Assolutamente non mi fraintendere.>> mi giro verso di lei e noto che è imbarazzata. Ha ancora la sua mano poggiata sul mio fianco e di riflesso metto la mia su di lei. Mi guarda e io la guardo mentre con decisione scende la sua mano. Sente che sono già eccitato ma non ne rimane sorpresa. Inizia a massaggiarmi con mio grande piacere e stupore.
<<Paola domani ha la gara.>> cerco di biascicare mentre gemo di piacere. Poi sento che lei continua sempre con maggiore decisione a toccarmi e allora la bacio d'impulso. Iniziamo a spogliarci e a toccarci. Lei sale sopra di me, si struscia e mi morde, poi mi bacia per poi mordermi di nuovo.
<<Era da tanto che lo volevo>> le confessai. Lei mi mise l'indice sulle labbra facendomi capire di dover stare in silenzio.
Mi bacia il collo, poi il petto, scende verso gli addominali fino ad arrivare dove desideravo. Avevo già ricevuto del sesso orale ma questo di Paola mi sembrava qualcosa di sublime, surreale e magico. Chiudo gli occhi dal piacere e poi li apro perché desidero vederla mentre mi fa godere in modo da imprimermi nella mente la scena. Lei mi guarda con gli occhioni mentre continua alternando momenti veloci con momenti più delicati. Vengo tra uno spasmo e un gemito.
<<Scusa.>> le chiedo ma poi me ne pento subito. Mi ha fatto sentire in imbarazzo dirlo.
<<Non ti scusare. Non abbiamo finito.>> mi dice con famelico piacere.
E' seduta sopra di me ed inizio a baciarla sul collo per poi soffermarmi tanto sui seni mentre con le dita gioco con i suoi capezzoli. Poi scendo mentre lei inarca la schiena in modo innaturale fino a sdraiarsi sul letto. Arrivo dove lei desiderava ed inizio a darle piacere. La sento contorcersi, ansimare e biascicare "si, ancora" di tanto in tanto. Sento le sue labbra vaginali gonfiarsi di piacere e poi sento lei esplodere di piacere mentre mi stringe la faccia tra le sue cosce. Nel frattempo io sono di nuovo vigoroso ed eccitatissimo e finiamo per fare veramente sesso. Durante tutto l'amplesso mi sono chiesto più volte se era tutto vero o stavo sognando. Non accendiamo le luci perché basta quella dei lampioni da fuori. Vederla nuda di fronte a me mi fa sentire bene. E' perfetta.
Io vengo di nuovo ma lei no. Questa cosa mi mette a disagio ma lei mi tranquillizza dicendomi che le era bastata la prima volta. Dopodiché di addormentiamo. Lei girata di fianco e io dietro che la cingo con le braccia. Non riesco a crederci che sia successo veramente. Tutto perfetto stanotte, ma domani? Come sarà? Faremo finta di nulla oppure lo rifaremo ancora?
Non sono sicuro di volere conoscere la risposta. Per me la mia vita può anche finire stanotte.
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S. p. A. Una Vita Di Interessi (senza revisione)
General FictionIn un mondo dove il lavoro è sempre più "sopravvivenza" Miki Jo (Michele Giordani) si sente attanagliano dalla morsa sociale. Come quasi tutti i suoi coetanei vive con l'angoscia di non essere mai abbastanza. Nella continua lotta per essere sempre i...