Erano le 20:30 e Micheal era ancora disteso sul divano che dormiva, aveva il corpo scoperto e la coperta era scivolata sul pavimento, lui beato nei suoi pensieri e si capiva dal suo visto, immobile e senza smorfie, stava immaginando il nulla, solo l'oscurità del sonno e il silenzio che lo circondava, poi, la beatitudine che si era creata, si distrusse da un suo allucinante, di una porta, in legno di quercia, che veniva chiusa da una chiave, Micheal si era svegliato con la tachicardia e si girò subito dove proveniva in suono, si trovò davanti a lui Edmond, seduto sul letto più vicino al divano, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia, le mani unite e lo sguardo serio
"Buongiorno signorina"
Disse lui sarcasticamente, Micheal si strofinò gli occhi con le mani e disse
"Cristo dio, quante volte lo dirò che odio che mi chiamate in quei modi"
Si può dire che nel gruppo era stato chiamato così per quell'evento della sigaretta prima di andare a casa, varie volte era stato chiamato così in quelle poche volte che si erano visti e si sentiva abbastanza in imbarazzo con quei nomignoli,come: signorina e ragazzina.
"Lo so e ti chiameremo così ancora per un po', devi fartene una ragione"
Edmond si alzò per riporre la giacca sull'attaccapanni
"Ho fatto ordinare la cena per te, non volevo che non mangiassi, sei già molto magro"
Micheal era confuso, in che senso la cena?
" come? Che ore sono?"
"Le 20:35, hai dormito 4 ore".
Micheal si sedette sul divano e mentre si stava rimettendo la camicia, cominciò a chiedere se si sapeva il motivo della sua dormita, Edmond disse a poche parole, che lui aveva bevuto del vino ed era molto stanco dopo le sedute.
Micheal gli chiese se potesse far vedere il ritratto che li aveva fatto, senza sapere che Edmond ne aveva fatti altri. Lui si alzò per prendere il blocco schizzi e invitò Micheal a prendere la sua cena e consumarla, così fece. Mentre mangiava, l'altro gli mostrò uno dei ritratti: sinceramente Edmond gli aveva mostrato quello più innocuo, perché sapeva che non gli sarebbe piaciuto vedersi in quelle pose. Micheal congratulò la sua bravura e della realistica che dava hai ritratti.
La stanza era diventata silenziosa per qualche istante e poi, Edmond spezzò il silenzio"Posso farti una domanda?"
L'altro annuì e chiese di continuare a parlare
"Cosa ti ricordi del sogno che hai appena fatto?"
Micheal rimase per qualche istante a pensare, si ricordava soltanto il nero più totale, chiese il motivo e perché gli interessasse la questione, Edmond si sedette in modo composto e disse con parole serie
" davvero? E non ti ricordi cosa hai detto?..."
I brividi li percorrevano la schiena, era immobile a pensare a cosa avesse detto, sperava tutto ma non di quella questione. Rimase in silenzio e appoggiò il piatto sul vassoio facendo poco rumore, fece un respiro profondo e disse che non si ricordava, Edmond rimase a guardarlo tutto il tempo, e quando aveva finito di parlare disse
"Neanche che hai pronunciato il nome di Mark?..."
Era bloccato, pensava e pensava a cosa potesse dire. Ma non sperava che avesse detto quello che tra poco Edmond gli disse.
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{ god save the queen }
FanfictionLa storia travagliata di un ragazzo che frequenta un'università prestigiosa, dove il buon comportamento è la disciplina sono il pane quotidiano di uno studente, ma per fortuna o per sfortuna queste regole verranno infrante da dei personaggi particol...