Era passata una settimana da quando Micheal era diventato uno "scalda sedie", era sempre rimasto il solito ragazzo studioso ma le sue giornate erano cambiate radicalmente, quasi tutti i giorni andava nello stesso corridoio, nella stesso teatro, nella stessa stanza e saliva le stesse scale, andava quotidianamente di sera per non perdere le lezioni come facevano i suoi colleghi o come li chiamava, scoprì che la confraternita aveva dei ragazzi molto interessanti, si stupì quando vide ragazzi come Edmond avere passioni come suonare il clarinetto e la pittura, oppure Lirio che era un grande suonatore di bassi, altri avevano la passione della scrittura, altri quella della musica, altri erano divoratori di libri come Micheal, ma una delle sorprese si può dire grandi era che Mark aveva un grande talento nel scrivere poesie, ne scriveva di ogni tipo e qualche volta sfidava Sergio che era anche lui un grande scrittore ma avevano due stili completamente differenti, uno scriveva storie di fantasia e di dolore, l'altro scriveva soltanto poesie d'amore per la sua "fidanzata" o come la chiamavano gli altri scherzosamente la "cougar", il dibattito iniziava così come quel giorno, tutti i membri si sedettero sul divano o dove c'era posto e sentivano le tracce che avevano lasciato i due scrittori, Sergio aveva scritto ancora una volta un poema per la sua amata e lo disse con voce sognante e da innamorato, ovviamente le risate non tardavano e le battute che alcune erano di pessimo gusto, quando finì era arrivato il momento ad Mark che si preparò schiarendo la voce, gli altri lo incoraggiavano e facevano bene, da quando si ricordava lui era sempre stato un grande scrittore di versi e ne leggeva di ogni tipo, quando fu pronto espose il suo poema, aveva la voce calma con un tocco di malinconia, si percepiva che la poesia era basata su un emozione triste, la stanza era diventata vuota e Micheal cominciò a sentire freddo sulla schiena nel sentire quelle parole ghiacciati, una delle frasi che gli rimase in mente era
"Le ali dorate ebbi per volare ma Dio ti diede le forbici e non potei più"
Quando ebbe finito un grande applauso si sentì e Micheal rimase immobile a fissarlo, stava pensando tutte le possibili casi che ci potevano essere dietro a quella frase perché sapeva già che non l'aveva scritta a caso, ritornò in sé quando sentì i ragazzi alzarsi e così fece anche lui sistemandosi il maglione, vide che Edmond si avvicinò a Mark per dirgli qualcosa sussurrando e poi lui si avvicinò dicendo
" Micheal, ti andrebbe di venire con noi stasera a bere qualcosa in un bar?"
Micheal guardò Edmond con faccia sorpresa e disse
" Non è vietato uscire dall'università?"
"Si lo è ma noi lo abbiamo fatto tante volte e non ti dovresti preoccupare, sei con dei professionisti"
Ci pensò un attimo, non aveva mai fatto una violazione ed ancora non si fidava di quei ragazzi ma per avere la loro fiducia doveva accettare, annuì e Edmond fu contento poi disse con fare sei ma scherzoso
" Vai a cambiarti che tra 20 minuti si esce"
"Non ti va bene come sono vestito?"
Disse indicando si con le mani aperte, non era neanche vestito male quella sera, indossava una maglione beige con una stampa classica, dei pantaloni marroni e delle scarpe comode
" Mettiti almeno in tirò, stasera ci saranno un sacco di ragazze, devi essere almeno presentabile"
Disse Edmond facendo una piccola risata alla fine, Micheal un po'scettico si incamminò per la scala e poi sentì Mark dirgli
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{ god save the queen }
FanfictionLa storia travagliata di un ragazzo che frequenta un'università prestigiosa, dove il buon comportamento è la disciplina sono il pane quotidiano di uno studente, ma per fortuna o per sfortuna queste regole verranno infrante da dei personaggi particol...