bye bye Mrs J.Williams

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Il fatidico giorno era attivato. Hanya era elettrizzata e anche un po' ansiosa, ma non si sarebbe tirata indietro. Katy e Paul sempre con Lei a sostenerla nonostante tutto. Indossò quella parrucca, dei vestiti normali, e la pistola all'interno della borsetta. Quell'assistente sociale non avrebbe potuto riconoscere Hanya, perché in tanti anni aveva visto e conosciuta tante persone, in più Hanya era abbastanza irriconoscibile.  Salirono tutti e tre in macchina e Hanya, per la tensione, si accese una sigaretta. Rimasero fermi alcuni Minuti, il tempo necessario per fumare una sigaretta e picchiare l'unghia sul bordo dello sportello. Ad un certo punto Katy domandò:

K- "ne sei proprio sicura?"

Hanya, facendo l'ultimo tiro di sigaretta per poi farle cadere a terra, sì girò verso Katy, seduta sui sedili posteriori e le rispose:

H- "sono stata insicura qualche volta nel corso della mia vita ma, in questo caso sono più che certa che domani, massimo dopodomani che sarò a New York, dormirò molto meglio. Mi ha strappato mio figlio dalla mia vita, e adesso è giunto il momento di farle capire chi sono. Hai qualche altra domanda?"

K- "no, possiamo andare" .

Paul non disse nemmeno una parola, sapeva che avrebbe innervosito ulteriormente Hanya quindi stette zitto in attesa. Il viaggio in auto durò pochi minuti in totale silenzio. Tutto era calmo in quel quartiere fatto di piccole e grandi case tutte allineate.

H- "vedete la casa laggiù? quella dove c'è l'angelo? è lì che devo andare. Voi mi seguite e andate sul retro senza farvi scoprire. Fatte attenzione a quei cani che ci sono affianco alla casa, non vorrei che ci scoprissero".

Scesero dalla macchina e si erano divisi per non dare nell'occhio. Nessuno per fortuna li aveva visti scendere dalla macchina, quindi ogni uno andò per i fatti propri, fingendo di non conoscersi. Hanya arrivò davanti la porta dell'abitazione, suonò e attese di spalle. Ancora non aveva aperto nessuno. Suonò un altra volta e sarebbe stata la volta buona.

J- "salve, cerca qualcuno?''

Hanya si voltò:

H- salve. oh sì, sto cercando la signorina, ehmm, Williams, la signorina Williams. non vorrei aver sbagliato casa"

J- "no, sono io, molto piacere. Lei è..?"

H- "che sbadata, non mi sono presentata. Mi chiamo Amy Marsh, vorrei parlarle se è possibile"

La donna la fece accomodare tranquillamente, le era sembrata una persona a modo coi suoi modi carini ma, non ebbe riconosciuto Hanya che nel mentre si era seduta. Afferrò il cellulare e inviò l'okay ai suoi due complici che bussarono alla porta per aggredirla e narcotizzarla. La donna non ebbe nemmeno il tempo di reagire o focalizzare quei volti. Cadde a terra in un sonno profondo. Hanya ordinò a Paul e a Katy di mettere a soqquadro l'abitazione, cercare e tutto ciò che di preziosi potesse avere. Hanya fissava quella donna riversa a terra, la guardava con cattiveria e lacrime agli occhi. Nel mentre che i due complici cercarono soldi e altra cosa di valore, Hanya, presa dalla rabbia, sferrò un calcio sul costato della donna. Gliene diede un secondo più forte e la donna lentamente riprendeva conoscenza tra attroci dolori. I due trovarono soldi e oro che nascosero nella borsa. Ad Hanya quello non bastava. Vedendo che la donna reagiva, le sferrò un altro calcio in pieno volto sfondandole lo zigomo e rompendole il naso. Avrebbe usato la pistola solo in casi estremi. Hanya vide un candelabro sul bordo del Camino, con annessa candele dotate. Ne prese una che adagiò sulla borsa. Trascinò il corpo della donna in un'altra stanza, accanto alla cucina. Accese la candela e la ripose vicino alla porta che lasciò socchiusa. Chiamò i due complici, era giunto il momento di andare via. Hanya si diresse in cucina, aprendo il gas dei quattro fornelli e uscirono di casa, portando con loro le chiavi dell'abitazione, chiudendo dall'esterno. Si dileguarono Salendo in macchina ma senza dare nell'occhio. Si spostarono qualche centinaio di metri, in modo da assistere a ciò che stesse per accadere.

K- "pensavo la uccidessi subito"

H- "e invece no, sarebbe stato troppo facile. E adesso silenzio"

Guardarono attentamente infondo alla strada per un po' di tempo, tra una sigaretta e l'altra e il suono dei loro respiri ansiosi. Un enorme boato attira la loro intenzione, seguito da un altro e un enorme colonna di fumo si alza nel cielo.  Non c'era più pericoloso e potevano avvicinarsi insieme alla curiosità della gente. In quell'esplosione, anche le due case ai lati dell'abitazione di Jodie vennero in parte danneggiate ma nessun ferito. Hanya era soddisfatta, quella donna che in passato le aveva creato fastidio, non era più su questa terra. Arrivò la polizia, vigili del fuoco e ambulanze. Gli agenti chiuderò il perimetro chiedendo alle persone di stare indietro mentre i vigili spegnevano l'incendio e altri cominciavano a scavare sotto le macerie. Hanya era lì, in mezzo alle persone curiosa di esserne certa che quella donna fosse morta. Per sua gioia arrivò il momento in cui Jodie venne trovata, ormai carbonizzata e non del tutto integra. Hanya si voltò e andò via, facendosi spazio tra le gente, soddisfatta e sorridente. Quello era il suo ultimo compito a Philadelphia, tra qualche ora, sarebbe partita per New York, dove avrebbe ripreso la sua vita da prostituta dove non sarebbero mancati però i problemi. 

Hanya tra sesso e cattiveriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora