chapter 3

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I giorni passarono e Micheal cominciò ad abituarsi alla vita di uno studente modello, tutti i giorni studiava con foga e prendeva voti alti, veniva visto bene da tutti i suoi compagni, a parte, da quello che sembrava, per il gruppo degli " scalda sedie" che lo guardavano con aria di superiorità, lui provava ad non percepirli ma quasi tutti i giorni sentiva la presenza di Mark che lo fissava.

Era il 21 ottobre e Micheal come ogni giorno era già pronto per iniziare una nuova giornata nella scoperta di nuove argomenti e altro ancora ma tutto si interrompe quando la sua classe è stata portata invece nell'aula di letture ma portata in un'altra aula, l'unica cosa visibile e molto evidente un clavicembalo di color nero aperto in mezzo alla stanza in un cerchio di sedie, i ragazzi si sederono sulle sedie e un uomo di mezza età si sedette sullo sgabello davanti al clavicembalo con una faccia amichevole, indossava dei pantaloni beige e una camicia bianca dove gli aloni di sudore si vedevano in un miglio, Micheal era seduto leggermente nella parte sinistra della stanza in fondo, vicino a Vittorio, si accorse che era quasi vicino al gruppo degli "scalda sedie" che erano come sempre scomposti ma questa volta sembrava che la lezione fosse interessante per loro, in questo gruppo non c'erano i ragazzi che vedeva sempre, c'era Mark ovvio ma vicino a lui c'era un ragazzo alto e snello con i capelli biondi racconti in maniera particolare, gli occhi azzurri e la pelle chiara, uno con i capelli neri, la pelle anche essa chiara e gli occhi marroni, l'ultima di questi era uguale al secondo ma con i capelli racconti da un codino e una barba corta, tutti e quattro erano vestiti in maniera elegante come sempre ma una cosa che Micheal si accorse è che indossavano una spilla particolare, uno stemma, che non poteva vedere dalla posizione dei ragazzi e anche perché la lezione era iniziata, il professore con voce bassa ma sottile disse

" buongiorno ragazzi, vi ho portato qui per farvi rilassare i nervi, ho chiesto al preside e hanno accettato, adesso per queste due ore farò suonare a chi è capace e farò imparare come si suona, per divertimento e vorrei essere chiamato maestro, per cortesia"

Micheal vide che i ragazzi erano emozionati sentendo le confusioni delle loro voci, il maestro richiese il silenzio facendo un gesto con le mani, poi fece segno mettendo l'indice sulla bocca per stare in silenzio, cominciò a suonare, aveva un buon orecchio il maestro, stava suonando il clavicembalo con una leggerezza che sembrava che stesse suonando una donna, Micheal guardò i suoi compagni e vide che tutti stavano fermi a fissare il prof che suonava, si girò leggermente a sinistra con la testa e vide che il gruppo era anche esso attento ma una cosa che si accorse era che Mark aveva la testa leggermente piegata in dietro con gli occhi chiusi, sembrava che stesse dormendo, invece stava ascoltando con attenzione, quando l'esibizione finì tutti battevano le mani e poi il silenzio ritornò, il maestro schiacciando le nocche disse


"Allora, chi vuole suonare?"

Per Micheal era strano vedere Mark alzare la mano con così tanto entusiasmo e il maestro con faccia scettica disse

" signor Castiglioni, abbiamo capito tutti che ti piace suonare il clavicembalo ma suonarlo tutte le volte, lascia spazio a qualcun'altro"

Il maestro vide che nessuno alzava la mano e quindi decise lui chi far suonare, cercò fino a che non si imbatte nello sguardo di Micheal e lo chiamo con la mano

" Lei, signor Petermane giusto? Venga a suonare"

Tutti gli occhi erano puntati su di lui sentendosi a disagio, il maestro si alzò lasciando lo sgabello a Micheal, Vittorio lo incoraggiò e lui andò verso lo sgabello sedendosi, il maestro mentre si stava rimettendo la giacca disse

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