Parte 7

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Finalmente siamo arrivati a destinazione. La Puglia è una terra bellissima piena di posti meravigliosi ma non la scambierei mai con la mia amata Calabria. Abbiamo da poco fatto l'ingresso in albergo e ho notato subito come ci ha guardati l'addetto della reception. Meravigliato che due giovani come me e Paola fossero in viaggio soli. In realtà non eravamo del tutto soli perché altri tre gruppi di ragazzi sono partiti dalla nostra città per gareggiare. E' vero io non devo gareggiare ma mi piace pensare di essere un buon compagno di viaggio per Paola ed un ottimo assistente durante i suoi incontri. Di fatto non è la prima volta che l'aiuto a partecipare a delle gare. A volte mi sento come gli allenatori di boxe che stanno a bordo ring per supportare e motivare i propri pugili. Siamo stanchi, ho imparato come quattro ore di treno possono essere micidiali e per fortuna che ero con Paola e quindi parlando, giocando e scherzando siamo riusciti ad ingannare il tempo abbastanza bene. Mi piace il treno ma preferisco la macchina per viaggi lunghi perché si può decidere a piacimento dove e quando fermarsi per sostare. Sul treno Paola mi ha parlato di un suo ex, anzi l'unico vero ex. Gli altri sono stati roba di pochi giorni oppure di messaggi senza mai andare al sodo. Da come me ne ha parlato mi è sembrato di capire che prova ancora qualcosa per lui. Mi ha confessato anche che però non hanno mai fatto sesso. Non me lo ha esplicitamente detto ma mi pare di capire che è ancora vergine. Come me del resto. L'argomento è uscito fuori dopo la mia domanda che col senno di poi capisco essere stato molto impertinente. Le ho chiesto se lo avevano fatto, così a brucia pelo. Lei con molta naturalezza mi ha risposto che non era ancora il momento. Si sono limitati a dell'occasionale sesso orale nella macchina dell'ex. Si lui era più grande ed aveva la patente. Paola mi ha confessato che non sapeva in realtà quanti anni avesse lui. Le aveva detto diciannove ma Paola era convinta, anzi lo è ancora, che sia più grande. Sinceramente mi preoccupa la cosa. Se lei aveva quattordici o quasi quindici anni vuol dire che lui avendo la patente aveva almeno diciotto anni e quindi quattro anni più grande. Qualcuno potrebbe dire che non c'è niente di male ma per me invece fa differenza. Quattro anni non sono nulla per gli adulti ma per degli adolescenti sono un sacco di tempo. Vita diversa, esigenze diverse e anche l'aspetto fisico ne risente. Lasciamo stare le eccezioni dove alcuni quattordicenni sembrano ventenni ma rimane comunque il fatto che per me non va bene. Quando Paola mi ha raccontato le ho anche esposto le mie perplessità e lei adesso è d'accordo con me. Anzi mi ha detto che addirittura lei non è sicura di averlo mai amato ma forse era più presa dall'idea di quella stessa relazione. Le sembrava l'amore proibito che un po' tutte le ragazze sognano. 
A volte penso a come la mia vita si sia incrociata con quella di Paola, quasi per caso. Quante altre vite si incroceranno alla mia così per caso? Quante di queste segneranno la mia vita e quante invece saranno come se non fossero ai avvenute? Sono pensieri che ogni tanto mi deconcentrano dalla vita reale e mi trasportano ad occhi aperti in un altro mondo, parallelo al mio. Vi capita mai di perdervi nei pensieri tanto da distaccarvi totalmente dalla realtà? A me si, e forse anche troppo spesso ed in maniera netta. A volte mi spavento credendo che un giorno mi incanto e non riesco più a riprendermi. Paranoia? Forse ma in fondo sono solo pensieri. 
Siamo in camera e ci viene voglia di rinfrescarci. Paola mi cede il primo turno nella doccia ma io insisto che sia lei ad andare per prima. E' una femmina e magari è meglio se mi precede per una questione di igiene. Io sono un po' più disordinato e magari potrei lasciare dello sporco che a lei non farebbe piacere. La convinco e si va a fare una doccia. Non vi nego che la tentazione di andare a spiare c'è, ma mi trattengo e continuo a sistemare sul letto le cose da mettermi dopo la doccia. Finisco ma lei ancora non esce dal bagno e quindi per ingannare il tempo mi metto a giocare con il cellulare. Vedo qualche social, qualche notifica, vedo qualche video e gioco ad un videogame, sempre sul cellulare. Dopo cinquanta minuti Paola esce dal bagno con due asciugamani, uno sulla testa ed uno sul corpo. Stranamente quello sulla testa è più grande di quello sul corpo. E' vero che si è fatta crescere i capelli e quindi sono tanti, ma la cosa mi ha stupito e divertito lo stesso. Quel piccolo asciugamano attillato faceva risaltare ogni sua curva tonica ed allenata. MI dice che posso andare io. Era ora! Mi sento sporco, sudato ed affaticato. 
Prima di entrare in bagno mi giro per chiederle se erano rimasti asciugamani ed in quel momento Paola di allunga per prendere il suo cellulare sul letto ma il movimento le fa cadere l'asciugamano che le copriva il corpo ed il seno che prima era compresso adesso invece stava libero, come tutto il resto del corpo. Purtroppo per me fu un memento che durò poco. Paola riprese subito l'asciugamano e lo rimise esattamente come era anche se non con quella fretta che mi sarei aspettato. Per spezzare la strana situazione che si è creata decido di andare in bagno.
<<Non metterci molto.>> dice lei per scherzare ed alleggerire il clima di imbarazzo.
<<Mi sa che dovrò per forza metterci troppo>> rispondo divertito <<dopo quello che ho appena visto devo scaricare la tensione.>> aggiungo ridendo.
Ovviamente lei capisce la mia allusione e mi tira scherzosamente un cuscino addosso ma questa volta si tiene l'asciugamano per non ripetere lo stesso errore.
Una volta pronti entrambi usciamo dalla stanza e notiamo che gli altri tre gruppi si erano divisi un tre camere maschio e femmina, invece io e Paola siamo nella stessa stanza e cosa buffa l'albergo ha sbagliato dandoci una con il letto matrimoniale. Ovviamente le ragazze guardavano Paola come una troia e i ragazzi guardavano me come un eroe. Paola ne soffriva un po' anche se non lo dava a vedere ed infatti chiesi subito una modifica della camera all'albergo. Cosa che ottenni senza fare troppo storie ma non so il perché Paola mi disse che non c'era bisogno di cambiare. Per lei andava bene.
<<Tanto è abbastanza grande che ognuno può stare dalla sua parte senza problemi.>> mi dice senza troppi giri di parole.
Risolto questo inconveniente adiamo alla sede della gara per controllare i documenti e l'iscrizione. Me ne occupo io come un vero manager di chissà quale personaggio pubblico famoso. Devo ammettere che sono anche abbastanza bravo. Mi sa che da grande se tutto va a puttane quello dell'agente di Vip potrebbe essere una buon ripiego.
Una volta sistemato tutto guardo l'orologio e mi accorgo che sono già le sette e mezza di sera.
<<Quasi ora di cena>> faccio notare a lei.
<<Vediamo di trovare un localino per mangiare>> risponde lei.
La questione dell'albergo le aveva messo un po' il muso ma adesso sorride di nuovo come di solito fa. La cosa mi rende felice di riflesso. Mi fa imbestialire come quelle tre stronze sussurravano di Paola. Come se loro fossero delle sante. Tra loro c'è quella che a scuola in bagno fa i pompini in cambio di ricariche, soldi o regali. Quanta ipocrisia! 
<<Pizza? Sull'app questa pizzeria ha 4 stelle su 5>> 
<<Mi fido di te>> mi dice lei. Non so perché ma questa frase mi regala un'inaspettato senso di benessere. Mangiamo, parliamo, ridiamo e scherziamo. Come sempre. Senza rendercene conto si fanno le dieci di sera. 
<<Dobbiamo andare>> le dico.
<<Hai ragione. Domani c'è il primo incontro>>
<<Giusto. Quindi devi essere riposata e pronta a spaccargli il culo>> aggiungo io.
A dire il vero entrambi siam un po' imbarazzati dal fatto di dormire insieme. Facciamo di tutto per non darlo a vedere. Finalmente siamo sotto le coperte, leggere perché il clima nella stanza è mite grazie al clima regolato.
<<Ti dispiace se dormo nudo? Sai a casa sono abituato così>> dico ridendo per spezzare nuovamente la tensione e l'imbarazzo.
<<A no! In realtà anche io dormo nuda a casa>> mi fa eco lei e si appresta togliersi la maglietta. Io rimango senza fiato fino a quando non mi accorgo che sotto aveva un top in microfibra.
<<Dovresti vedere che faccia hai>> mi indica lei ridendo di gusto.
<<Lo ammetto! Ci sono cascato.>> e rido anche io.
Ci diamo la buonanotte.

S. p. A. Una Vita Di Interessi (senza revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora