chapter 15

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X
I giorni passavano e anche gli esami, fino a che non arrivò l'ultimo giorno prima delle vacanze, quella mattina quasi tutti i ragazzi erano intenti ad riempire le loro valigie per prepararsi ad tornare dai loro cari e di passare dei giorni memorabili, nella camerata di Michael di sentiva nell'aria una sensazione di leggerezza mista al freddo di Dicembre. Era intento ad mettere i vestiti dentro alle sue valigie a mano, dietro di lui c'erano Vittorio ed Edoardo che stavano svegliando Vincenzo con qualche scherzo, precisamente gli avevano tirato dell'acqua gelida sul viso. Dopo un'ora erano tutti con le valigie pronte e stavano parlando del più e del meno ma soprattutto di come passeranno le vacanze, continuando con le conversazioni, si era reso conto solo adesso di alcuni dettagli delle famiglie di quei ragazzi, per esempio che Edoardo era fidanzato da ben due anni con una ragazza, che Vittorio avesse una sorella più piccola e Vincenzo avesse il padre che lavorava in un'industria importante di scarpe, era sbalordito da tutte queste nuove notizie che venivano aggalla solo ora, poi pensò che anche se li conosceva da mesi, aveva parlato poco con loro e quasi senza confidarsi, solo con l'altro gruppo faceva così, istantaneo disse

" perché scopro queste cose solo adesso?"

Edoardo guardò per un attimo gli altri ragazzi e poi lo sguardo verso Michael

" forse perché stai più tempo con l'altro gruppo che con noi".

disse freddamente, Michael aveva sentito una sensazione di peso sul petto, aveva ragione e lo pensava ripetutamente nella sua testa, li aveva trascurati molto, quindi era quasi come un estraneo dentro quella camerata e stranamente il rapporto con loro era rimasto sempre uguale, reciproco. Si rimise composto e disse dispiaciuto:

" scusatemi ragazzi, vi ho trascurato molto e non ho parlato con voi tanto in questi mesi, era solo che mi dovevo concentrare sullo studio e volevo comprendere l'altro gruppo, non volevo essere maleducato".

ci fu qualche secondo di silenzio e poi Vittorio disse

"non prenderla così amara la cosa, è normale che quando studi tanto ti isoli e non parli quasi con nessuno, possiamo anche capire che stavi provando ad avere la fiducia con quel gruppo, non ti preoccupare, è tutto normale".

Si sentì più rasserenato quando li disse quella frase e dai sorrisi che spuntavano tra le loro facce, ma una cosa non capiva e non riteneva giusto che il suo gruppo lo chiamavano ( quel gruppo ), come se pronunciando il nome accadeva qualche maledizione. Venne tutto dimenticato quando sentirono la porta dei dormitori sbattere e le urla dei ragazzi fuori dalla stanza, si guardarono sorridendo ed prendendo subito le valigie uscirono fuori dalla stanza. Stava camminando per il corridoio insieme hai suoi coetanei, si era fermato vicino al muro per la quantità di gente che c'era e in lontananza salutava i suoi compagni di stanza, mentre aspettava nella sua mentre stava passando l'immagine della cartolina di suo padre che aveva ricevuto un mese prima, dopo c'era scritto che era felice dei risultati che stava prendendo e che non vedeva l'ora di riabbracciarlo. Quando il corridoio era quasi vuoto uscì dalla porta principale, aveva una strana sensazione intorno, era strano trovarsi nell'uscita davanti al cortile fatto di sassi. Camminava a passo lento per le stradine, quando da lontano vide il gruppo degli scalda sedie vicino all'uscita di emergenza, c'erano tutti, con le loro valigie appoggiate sui muri dell'istituto, si avvicinò e quando lo videro lo salutarono calorosamente, salì per i gradini e si unì al gruppo dove si stavano preparando ad ad fumare qualcosa. In mezzo al cerchio c'era Mark con un pacchetto di fiammiferi e vicino a lui Ferdinand che si stava sistemando la sigaretta alla bocca, ne prese un'altra e la consegnò a Micheal, in primo attimo aveva rifiutato ma lui insistette e disse che non doveva fare la "ragazzina", Mark rise ad quella battuta tenendo con i denti la sigaretta, fece segno di avvicinarsi e accese il fiammifero dove le tre sigarette presero fuoco, aspirarono lentamente ed fecero uscire il fumo, Micheal stava per fare un gesto molto provocatorio al ragazzo che aveva davanti a sé, incrociò lo sguardo di Mark dove il suo sguardo da cerbiatto si nascondeva dietro al fumo semitrasparente che usciva lentamente dalla sua bocca, lui lo continuava ad fissare mentre il suo provocatore continuava, Ferdinand dopo aver aspirato il fumo disse:

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