Minigonna e tacchi a spillo

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...Hanya si sentiva pronta a tornare nuovamente in "strada", in quel mondo così triste che non le dava felicità ma, almeno, soldi per campare. Era stanca di quella Vita, non avrebbe retto ancora ma a lei quei soldi servivano tutti. Riprese il suo squallido lavoro come all'inizio, in strada esposta a qualunque pericolo. C'era anche in quelle strade di New York della rivalità tra prostitute ma Hanya questa volta, non commise l'errore di anni prima, quando uccise a sangue freddo una come lei. Stava lì, ad attendere un potenziale cliente passeggiando per il marciapiede fumando una sigaretta e osservando ogni angolo che la circondava. Si fermò un auto, e Hanya salì senza indugi non accorgendosi subito che alla guida ci fosse Michael.
Hanya fissava la strada quando Michael esclamò:

M-"smettila di fare questo, ti riporto a casa".

Hanya si voltò e lo vide. Ci rimase male, anche se si sapeva cosa facesse Hanya, essere vista per strada l'aveva messa in imbarazzo. Hanya rispose:

H-"non ti ho permesso di giostrare la mia Vita, mi occorre del denaro e ti chiedo gentilmente di tornare indietro e lasciarmi fare. ma chi credi di essere?" .

Michael fermò l'auto, provocando uno stidio con le gomme e con fare rabbioso disse:

M-"sto cercando di salvarti e nn lo apprezzi, vai, vai pure e continua a fare quello che fai. ma non piangere più" .

Gli aprì lo sportello e Hanya scese dalla macchina mentre Michael partiva in tutta fretta, arrabbiato. Hanya dovette tornare indietro, a piedi, ma un altra auto si avvicinò a lei, e questa volta era un uomo in cerca di compagnia. Per sessanta dollari un rapporto sessuale poteva starci ma Hanya non avrebbe fatto con lui quello che era solito fare.
Andarono in un punto appartato, e ad Hanya venne un po' di paura. Mille pensieri viaggiavano nella sua mente ma, aveva bisogno di soldi. L'uomo non si perde d'animo e subito si tolse i pantaloni abbassando poi le mutande. Hanya fece lo stesso, si sollevò la minigonna, tolse gli slip senza nemmeno incrociare lo guardo di quell'uomo dall'aspetto viscido. L'uomo gli si mise sopra e lentamente la penetrava dando leggeri colpi Fino ad avere una buona lubrificazione. Hanya era disgustata, chiudeva gli occhi e le lacrime scesero segnandole il viso. L'uomo era sempre più carico e ogni minuto diventavano colpi più forti e decisi. Provò pure a baciarla ma lei girò la faccia, non volle. Ansimando quell'uomo disse:

"alle puttane come te non piacciono i baci ma piacciono i cazzi soltanto non è vero?"

Hanya udendo queste frasi, piegò il ginocchio sinistro verso di lei, e col tacco a spillo, diede un colpo all'uomo, facendolo indietreggiare per il dolore. Si mise seduta, afferrando la mascella dell'uomo e stringendolo. Hanya le sputò in faccia, e scese dall'auto esclamando:

"non ti azzardare a seguirmi, hai avuto il tuo momento di gloria" .

L'uomo andò via e Hanya, lentamente camminava verso casa. Piangeva, non aveva più le forze, tutte le forze ogni giorno vennero sempre meno e non sapeva se sarebbe riuscita ad arrivare a casa quella sera. afferrò il cellulare e mettendo da parte l'orgoglio, chiamò a Michael, domandandogli se potesse tornare a prenderla per far ritorno a casa. Michael accettò, e arrivò dopo pochi minuti e la accompagnò a casa.
Hanya si era scusata con Michael ma era lo stress a farla parlare così. Una volta arrivati, Lei, lo fece accomodare un po' dentro casa, per parlare un po'. Hanya, avrebbe scoperto episodio sconcertanti che avevano intaccato la tranquillità di quel ragazzo. Decise quindi di aiutarlo, con lui si sentiva tranquilla, e lui, conoscendola, altrettanto. I due avrebbero ripulito alcune situazioni insieme.

Hanya tra sesso e cattiveriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora