al parcheggio del Club

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Come già deciso dalle due amiche, Hanya e Katy, andarono al club. Hanya in cerca di clienti, Katy, giusto per stare con lei e trovare nuove amicizie. Erano tranquille e serene quella sera, entusiaste di andare in quel club a divertirsi. Uscite di casa, in auto con la musica a Palla, si muovevano a ritmo, cantato anche a squarciagola. Tra risate e tante altre cose, arrivarono al club. Hanya però avrebbe parcheggio in una strada adiacente al parcheggio del Club in modo da avere l'auto vicina all'uscita. Entrarono nel club ed ordinarono da bere, sarebbe stata una serata quasi perfetta. Le due amiche, insieme sedute al tavolo, vennero avvicinate da due ragazze e altri due ragazzi tutti coetanei che volevano fare amicizia con le due donne, nuove all'interno di quell'ambiente. Si accomodarono tutti e quattro e tra presentazioni e chiacchiere, c'era una bella atmosfera. Hanya però si vergognava di dire che era una prostituta che andava lì in cerca di clienti, non sapendo che le maggior parte delle persone all'interno del club, non aveva problemi nell'andare a letto con sconosciuti. Hanya, nel mentre che chiacchiera coi presenti, intravide Bruce entrare nel club con un gruppo di ragazzi, credeva fossero li stessi che l'avevano aggredita. Chiese scusa ai presenti al tavolo con lei e si alzò, andando verso Bruce. Le mise la mano sulla spalla e Bruce si voltò di scatto, rimanendo di stucco e facendo finta che nulla fosse successo.

H- "Quelli sono i tuoi amici?''

B- "si, sono Miei amici.. "

H- "di pure ai tuoi amici di uscire dal club, dove c'è l'entrata dal retro"

Hanya uscì dal club, e andò in macchina caricando la sua pistola. Vedeva i ragazzi arrivare verso di lei, sghignazzanti. Scese dalla macchina e chiese a loro di buttare a terra cinquanta dollari. Ad uno ad uno, avendo l'arma puntata contro, gettarono a terra cinquanta dollari, per un totale di duecentocinquanta dollari. Li fece avvicinare alla macchina, scendendo loro i pantaloni per lasciarli col pene fuori che a turno succhiava. Uno in particolare però usava la violenza, soffocando Hanya spingendo il suo pene più infondo che poteva, arrivando in gola. Hanya cercò di divincolarsi per respirare e non sempre riusciva. Ma concluse il gioco di bocca in breve tempo. Quel ragazzo però non era contento e gli afferrò i capelli schiaffegiandola. Hanya non riusciva a reagire, non si aspettava questo. Gli altri ragazzi ridevano, anche Bruce che forse sarebbe stato l'unico che avrebbe potuto aiutarla. Quel ragazzo continuava imperterrito fino a quando qualcuno, armato di tirapugni, lo afferrò per gettarlo a terra e massacrarlo. Gli altri alla vista, si dileguarono, sparpagliandosi  lungo il perimetro. Hanya era a terra, inginocchiata e tremante, ancora una volta aveva avuto paura di rivivere momenti di angoscia come in passato quando venne brutalmente stuprata.
Hanya, a testa chinata riprendendo fiato disse:

H- "grazie, non ti dovevi preoccupare, ma ti ringrazio molto per avermi aiutata. Come ti chiami, ragazzo?"

Hanya alzò lo sguardo e riconobbe quella persona sempre incappucciata che pareva seguirla e lo aveva già visto anche al Club. Quel ragazzo, si appoggiò al muro, lontano dalla Luce e disse:

*- "non c'è di che. Ho notato che quelli ti davano fastidio già da parecchio e ho voluto dargli una lezione, spero lo abbia capito"

H- "non posso sapere il tuo nome? prometto di non dire nulla. Ti ho visto sai? ti ho visto anche al central Park"

*-"non è importante sapere il mio nome. Io ti conosco, e posso dirti soltanto una cosa: smetti di fare ciò che fai per soldi"

H- "non posso. non ho un lavoro, non ho più un marito e non ho più mio figlio. sono venuta a new York perché so che è qua, io abitavo a...

*-: a Philadelphia.. lo so. Ora devo andare, fai sempre attenzione... "

H- "aspetta.. "

Hanya rimase sconcertata, stranita, spaesata. Fece rientro al club, ma il suo pensiero era costante verso chi l'aveva aiutata. Cercò di fare finta di nulla, anche se Katy fin da subito si accorse che in Hanya c'era qualcosa di strano. Ordinò ancora da bere e cercò di farla distrarre. Quel ragazzo si allontanò soltanto da Hanya ma fece ritorno al club Poco dopo. In qualche modo cercò l'attenzione di Katy che dopo alcuni minuti soltanto lo vide. Il ragazzo fece il  gesto di non dire nulla e successivamente di avvicinarsi. Katy con una scusa disse di dover andare in bagno raggiungendo però l'esterno del locale dove ad aspettarla c'era quel ragazzo, non più nella penombra, non più col cappuccio in testa. Era appoggiato ad un inferiata a fumare e a controllare di continuo il cellulare. Katy si avvicinò titubante e disse:

K- "senti, se mi hai preso per una troia ti sbagli di grosso. Perché mi hai fatta uscire fuori?''

*-"volevo chiederti un favore. Un grande favore. Cerca di proteggere la tua amica il più possibile, c'è gente contro di lei in questa città''

K-"lo so, è un rischio che ha deciso di correre e io la accompagno in questa avventura. Sta cercando... "

*-"suo figlio, lo so.. lascia che mi presenti, mi chiamo Michael, Michael peace"

K-" come fai a saperlo? sei uno stalker, uno che si informa nella vita degli altri? ma cosa vuoi?''

M-"niente di tutto questo. ho abbastanza informazioni su di lei. Mio padre la detesta e io vivo nell'angoscia e nel terrore. Non voglio accada nulla. Ora se non ti dispiace, devo andare. Ricorda le mie parole te ne prego''..

Katy non capiva, non capiva chi fosse quel ragazzo e tutto l'interesse che aveva Nella protezione di Hanya. Fece ritorno all'interno del club, come se nulla fosse si sedette nuovamente al tavolino sorridendo isterica e chissà se sarebbe riuscita a trattenere il segreto. Hanya e Katy rimasero al club fino all'alba, godendosi la serata senza problemi.

Hanya tra sesso e cattiveriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora