"Alis non è Nagini!"

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Hogwarts era sempre stato il mio sogno, entrare anche solo per una volta avrebbe significato entrare a casa propria per riscoprirsi nuovi e diversi. Finalmente una me stessa che non ero mai stata!

Quando la McGranitt quella sera buia, ma contorniata di stelle brillanti nel cielo si era presentata alla mia porta di casa, per poco non svenivo. Sapevo di chi si trattasse. Conoscevo tutto di ogni cosa sulla magia. Ma non mi aspettavo di vedere in "carne e ossa" davanti l'uscio di casa mia la "gatta" sotto un ombrello.

Le giornate stavano cambiando e faceva più freddo, bisognava coprirsi ben che bene. Sapevo che nella figura minuta si nascondeva una grande preside, anche se dalle foto sui giornali e dalle descrizioni dello zio non l'avessi immaginata proprio in quel modo! Più che altro mi aspettavo una donna meno donna e più gatta, visti i suoi poteri. Ma effettivamente mi ero sbagliata!

Era la primissima volta che vedevo qualcuno di Hogwart. Ero euforica, raggiante, impaziente , speravo in chi sa qualche redenzione per gli errori fatti da mio padre, magari mi avrebbe proposto di andare insieme ad Hogwarts? Sognavo.

La preside superò la porta con quel suo fare sbarazzino e poco ordinato, ma pur sempre gentile, agitò un po' in aria la bacchetta e poi si sistemò il vestito.
Sorridevo perché mi ricordava quasi Mery Poppins! Con quel suo vestito troppo ingombrante per una casa piccola come quella, per il fango incollato nella gonna e nelle scarpe a punta. Iniziò a lamentarsi  del tempo gelido, delle persone maleducate in genere, e degli animali puzzolenti per le strade. Mi stranì delle sue parole e degli atteggiamenti; come poteva una gatta lamentarsi degli animali? Da quello che lo zio mi aveva detto non era una persona cattiva e neanche ostile nei confronti del prossimo, invece, non si era neanche presentata! Anzi si era fiondata dentro casa senza degnarmi di un singolo vero sguardo, mentre impaziente non aspetto altro da una vita.
La guardai schioccata come vedere un mito di presenza.

"Penso tu debba essere Winny Riddle?" Pronunciò sorridente incurvandosi sulla mia figura.

"S-Si...ma sono anche Coop!" Ammisi, forse poco convinta anche delle mie stesse parole. Mi stavo riscoprendo anche balbuziente.

"Cosa?" Chiese stranita la donna, poggiandole una mano sulla spalla. Quel tocco sembrò amorevole, ma gelido allo stesso tempo.

La prima impressione era sempre la prima a sbagliare! Ripetevo.

"Io s-sono Winny Coop...Riddle!" Non ero sicura di poter reggere il confronto, lei era una maga a tutti gli effetti, una preside, e io solo la figlia di un disgraziato malvivente.

Deglutì senza sbattere ciglio, potevo reputarmi sotto shock.

"Ok signorina Coop" Iniziò lei, forse comprendendo il mio stupore. "Che ne dice di scambiare due parole?!" Espresse più come un ordine che come una domanda.
Come una gazzella mi guardava male, e mi spaventava.

Ero sconvolta non avrei mai pensato che la McGranitt fosse una persona di così poca educazione, non me ne capacitavo. Ironizzai la figura davanti a me, ma io non ci trovava proprio nulla da ridere.
Forse quello era il modo di fare dei maghi e delle maghe? Pensai per giustificare.
Ma lo credetti solo per poco, visto che la preside senza alcun se o alcun ma si dirigesse in salotto e si sedette sul divano, senza alcuna parola di cortesia.

Annuivo, perché incapace di gestire la tensione in altro modo.

Una volta seduta composta per darle una buona impressione finì per osservarla solo come una fan poteva osservare il suo idolo. Le chiesi se potessi offrirle qualcosa, ma lei rifiutò, sembrava schiva, incuriosita da altro.
Dopo qualche minuto di silenzio mentre la McGranitt guardava con precisione ogni angolo della casa, la gatta decise di parlare per chiedermi dello zio. Anche quello era strano! Ma di certo non volevo contrastare la preside di Hogwarts.

Winny Coop Riddle. La figlia del male H.P.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora