chapter 22

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XXX

Michael era seduto in uno dei tavoli della mensa, che quel giorno era quasi vuota.
Davanti a sé aveva un vassoio con del cibo già mangiato e sulle sue ginocchia un libro che lo leggeva di nascosto. sicuramente qualcosa di proibito.

Mentre era intento a leggere le sue parole, sentì sui suoi fianchi due mani ferme e dietro al suo colla, una voce simile a quella di Mark, e infatti era la sua.
Girò la testa e quando lo vide gli sorrise lievemente, gli chiese come stesse ma lui non disse parola.
Aveva un viso serio, un'aria rigida e guardava la sala con circospezione.
Michael aveva riformulato la domanda con un po' di insistenza, senza riceve ancora nessuna risposta.
Anzi, un gesto.

Mark gli prese il libro che lui aveva sulla sue ginocchia, lo chiuse e lo appoggiò alla sua destra, poi prese il suo polso e lo fece alzare. non gli importava alla poca gente che c'era all'interno della mensa, era concentrato su un unica cosa. Lo tirò per qualche metro verso la porta d'uscita e disse senza voltarsi:

"seguimi."

Quando gli lasciò il polso, Mark iniziò a correre per i corridoi, dove fece lo stesso Michael. Era quasi al fianco, con il fiatone e il cuore a mille mentre gli chiedeva continuamente dove lo stesse portando, ma da lui non nulla, fino ad arrivare nel corridoio dei dormitori, sezione "O", davanti alla sua stanza.
Mark prese le chiavi e le fece tintinnare nel silenzio. Si guardò intorno per un attimo, e poi aprì velocemente la porta, trascinando con sé Michael.

 Mark si girò davanti a lui e prese con forza la sua camicia con la mano sinistra. Michael aveva un viso adorabile quel giorno.
Lo tirò all'interno della camera, e quando lui superò la soglia, lo spinse verso il muro vicino alla porta, dove la chiuse con l'altra mano.
Mark prese il suo colletto per farlo abbassare al suo livello di altezza e lo iniziò a baciare appassionatamente.

Michael non aveva più le mani che tremavano come le altre volte, questa volta erano sicure, come quelle di Mark, erano appoggiate sulle sue spalle e accarezzava i lunghi capelli con le dita.
Le mani del maggiore cercavano di toccare quello che poteva con solo due mani, avrebbe desiderato averne di più in quel momento.
Ad un tratto, Michael si staccò dal bacio e disse in modo preoccupato:

"Oh cavolo!"

"Cosa?" Disse Mark con un ghigno sul viso.

"Tra 5 minuti devo andare a filosofia, non posso saltare!"

Michael cercò di distaccarsi dalla sua presa, ma Mark lo bloccò in un attimo.

"No, tu non devi andare."

"Devo invece," disse cercando di smollare la presa " perché è importante."

Lui insisteva per tenere la presa, poi si avvicinò al suo orecchio destro:

"No, te non ne hai bisogno, te lo dico io che non hai bisogno."

"Ha si?" Disse Michael con una voce un po' sfacciata " dimostramelo."

A quel punto la mano di Mark lasciò la presa e se la mise in tasca.  Mentre cercava, baciava con desiderio il collo delicato di lui. Si distaccò guardandolo negli occhi e fece muovere davanti hai loro visi due foglietti di colore verde. Michael fu sbalordito, senza dire una parola.

"Ti ricordi quello che avevi fatto?" Disse Mark facendo muovere ancora i fogli " è ora di ripagare".

"Ma quelli sono?" Disse Michael con gli occhi sbarrati.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 11, 2023 ⏰

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