Il test

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‧͙⁺˚*☾ In un futuro prossimo ・*˚⁺‧͙

Non avevo nulla da mangiare, sentivo il corpo irrigidirsi e affievolirsi momento dopo momento.

I ricordi andavano e venivano. Riuscivo persino a sentire l'orribile odore di marcio e muffa dentro la gabbia dove ero stata gettata e abbandonata.

Nessuna guardia o vigilante era mai passata.

Tenere il conto dei giorni era difficile, erano forse passati dei giorni anche se non ne ero sicura.

Il tempo non passava mai!

Dormire mi confondeva le idee, cercava di tenermi sveglia il più possibile, ma era come il mio cervello si rifiutasse di tenersi attivo.

Qualche volta avevo provato a parlare con quel vecchio di fronte alla mia gabbia, ma lui mi sembrava molto silenzioso e proferiva parola solo quando voleva lui.

Sentiva la vita abbandonarmi per ogni istante passato.

La maggior parte del tempo dormivo, o mi nutrivo di qualche tozzo di pane duro che mi passava il vecchio di fronte, oppure, suo malgrado di qualche topo. Sapevo benissimo che era orribile come scenario, ma la voglia di sopravvivere ad ogni costo mi spingeva a fare la qualsiasi! Anche quell'anziano voleva sopravvivere visto che lui stesso si era confidato tempo prima su quanto era stata magica e meravigliosa la vita fuori da quella gabbia, tra l'altro mi aveva insegnato come fare a prendere dell'acqua piovente dalla piccola finestrella, forse potevo fidarsi. Non volevo farla finita, uccidermi, né approfittare di quel coltello dentro la gabbia. Avevo chiesto all'anziano la motivazione di quel coltello, lui mi disse che si trovava in ogni gabbia per permettere al detenuto di togliersi la vita a proprio piacimento, nessuno sarebbe intervenuto.

Ricordavo le ultime parole di mio zio, i ricordi piano tornavano, ma solo a modo loro. "Adesso sei un'assassina!" Il suo sguardo. Piansi al ricordo.

Non ero un'assassina! Non potevo esserlo! Non ricordavo il motivo per il quale mi sia stata detta quella cosa, non ricordavo e basta o forse non volevo ricordarlo.

La consapevolezza di aver deluso tutti mi faceva male al cuore, ma la paura che nessuno mi avrebbe salvarla mi terrorizzava.

Ero proprio un'egoista!

‧͙⁺˚*☾Now☽༓・*˚⁺‧͙

Hogwarst mi piaceva, era anche meglio di come me l'ero immaginata, ogni cosa mi affascinava, stuzzicava e chiamava. I colori di quel posto mi sommergevano.

L'odore era diverso di quello di casa babbana, ma sembrava comunque allo stesso modo appagante. Aveva l'odore di vittoria perché finalmente ero nel mio mondo, senza paura d'incendiare qualcosa, o persino uccidere, senza più limiti o barriere.

Come una stupida mi ero fatta prendere dalla situazione, sembravo una dodicenne alle prese con la sua prima esperienza con la magia e Hogwarst.

Il test per valutare il mio grado di conoscenza magica era stato diviso in quattro fasi. Due di pratica e due di scritti.

Inutile dire che le due parti scritte erano state una frivolezza. Passare tutta la mia vita china su dei libri mi aveva giovato in quel modo, sapevo che prima o poi tutto quello studio mi avrebbe portato solo beneficio.

La pratica mi metteva paura, non era mai stato il mio forte, non avevo molta esperienza sul campo, non ero mai stata brava nell'azione, ne ero più che consapevole.

Mi piaceva poter prendere tutto lo spazio attorno per librarmi con tranquillità senza la paura di essere vista da nessun babbano, ma ero allo stesso tempo terrorizzata di potermi fare del male in una possibile caduta. Ero sempre stata molto razionale e poco impulsiva.

Con alcune difficoltà nella partenza e nell'atterraggio, tanto vero che alla fine rotolai per qualche metro una volta in discesa ma senza farmi nulla di male, superai l'esame con voti discreti.

Con le pozioni e l'erbologia, tema del secondo test di pratica, le cose non erano andate meglio. Avevo creato un miscuglio che alla fine era esploso, solo un bel buco nell'acqua senza fine; visto che si era scatenato anche un allarme per tutto l'istituto. Era la seconda volta che l'allarme di Hogwarts suonava per causa mia. Quasi ironico, mi erano bastati due giorni ad Hogwarts per far suonare due volte l'allarme, nonostante io fossi del tutto innocua. 

Winny Coop Riddle. La figlia del male H.P.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora