Aiuti reciproci

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Hanya e Katy finalmente si erano stabilizzate per bene in città e cominciavano a vivere serenamente, se questo è il termine giusto. Avrebbero avuto diverse faccende o per meglio dire, Hanya aveva diverse faccende da chiarire, soprattutto per quanto riguardava il figlio che era anche lui in città ma Hanya, non seppe nulla. Hanya era molto conosciuta a new York ma, non tutti potevano dare per scontato il suo ritorno e quindi, non veniva riconosciuta tranne una volta quando Hanya e Katy, all'interno di un bar, bevevano un drink in tranquillità. Davanti a lei, qualche tavolo più avanti c'era un uomo che la guardava, scrutava tutto per rendersi conto che conosceva Hanya, si ricordava di lei, l'aveva riconosciuta. Hanya si accorse di avere gli occhi puntati addosso, ma non ci fece nessun caso, non sapeva o non ricordava chi era quell'uomo. Hanya sussurrò a Katy che quell'uomo la stessa guardando ma Katy non poteva girarsi a guardare. Quell'uomo si alzò e raggiunse il tavolo delle due donne chiedendo se potesse accomodarsi. Hanya con aria fredda rispose di no, e che doveva smettere di importunarle.

P- "Hanya Spencer, non cambi mai"

H- "ci conosciamo?"

P- "non ti ricordi ma, si, ci conosciamo. Forse il tempo mi ha cambiato.. Sono Peter Johnson, il sindaco della città"

H- "porca puttana, Peter non ti avevo riconosciuto. Accomodati pure, lei è la mia amica Katy"

L'uomo si presentò e si sedette a quel tavolo, ordinando un altro drink per lui le due ragazze. Come una specie di rimpatriata avrebbero parlato del perché Hanya fosse nuovamente in città.

P- "allora: quale è il motivo del tuo ritorno?"

H- "sono andata via dopo la morte di Louis, ricordi? mi sono trasferita a Philadelphia dove ho ripreso una nuova vita ma poi, mi hanno arrestata e mi hanno portato Via il mio bambino. Sono tornata per riprendermelo"

P- "sapevo del tuo trasferimento ma non il resto. Quindi tuo figlio è a new York? "

H- "si, è stato adottato e ha un nome diverso. Adesso si chiama Michael ma non so il cognome, so solo che è qui... Aiutami a ritrovarlo ti prego "

P- "a tutto c'è un prezzo Hanya, lo sai. Io potrei aiutarti ma c'è un prezzo da pagare"

H- "io non ho nulla da darti, non ho soldi Peter.. ho solo il mio corpo e campo con quello. Non se questo prezzo così possa pagarsi"

K- "se vuoi offro anche il mio corpo"

P- "no, non mi interessa il sesso, ho una moglie. Facciamo così: tu mi aiuti col mio rivale, e io cerco di scoprire qualcosa in più di tuo figlio. Ho molte amicizie sul campo che potrebbero aiutarmi" ..

Rimasero a parlare li per due ore e cercarono di concludere questo losco affare ma Hanya, non aveva nessun problema, e nessuna paura.
Il giorno seguente Hanya si svegliò tranquilla, doveva regolare un conto ma senza fare danni o uccidere nessuno. Si preparò la colazione e subito dopo si preparò lei vestendo dei semplici jeans e una camicetta bianca scollata. Capelli sciolti, trucco e occhiali da sole, uscì di casa da sola. Katy sarebbe rimasto a casa ad aspettarla, dopo tutto ancora dormiva. Hanya si diresse alle ventisettesima strana al civico quarantuno. Scese dalla macchina guardandosi attorno, assicurandosi di nn essere vista ma, era impossibile. Non era preoccupata, ma era meglio che nessuno la vedesse. Bussò alla porta dell'abitazione e venne aperta da un uomo anziano, vestito bene e con un enorme raucedine.

H- "salve, cercò il signor Gray"

G- "sono io, chi lo desidera?"

H- "mi chiamo Lisa, sono una giornalista, poteri farle qualche domanda in merito alla sua candidatura come sindaco per le prossime elezioni?"

G- "certo, si accomodi pure signorina" .

Quell'uomo losco, tanto Vecchio e stupido non si era nemmeno assicurato di capire se Hanya stesse dicendo la verità, dopo tutto non aveva mostrato nessun cartellino che la definiva tale. Era colpiti dalla bellezza di Hanya e avere una donna giovane in casa, considerando la perversione del vecchio, era un evento raro. Hanya inizialmente si finse giornalista, ma poi il teatrino finì.

H- "dovrà ritirare la sua candidatura signor Gray"

G- "non ne vedo il motivo signorina"

H- "non vincerà, e ripeto, dovrà rinunciare alla sua candidatura".

G- "mi perdoni signorina, ma credo di avere del potenziale come sindaco... lascerò la mia candidatura"

Hanya iniziava ad innervosirsi, e presa da un momento di ira, afferrò la pistola dalla borsa e gliela Puntò contro.

H- "non farmi perdere la pazienza vecchio schifoso o ti pianto una pallottola in mezzo agli occhi. Prendi la tua stupida valigetta e vai in comune e dare le tue dimissioni o a ritirare la tua candidatura"

L'uomo tenne le mani alzate, tremava di paura. Lentamente abbassò le mani, si alzò, ma ebbe un attacco cardiaco dovuto allo spavento. Hanya non fece nulla, uscì di casa e solo dopo chiamò i soccorsi. Ma per l'uomo non c'era stato più niente da fare. Questo lo avrebbe saputo il giorno seguente. Chiamò Peter per spiegare la situazione e l'uomo, dall'altra parte del telefono se la rise ringraziando Hanya per l'ottimo lavoro. Ora toccava lui indagare tra le varie conoscenze per scoprire dove fosse il figlio della giovane Hanya. Era così ansiosa e terrorizzata allo stesso tempo. Fece un respiro profondo e si mise in viaggio verso casa. Trovò Katy intenta a fare colazione e le raccontò cosa fosse accaduto. Katy rimase incredula ma in parte sollevata perché per una volta non era stata Hanya a far fuori qualcuno. Hanya rimase l'intera giornata in apprensione, nell'attesa di sapere qualcosa da parte di Peter. Sarebbe rimasta a casa quel giorno, insieme a Katy avrebbero trascorso la giornata tra film, chiacchiere e cibo, così, giusto per ammazzare il tempo e farlo passare più velocemente in attesa di buone notizie.

Hanya tra sesso e cattiveriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora