chapter 6

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Arrivò il mattino seguente accompagnato dalla temperatura gelida che in quel periodo, erano le 6 del mattino e nel dormitorio di Micheal lo avevano svegliato in modo grezzo, mentre stava dormendo tranquillamente Vittorio dalla parte opposta della stanza si alzò e gli tirò il cuscino in faccia, stessa cosa fece per gli altri, tutti storditi e stanchi non stavano capendo per poi sentire la voce squillante di Vittorio

" Buongiorno ragazzi, svegliatevi che oggi è sabato"

"A casa mia il sabato si dorme"

Disse Vincenzo mettendosi il cuscino sulla faccia, Vittorio continuò a parlare a voce alta

" Dai su muovetevi, la colazione inizia alle 6:40 e ora sono le 6:10 signori"

Vittorio per non si sa quale motivo uscì dalla stanza lasciando i ragazzi storditi ad alzarsi, Micheal si grattò varie volte la testa e chiese stanco ad Edoardo che era sul letto sopra al suo

" Perché Vittorio è così di buon umore sta mattina?"

Edoardo di sporge per vedere il suo compare e disse

" Perché oggi c'è la lezione di fisica e non se ne perde mai una"

"Dieu aide moi!"

Disse mettendosi la mano sinistra sulla faccia, si alzò con fatica e vestendosi si diresse nel bagno del dormitorio, era infondo al corridoio, porta centrale, era un bagno attrezzato per molti studenti, molti specchi e molti lavandini, portandosi lo spazzolino e il dentifricio cominciò a lavarsi i denti lentamente, continuava a fissare la sua figura riflessa e qualche volta i ragazzi che passavano dietro, quando ebbe finito ritornò nel dormitorio a prendere l'idispensabile per la lezione che doveva avvenire, uscì dal dormitorio e si diresse nell'aula di fisica, era simile a quella di filosofia ma con i muri pieni di cartine con formule su formule, mise i libri sul banco a sinistra dell'aula, vicino alla finestra, seconda fila, camminò per i corridoio fino ad arrivare alla mensa che forse per Micheal non si ricordava neanche in che tavolo si era seduto ma quello che ha mangiato si, ogni giorno c'era una colazione, un pranzo e una cena differente, quella mattina davano i cereali, che da quello che sembrava era una sorta di miracolo averli, un'arancia e del tè a scelta, lui scelse quello hai mirtilli perché erano finiti gli altri, finì la colazione senza parlare con nessuno e si diresse nell'aula assegnata, quella mattina non aveva tanta voglia di seguire la lezione, rimase per tutta l'ora con la mano sinistra sotto il suo mento per reggere la testa e continuare a guardare il gessetto che si consumava pian piano sulla lavagna, la campanella suonò e Micheal si andò a preparare per la prossima lezione che era scienze motorie, quindi doveva mettersi l'unica tuta che la scuola ti offriva, dei pantaloni lunghi o corti Rossi , una maglietta bianca e una felpa con la zip rossa, le scarpe non includevano, uscì dall'aula per incamminarsi nel corridoio che portava hai dormitori quando nel corridoio principale si sentì un suono molto strano, un rumore di scarpe in cuoio che erano scivolate sul pavimento in marmo, poi delle voci di ragazzi e uno soprattutto che urlava, Micheal si incamminò verso l'artefice di quel baccano e rimanendo nell'angolo del corridoio vide due gruppi che tra qui uno di questi riconobbe, era il gruppo di Jacob e lui era davanti ad un ragazzo caduto per terra con i pugni alzati, vide che il ragazzo che si stava alzando era Mark con il gruppo degli "scalda sedie",fermi a vedere la prossima mossa del suo avversario, si stava tenendo la guancia sinistra con la mano rimanendo impassibile e apatico, Jacob lo continuava ad insultare ma era incomprensibile capire dall'eco che c'era, la conversazione tra loro due era molto pesante dalla parte del bullo mentre l'altro apatico rimaneva ad ascoltare

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