La vana consapevolezza di non avere più neanche Draco nella mia vita era straziante. Faceva male, ma non un male gradevole di quello che credi di poter dimenticare con il passare del tempo. Un dolore, pieno di malessere e insaziabile timore di essere sola.
Neanche lui mi voleva.
Neanche lui mi credeva.
Neanche lui mi amava.
O almeno, non che io l'amavo, l'avevo baciato non per amore, ma neanche troppo lontano da esso, era una cosa di complicato, complicità, stabilità, positività. Lui mi faceva bene, non sapevo, o forse non credevo si trattasse di amore, era solo uno stare bene reciproco e forse baciarlo era un modo come un altro per dire che nessuna parola avrebbe mai potuto fargli comprendere i miei ringraziamenti. Forse mi ero spinta oltre. Non avevo mai baciato nessuno. Tanto meno mi sarei mai aspettata di baciare uno come Draco, non ero un granché, non ero neanche molto carina, elegante o sexy, ero solo io, senza troppi fronzoli. Era tutto confuso.
La preside mi aveva persino convocata. Mi aveva chiesto se sapessi qualcosa e naturalmente scontato rispondere che non ne sapevo proprio nulla. Mi chiese persino della parola e del suo significato, dirglielo fu un sollievo, a lei potevo confessarlo. Confessò anche lei di essere incerta su cosa farsene di quella bacchetta. Non la volevo affatto, potevo farne a meno. Dimostramelo, rispose. "Dimostrami di avere ancora la magia senza la bacchetta, ho saputo che la bacchetta ti ha scelta". Provai a far sollevare qualcosa, riuscì, ma lo sforzo era maggiore e d'improvviso una cosa semplice era diventata complicata. "Quello che immaginavo. Ormai la tua bacchetta detiene metà della tua magia, dovrai allenarti, sarà un faticoso sforzo". Me la restituì. La guardai afferrandola tra le dita. Sentendone tutta la potenza. Era la mia bacchetta. "Ti terrò d'occhio!"
Avevo una bacchetta. Da non credere, visto che mai mi sarei aspettata di baciare Draco ed essere legata a una bacchetta. Stava cambiando tutta la mia vita in così poco tempo da sembrare che un treno mi stava per venire incontro e io correvo per cercare di non farmi passare sopra. I cambiamenti mi facevano paura, una matta paura. Ma sicuramente una paura minore rispetto al ritorno del figlio prodigo.
Harry era tornato, una notte senza stelle, lo vidi scaricare la valigia da dentro il cofano di un'auto. L'auto volante di Ron. Parlavano. Li osservavo dalla finestra. Lui non aveva i suoi occhiali, quelli tondi e a "palla" che ricordavo. Era più grande o almeno era l'idea che mi ero fatta della sua statura . Era bello ma sembrava smarrito. Parlavano e parlavano ancora, erano complici, fratelli. Il moro aveva sollevato il suo sguardo, per poco non mi scoprì a fissarlo. Lui guardò per qualche secondo la finestra, ma successivamente perse interesse. Quasi sicuramente aveva visto un'ombra dileguarsi all'angolo.
"Che succede?" Una voce mi scoprì nascosta nell'ombra. Volevo nascondermi dall'arrivo di Harry. Ma non avevo preso in considerazione Draco. Cioè in realtà non avevo pensato a lui. Avevo il cuore che batteva all'impazzata.
Lo guardai mentre fissava la finestra, la luna gli illuminava il volto ed era bello come una stella. Era proprio bello e dannato. Forse non riusciva a guardarmi dalla vergogna. Era stato il mio primo bacio ero io a dovermi vergognare.
"Vado via" Annunciai prima di andarmene definitivamente, non aveva visto Harry arrivate perché era troppo calmo. Avrei dovuto dirglielo? No, mi risposi da sola. Almeno di questo ero convinta prima che lui mi fermasse.
"Winny perché lo fai?" Chiese cercando di sembrare tranquillo. Non so a cosa si riferiva ero confusa, euforica, spaventata, era tornato Harry.
"Voglio solo lasciarti nel tuo posto, questa finestra appartiene a me quanto a t...." Non lasciò neanche che finissi la frase.
"Non intendo questo! Perché stai con me? Cioè perché me? Perché baciare me?" Mi guardava e sembrava corroso dentro, bruciava, aspettava una risposta. Cercai di riprendermi al meglio, dovevo curare la sua esigenza come lui aveva curato le mie.
"Draco" Gli corsi quasi incontro. Gli accarezzai la guancia. "Perché no! Perché non te!". Mi baciò e continuammo per molto. Poco dopo mi spiegò tutte le cose che l'avevano spinto a non ricambiare il mio bacio prima. Era un ammasso di nervi e parlava, di lui delle sue ansie e di qualsiasi cosa gli frullava per la testa. Era un fiume in pieno e lo fu per tutta la notte.
Stavamo insieme? Non sapevo la risposta.
Ci saremmo messi insieme? Non sapevo la risposta.
Dovevo chiedergli queste cose? Probabilmente.
L'avrei fatto? No.
Ero troppo poco esperta per chiedere qualcosa che forse non doveva essere chiesto. Perché credevo che era scontato e quindi dovevo solo adattarmi ai suoi comportamenti. Come si comportavano le ragazze normali?
Il giorno dopo l'arrivo di Harry era l'unica cosa di cui si discuteva, in ogni piccolo posto in quell'istituto c'era qualcuno che in quelle ventiquattro avrebbe parlato di Harry, di quello che aveva fatto Harry e ipotizzato di cosa aveva fatto in quel tempo nascosto chi sa dove. Finalmente non si parlava di me, finalmente non ero nella bocca di qualcuno e nessuno mi guardava o fissava in continuazione, ero libera, ed era meraviglioso.
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Winny Coop Riddle. La figlia del male H.P.
FanfictionTutto a tema Harry Potter. ⚯ 9¾ △⃒⃘ Winny era la figlia del male, lei aveva accettato di essere la figlia di Tom Riddle. Ma si sentiva sempre sola, conosceva il sapore amaro de...