21. Emotions

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arrivammo alla stazione dopo un po'.
avevo perso la cognizione del tempo e sinceramente non avevo tanta voglia di guardare l'orologio, sapevo solo saremmo partiti alle 3.30 del pomeriggio.

aspettammo un po' in macchina, gironzolammo un po' per i negozi e scattammo nelle cabine per, le fototessere qualche foto pazza, le avremmo tirarate fuori in viaggio. Cosa potevamo fare in quelle lunghissime dodici ore?

Finito il tempo, Joyce ci chiamò per prendere i biglietti.
salimmo sul treno prima del previsto e partimmo quasi subito.
Non ero mai salita su in treno era la mia prima voltae tutto questo mi entusiasmava. Non avevo mai fatto un viaggio così lungo da più di dodici ore ma aveva uno scopo.
Un po' ero preoccupata per tutto quello he poteva succedere.

Non avevamo ancora programmato nessun piano per entrare nel laboratorio ma sicuramente qualcosa ci saremmo inventati.

il primo scalo fu 2.30 ore dopo a Kazan. In quelle ore avevamo tirato fuori carta e penna e studiato un po'; Io non andavo ancora a scuola e non credo ci sarei mai andata al massimo mi avrebbe fatto le lezioni Joyce, sarebbe stato troppo difficile riprendere tutti gli anni mancanti.
Max, Lucas, Dustin, Mike e Will che se ne era rimasto in disparte tutto il viaggio, studiavano Scienze Umane mentre io Murray e Joyce pensavano a come fare per salvare tutti.
sarebbe stata l'esperienza più faticosa e difficile né ero sicura.

Avevamo constatato che Murray avrebbe cercato di fare da spia scoprendo dei cunicoli sotterranei per arrivare nel cuore del laboratorio,
ci sarebbero voluti parecchi giorni prima di entrare in azione veramentie.

Ci fermammo a Kazan, il paesaggio era uguale ma aveva sempre un qualcosa di diverso.

Ripartimmo poco dopo e io interrogai un po scherzosamente i miei amici.
Raccontammo alcune constatazioni su l piano ma tutti erano sconcentrati e non riuscimmo a raccogliere altre idee per quanto fosse importante.

dopo qualche altra ora a ridere e scherzare la tensione si era molto allentata anche alla consapevolezza di cosa avremmo dovuto affrontare in quella maledetta città di Tunguska.
ci eravamo messi daccordo che appena arrivato avrei cercato contattare Khali.

Mi lasciai trasportare dal ritmo del treno e dalle curve morbide che ci sbilanciavano un po'.

Guardai fuori dal finestrino, sentii un colpo.
aspetta, quello non era mica un sasso lanciato o altro, riconoscevo quel tonfo sordo.
Bum
corrucciai la fronte.
Bum
cominciai a staccare la faccia dal finestrino.
bum
Sussultai
bum
questa volta guardai gli altri preoccupata.
anche loro si erano allarmati.

Teste preoccupate sbucarono fuori dalle porte semi aperte dei scompartimenti del treno.

"Non sono i..."
"Demolupi" intervenne Dustin
demolupi?
"Oh cazzo" imprecò Max.
"Che si fa?" chiese impaziente will
un altro tonfo.
"Ma cosa fanno? mica possono fermare il treno!" esclamò Lucas.
Mike fino ad ora non aveva detto nulla, si era solo limitato a guardare tutti preoccupato.

"Ei, tutto bene?"
non rispose.
"Mike?" chiesi mentre tutti gli altri erano distratti.
"s-si?"
"cosa succede?"
"Nulla... perché?"
lo guardai preoccupata, ma allo stesso tempo apprensiva.
lo presi per mano e dissi:
"Arriviamo subito, andiamo a prenderci un panino" non lasciai neanche il tempo di fare domande che lo trascinai fuori dallo scompartimento.

Andammo in una carrozza per fortuna vuota, e lo obbligai a guardarmi.
"Cosa succede?" richiesi.
"C-cosa succede? nulla... perché?"
"Non dicevi nulla e continuavi a tormentati le mani, cosa succede Mike?"
"Io..." mi guardò, poi spostò il suo sguardo di lato.
li presi il viso tra le mani, lui a sua volta mise le sue sulle mie e chiuse gli occhi. Le sposto fino lasciarle morbide unite tra di loro.
poi finalmente si decise a parlare:
"Ho paura" gemette
Feci un mezzo sorriso.
"Anche io ma.."
"no è diverso. Tu non sai quello che ho passato" si girò in modo che potessi vederli le spalle "ho sofferto. Non potevo raccontarlo a nessuno tranne che a te. Ma eri troppo lontana e... e ci ho provato a-a spiegarti le cose ma non ho avuto il coraggio"
non ci potevo credere, in effetti lui non era un tipo che esternava le emozioni.
Lo obbligai a girarsi. Aveva gli occhi arrossati e gocce calde si riversavano sul suo viso.
in quel momento venne da piangere anche a me, vederlo in quello stato non aiutava e anche io avevo sofferto ma lui... lui era mille volte più sensibile di me.
Non resistetti e una lacrima cadde anche sulla mia guancia.
Lo abbracciai con tutto l'affetto che avevo. Lo strinsi a me come non avevo mai fatto prima, con un emozione fortissima lo baciai.
Un bacio che sapeva di lacrime, di sofferenza e di felicità. Un bacio che non volevo finisse, un bacio con troppe emozioni.
appggiai la testa contro la sua:
"mi sei mancato anche tu"

♕︎spazioscrittrice♕︎
hey
in meno di 3 giorni ci vediamo ma che belloo.
eeee niente e stata la vita scrivere questo capitolo, seriamente hahah ❤️

che mi raccontate??

nulla? ok allora ci vediamo al prossimo capitolo💗

👋

💭

Always With You || Mileven Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora