Cominciò a scalare e con l'aiuto di Mark riuscì a salire, si mise in piedi mentre il suo compare tirava su la scala, si guardò intorno, si trovarono in un corridoio con i muri color beige nel buio e l'unica fonte di luce era nella stanza davanti alla botola, Mark la chiuse nascondenda sotto al tappeto rosso, Micheal guardò davanti a sé e vide che la stanza che stava illuminando il corridoio era un salotto molto particolare, ci entrò con Mark e vide la stranezza di quella stanza, aveva i muri chiari, le finestre sbarrate coperte da delle tende rosse, in fondo alla stanza c'era un piccolo palco di legno scuro come il pavimento con sopra un pianoforte, davanti ad esso un divano rosso velluto e delle poltrone vicino dello stesso colore, nel muro destro c'era una grande libreria e un piccolo corridoio che portava a chi sa dove, i quadri appesi e numerevoli statue e vasi sparsi per la stanza, Micheal era meravigliato della composizione di come avevano sistemano, sembrava che vivessero lì da molto tempo, tra poco non si accorgeva della gente che c'era dentro, tutti ragazzi che sembrava che avessero la stessa età sua, in quel momento si irrigidì e si sentì in imbarazzo, Mark vicino a lui gli mise una mano sulla spalla sinistra trovandolo alla sua destra, i ragazzi dentro la stanza si avvicinarono a loro stando appoggiati sulla poltrona con la schiena, calò il silenzio e l'unica cosa che si sentiva era il vinile che continuava a girare, poi Mark spezzò il silenzio
"Ecco ragazzi, questo è il ragazzino che vi ho parlato ieri"
"Ciao a tutti e un piacere conoscervi"
Disse Micheal imbarazzato chinandosi leggermente, vide che erano 7 o 8 tutti con le mani o in tasca o con le braccia incrociate, si stava studiando i ragazzi davanti a lui e vice versa, tutto il gruppo pensava che era un ragazzo di buona famiglia e nulla facente, invece Micheal non pensava ma guardava, vide che alcuni di loro indossavano dei vestiti vistosi, quasi femminili e alcuni truccati sugli occhi con colori scuri, uno in particolare lo colpiva ed era Edmond vestito con una veste blu con gli occhi truccati di nero e i capelli biondi con la frangia di lato e i capelli sparati, lui cominciò a parlare
"Come ti chiami?"
Lui quasi non lo sentì di quanto era concentrato a studiarsi i le figure
" Mi chiamo Michael, forse il mio cognome non lo sapete è Petermane"
Disse con voce tremolante, Edmond cominciò a fissare Mark con fare di disapprovazione, al contrario l'altro lo stava guardando con un sopracciglio alzato e con una faccia per come dire (stai a vedere), si distaccò da Micheal e disse avvicinandosi al gruppo
" Mio caro Micheal, devi sapere, che ti ho portato qui non soltanto per conoscere i miei amici ma anche per chiederti una proposta"
Micheal annuì quando lui disse il suo nome, continuava a guardare il gruppo di ragazzi come se fosse circondato dalla sua paura, non sapeva cosa volevano da lui, si sarebbe aspettato di tutto ma non questo che Mark disse poco dopo:
" Voglio che tu entrassi nel nostro gruppo, che diventi uno di noi"
Lui rimase sconvolto quando gli disse quella frase, non si sarebbe mai immaginato come uno degli (scalda sedie), studiava troppo e poi non sapeva neanche cosa facevano ma infondo voleva tanto essere in un gruppo, forse quel gruppo poteva essere l'occasione perfetta, fece delle domande per sapere se lo voleva veramente
"Prima di risponderti voglio chiedere, cosa fate in questo gruppo per riempire il tempo?"
A Mark gli si illuminò il viso quando gli fece quella domanda, con la mano sinistra indicò il pianoforte
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{ god save the queen }
FanfictionLa storia travagliata di un ragazzo che frequenta un'università prestigiosa, dove il buon comportamento è la disciplina sono il pane quotidiano di uno studente, ma per fortuna o per sfortuna queste regole verranno infrante da dei personaggi particol...