chapter 13

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Era arrivato il mese che tutti quanti stavano aspettando, il mese dove c'erano le vacanze di Natale ma anche gli esami più importanti. Alcune materie facevano gli esami scritti per il motivo che la maggior parte venivano fatte oralmente ma quelle che dovevano essere obbligatoriamente scritte erano: filosofia, storia, italiano e altre lingue. Quasi tutti i ragazzi quel giorno si erano svegliati con il libro sotto il cuscino, anche nella camerata di Mark c'era questa tensione nell'aria. Lui era seduto sulla scrivania con il libro sulle ginocchia e con la sigaretta in mano, anche se era Dicembre non gli importava patire il freddo con la finestra aperta e indossando una maglietta a maniche corte, l'importante era ripassare gli argomenti su quel grosso libro. Quel giorno si sarebbero svolte, in fasce orarie diverse, gli esami di filosofia, Mark non si stava preoccupando granché, amava la filosofia, la identificava come una sorta di religione, l'aveva studiata e capita, c'era soltanto un problema che lo tormentava, tra tutti i filosofi che aveva studiato, quello che odiava di più era Platone, aveva capito che questa figura odiava l'arte da prescindere, la riteneva una condanna per l'anima e diseducativa, si capiva che l'università l'aveva presa alla lettera questo movimento discriminatorio, pensò Mark mentre era intento a leggere quelle lettere che erano diventate incomprensibili ad un certo punto dalla stanchezza. In quel momento, che era davanti alla finestra con la sigaretta quasi finita stava pensando non soltanto pensando al pensiero di Platone, ma anche a Micheal. Erano passati giorni da quella notte e di quel bacio, gli era rimasto sullo stomaco. Quando aveva finito di parlare con Edmond era rimasto in dormiveglia a pensare e a ripensare all'accaduto, il problema è che non poteva confrontarsi con nessuno della propria camera perché visto che era notte fonda erano tutti a dormire e poi da quello che aveva capito non erano per loro ben visti i "manici da porta", quindi decise di rimanere nelle sue e di provare ad pensare ad altro, tutto inutile, si svegliò come se avesse bevuto tutta la notte, si era alzato prima dell'alba per studiare, accese la lampada e si sedette sulla scrivania con il libro di filosofia che era rimasto in quella posizione per diverse ore fino a quando non mancavano due ore all'esame. Vari giorni prima l'università aveva fatto uscire i fogli delle fasce orarie e le classi e la sue era una delle prime, meglio così pensava, via il dente via il dolore. Anche se erano soltanto le 6 aveva fumato mezzo pacchetto di sigarette dal nervoso, distolse un attimo gli occhi dal libro per guardare fuori dalla finestra e vide che in una di quelle più lontane c'era la figura di Micheal che da quello che sembrava stava studiando anche lui, immerso nei suoi pensieri, con faccia beata, Mark lo stava fissando e pensava come poteva essere così beato quando c'era un esame tra poche ore, poi vide che si girò alzandosi e non lo vedi più quindi ritornò ad leggere il libro.

Le pagine giravano e anche le ore fino a che non arrivò il grande momento, tutti i ragazzi di quella classe si recarono nella rispettiva aula, nel corridoio principale si vedevano soltanto ragazzi con grandi libri in mano o sulle gambe a leggere e ripassare, Mark camminava beatamente nel corridoio con un libretto degli appunti aperto con gli argomenti e le parole fondamentali di filosofia, entrò in classe mettendosi al suo rispettivo posto, si sedette rimanendo con il contatto visivo sugli appunti, dopo qualche minuto sentì un tonfo provenire dall'uscita, precisamente il suono di un libro molto grosso, Mark alzò lo sguardo e vide la figura di Micheal che stava riprendendo cos'è caduto scusandosi del rumore, dopo aver preso il libro guardò davanti a sé e vide Mark, si avvicinò a lui per salutarlo, i pochi ragazzi presenti in classe li stavano scrutando, nessuno li aveva mai visti parlare insieme, Micheal appoggiò per un attimo il libro sul suo banco per saldare la presa e poi disse

"Come hai passato questi giorni di studio così intenso?"

"Non ho avuto difficoltà, anzi studiare filosofia mi rilassa"

In quel momento Mark non era rilassato, era nervoso mascherato da una faccia seria, sperava che non si fosse ricordato niente di quel giorno, provava a comportarsi al suo modo ma le mani gli tremavano, Micheal si guardò intorno e vide gli occhi scrutanti dei suoi compagni di classe, lui sorrise e tese la mano verso Mark

"Ti auguro buona fortuna,bonne chance Mark"

Disse sorridendo, Micheal andò verso il suo posto appoggiando il libro, si mise subito ad ripassare nei pochi minuti che mancavano, Mark aveva seguito con lo sguardo i movimenti di Micheal prima che si sedesse, era rimasto bloccato, non riusciva a muoversi, aveva l'immagine del suo sorriso stampato sulla sua mente, con il braccio sinistro appoggiato al banco mise la mano sul viso, provando ad concentrarsi sugli appunti. Dalla porta entrarono di corsa Ferdinand e Davide senza fiato anche loro con dei libri grossi in mano, Mark li guardò per un attimo per poi tornare ad ripassare. Anche se si erano svegliati prima Ferdinand e Davide avevano fatto tardi, appena alzati si erano recati in biblioteca per ripassare e forse per cercare qualche libro "scabroso". Ferdinand si sedette vicino a Mark per poi dire ancora senza respiro

"Aiuto non respiro più!"

"Se foste arrivati prima deficienti"

Disse Mark seriamente

"Non essere così duro Mark, abbiamo trovato qualcosa che ti potrebbe interessare"

Disse Davide sedendosi sul banco davanti, Mark alzò lo sguardo e fece cenno di continuare, Ferdinand prese dai tre libri che aveva portato quello in mezzo, un volume che avrebbe avuto tra le 500 e 600 pagine, un libro marrone con rilegature rosse, Mark lo prese in mano e aprendo la copertina senza nome lesse di chi era il libro e come si chiamava, chiuse subito il libro e da faccia seria diventò preoccupato e disse sussurrando

"Dov'è Cristo l'avete trovato?"

"Abbiamo i nostri trucchi"

Disse Davide

"Ma sai che se sanno che abbiamo questo libro cosa ci faranno?"

Disse Mark seriamente

"È per questo che nessuno lo saprà mai"

Disse Ferdinand mettendolo sotto il banco

"Lo disse quello che ha parlato di libri proibiti dentro ad una classe con ragazzi al suo interno"

Disse Mark incrociando le braccia. Lui sapeva che la sua compagnia avevano sete di conoscenza ma anche sapeva che avevano "quella" sete di sapere, anche se avevano un età discutibile avevano sempre il cervello di bambini che stavano scoprendo nuove cose, varie volte entravano dentro alla biblioteca per cercare, nelle viscere di quel luogo, dei libri pornografici o con la scrittura che portava ad illusioni sessuali, venivano chiamati " i libri proibiti" per il loro contesto, erano severamente visti male chi leggeva quei libri, come se un giorno i ragazzi di quell'università non sapessero cos'è la pornografia, pensò Mark mentre leggera e rileggeva nella mente il titolo di quel libro, il Decameron , veniva identificato come un libro proibito da alcuni capitoli con illusioni sessuali, ma lui non si scandalizzava, avevano libri peggiori nel loro rifugio. Mentre era sovrappensiero si sentì la voce del professore di filosofia che si sedette dietro la cattedra, tutti i ragazzi si sedettero e il prof si trovò piacevolmente sorpreso nel vedere Mark e i suoi compagni seduti nei banchi prima che arrivasse lui, il professore non fece neanche la revisione degli studenti e prese subito i fogli dell'esame per posizionarli in ogni banco, dopo aver finito prese dalla sua valigia un orologio con un timer che mise un'ora esatta e prima di farla partire disse le regole

"Ricordatevi ragazzi, mi affido alla vostra sapienza e al vostro intelletto, se riuscirete ad passare l'esame passerete ad quello di storia, prima di iniziare ecco a voi le regole:
La scrittura deve essere leggibile, considerate il tempo e il numero delle domande, potete scrivere su un foglio a parte ma le domande definitive saranno nell'esame, infine dovete scrivere e pensare il maniera saggia e intelligente, buona fortuna."

Quando il prof finì di parlare avviò l'orologio che cominciò ad etichettare, le teste dei ragazzi erano incollate suoi fogli, Mark lesse le domande e vide che non erano difficile come pensava, non era la stessa cosa per Micheal, era lì a fissare le domande nervosamente. Era un momento critico per lui, era davanti ad un suo primo esame e anche molto difficile, anche se aveva soltanto 30 domande sul foglio non si sentiva affatto sicuro, Micheal fece un respiro profondo e cominciò a scrivere tutto quello che poteva ricordare.

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