.... presi dal panico imboccammo il corridoio da cui erano venuti gli altri, nessuno sapeva cosa fare, né tantomeno dove andare, l'unica cosa di cui eravamo consapevoli tutti e che se ci avessero raggiunti molto probabilmente saremmo morti.
Con non so quale forza continuiamo a correre per quel tunnel troppo infinito, fino a quando non udimmo degli spari. Erano troppo lontani per poterci raggiungere, ma un proiettile avrebbe potuto colpire chiunque.
con un tempismo perfetto il corridoio svoltò verso sinistra, ma ci mise davanti a un bivio.
Ci guardiamo tutti in preda al panico fino a quando, sentendo le voci alle nostre spalle cominciammo tutti ad avanzare verso l'ennesimo corridoio a sinistra, certi del fatto che ci saremmo persi.L'adrenalina faceva muovere le gambe più velocemente, la paura attanagliava la mente rendendo i pensieri confusi e non nitidi.
L'ansia invece colmava il vuoto che il cuore in quel momento non sapeva come riempire con le emozioni.Mi fermai di scatto, attirando l'attenzione di tutti gli altri compresa di El che mi pregava con lo sguardo di continuare ma quando tutti si furono fermati, cercai di placare i loro bisbigli e imprecazioni cercando di convincermi ad andare avanti.
Appoggiati un dito sulle labbra facendo cenno di stare zitti e ascoltai attentamente.non si sentivano più passi che rimbombavano, né spari.
Il gruppo finalmente capii.
Tutti si accoucciaroni a terra col fiatone mentre io mi accasciai a terra vicino ad El.
Gli presi una mano e la tenni stretta mentre tutti riprendevano fiato.______________
stavamo camminando da quasi un' ora e nessuno sentiva più passi o voci in lontananza. era un bene?
il viale andava dritto senza svolte o porte. Fino a quando, qualche minuto dopo ci ritrovammo davanti a un bivio, ma questa volta non erano due corridoi uguali, uno aveva qualcosa di diverso: tanti stiker e disegni erano appiccicati sulle piastrelle bianche.El mi lasciò la mano e si diresse verso quel corridoio. Poteva essere...?
sfiorò i disegni con le sue esili dita, fini a quando non si soffermò su uno.El's pov
mi vennero le lacrime agli occhi, ma cercai di trattenerle, vedevo tutto. offuscato ma capivo chiaramente il disegni davanti a me: due bambine, una più piccola e biondina e l'altra di colore in po' più grande con i capelli scuri.
Il disegno non era sicuramente infantile come gli altri, era stato fatto da una persona più grande.
Arrivò Max, che si era sicuramente accorta di tutto. Mi asciugai gli occhi col dorso della mano cercando di non farmi notare dagli altri che osservavano la scena in silenzio.
La mia amica mi tenne la mano mentre andai avanti guardando ogni disegno, fino a quando vidi un piccolo atrio con tante porticine piccole, oserei dire graziose.
Tornai indietro, e senza dire nulla gli altri capirono, ma cosa avremmo fatto? dovevamo dividerci un altra volta.
Joyce, abbastanza dolce, sarebbe venuta con noi max e Dustin, che aveva più trucchetti per ingannare quei bambini, compresi alcuni dolcetti rimasti sul fondo dello zaino.
Guardai Mike che mi sorrise preoccupato, ricambiai lo sguardo e volta la testa per attraversate quel corridoio.Sulle porte c'erano scritte dei numeri, c'erano fino al 025. Guardai Max, che mi rivolse uno sguardo carico di ansia e complicità.
Cominciò a salirmi nettamente la sensazione di ansia partire dalla pancia.Più percorrevamo il corridoio più si sentivano quasi in lontananza dei bisbigli.
A destra del corridoio continuavano per poco le porticine, a sinistra sempre altre ma alla fine un portone di metallo con una finestrella posta un po' più sopra della metà.Cercando di non far rumore con le scarpe mi avvicinai al portone e alzandomi sulle punte sbirciai dalla finestrella.
Mi venne una fitta al cuore, diversi bambini giocavano con delle macchinine rosse, a gattoni sul pavimento. Le testoline tutte rasate erano intente a far muovere le ruote sulle scie arcobaleno.
I camici lunghi fino alle ginocchia coprivano i giovani corpi rinchiusi lo dentro.
Non mi accorsi nemmeno che Max si era avvicinata, mi prese per un polso.
Sussultai non avendo capito chi mi era vicino, la guardai con un espressione indecifrabile.
vide anche lei i diversi bambini sui tavoli striati di arcobaleno che giocavano con diverse cose.
La loro espressione era così strana.. come se si divertissero ma nessun sorriso o segno di felicità, l'atmosfera era talmente ghiacciata!Mi allontanati il più possibile non riuscendo a reggere nemmeno i possibili pensieri.
"El.. guarda" mi disse Max
Mi indicava una porta, non così piccola come le altre.
Mi venne un tuffo al cuore.
Sulla porta in alto una targhetta con scritto '011'
In quel momenti si apri la porta.
la mia mente fu innondata di ricordi, alcuni non avrei mai voluto portarli in vita.♕︎ spazioscrittrice ♕︎
Ma da quanto tempo amicii
BUON 2022
non odiatemi dai :((
per questo capitolo mi sono impegnataasolamente il fatto che è troppo difficile aggiornare ultimamente, anche se sono in vacanza non è come in estate che ho tsntissimissimo tempo libero.
dai cosa mi dite come è andato natale e capodanno cosa avete ricevutoo
vi voglio bene lov siamo a più di 3k
<3p.s ho risolto con il fatto che non mi si Pubblicavano i capitoli
IG: Millie.is.my.lifee~Mads
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Always With You || Mileven
Fanfic[in corso] una specie di Stranger Things4 (lasciate stare, lho scritta a 12 anni) Finalmente dopo mesi di distanza Mike e Eleven si rincontrano. Ma sulla loro strada ci sono delle complicazioni. Riusciranno nonostante tutto a rimanere insieme? Ci...