La magia oscura

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Era giorni duri, venivo braccata da giornalisti che cercavano di fotografarmi. La notizia della relazione con Draco venne fuori rapidamente. Una foto di un bacio, nulla di più. Piatto nessuna parola. Tutto così prevedibile. Molti affermavano che ero il male, era nato persino un giornale anti-conformista contro la mia persona, dove si ipotizzava un possibile ritorno del male nel mondo magico, quel male ero io! Lady Riddle così era intitolato. Nessun Coop o Winny, solo Riddle, persino Hermione con cui mi intrattenevo per del tempo insieme a Luna una volta sbagliò a chiamarmi. La perdonai subito dopo, non le permisi di dire delle scuse. Anch'io leggevo quella rivisto, forse più di qualsiasi altra mi veniva sotto mani. Potevo solo immaginare cosa nei meandri delle fila rosso giallo si dicesse sul mio conto. Ma i serpeverde mi proteggevano, erano dalla mia parte, una squadra tutta mia, finalmente qualcuno mi accettava nonostante tutti sapevano la verità. Avevo conquistato più di prima solo mostrando quella che ero.

"E se mai vi trovaste fuori dalle mura? Insomma, tu ed Harry potreste uccidervi?" Chiese spalancando gli occhi Luna. Stavo per rispondere, ma Hermione con la sua perfetta aria da professoressa rispose con il naso insù e un dito al cielo. "Non può capitare: primo lui sta sempre con noi, secondo non farebbe del male ad una ragazza, terzo lui è buono!"

" E se fossi io ad iniziare?" Provocai. Ero scioccata dalla consapevolezza che lei aveva nei miei confronti. Non sarebbe successo nulla, non perché siamo persone ragionevoli, ma perché Harry era fin troppo perfetto per provocare dolore. "Lui mi ha detto che mi avrebbe ucciso, non posso neanche uscire con Alis che lui mi minaccia e minaccia anche lei in serpentese. Continua a dirmelo quasi tutte le volte, ti ucciderò, ti ucciderò. Quanto ancora posso sopportarlo?! Persino Draco si trattiene e sente di non potercela fare più. Come potete ancora pensare che non mi farà del male, che non ci faremo del male?" Ricordai ad entrambe come modo per avvalorare che non era solo lui il buono ma lo ero anch'io e che c'era la vana possibilità che prima o poi ci saremmo fatti del male.

Silenzio. Respiri sottili.

"Tu non conosci Harry, non sai..." Provò Hermione ma la bloccai.

"Io posso anche non conoscere Potter, ma sei sicura di conoscerlo tu, o tu?" Le indicai. "Lui aveva il male dentro e adesso non più, io ce l'ho sempre avuto eppure nessuno mi capisce. Lui invece continua a gettarmi veleno addosso, manco fossi io Voldemort!"

"Lui...Lui" Abbassò la testa lei.

"Sta cambiando. Lo so bene, ed è doloroso, anche questo so bene, ma minaccia me non voi, né nessun altro e fa male anche a me per la norma" Mi alzai dall'erba ruvida di una pioggia imminente. Mi allontanai veloce. Ero sempre io quella cattiva.

Tutte le sere mi affacciavo dalla finestra, continuavo le mie solite passeggiate notturne. Draco sempre più spesso non era con me, le lezioni si facevano più intense e aveva bisogno di dormire di più per seguirle senza addormentarsi su qualche banco. Mi aveva presentato suo padre e sua madre, o meglio, suo padre si era palesato all'improvviso euforico, come in un giorno di festa porgendomi la mano e presentandosi. Draco per tutta risposta l'aveva guardato mele annoiato cercò di rispondergli che non era ancora il momento, ma lui ormai era lì e lo era anche la madre. Dopo poco entrammo in confidenza e Lucius iniziò a chiamarmi piccola serpe. Mi sentivo apprezzata e nonostante la faccia gelida della madre quasi inespressiva, persino lei sembrava star bene in mia presenza, amava suo figlio in ogni piccolo gesto o ogni carezza. Mi aveva confessato che Draco gli aveva parlato di me sempre con felicità nel volto, nonostante mi avesse fatto promettere di non fare mai nulla che poteva provocargli dolore. Promisi perché credevo nelle mie parole e nella forza della promessa, nonostante non conoscevo l'amore. Quello che provo per Draco era davvero amore?

Quasi tutte i fine settimana bazzicavo a casa di Draco, lui era felice e mi ero ripromessa che fin quando lui ne fosse stato contento sarei rimasta. Mi piaceva vivere come una famiglia, anche se era un'illusione e il padre di Draco mi "invitava" mentre invece era solo un obbligo per allenarmi con le arti oscure, troppo oscure per essere praticate dentro l'istituto. Facevo di tutto e mi facevo andare bene qualsiasi cosa, perché Draco era felice e non mi dispiaceva imparare. Ero molto accorta nel non mostre in alcun modo le pratiche insegnatemi da Lucius, spesso era faticoso. Lucius diceva che ero un prodigio e il mio potere era forte, forse più di Voldermort lo sentì dire una volta sorridendo al figlio. Lui era contento quindi cercavo tutte le volte di non demordere le sue aspettative, mi sforzavo, non perché amavo avere il sangue impiastricciato di qualche animale sulle mani per fare qualche incantesimo potente, ma perché volevo che le cose fossero serene. Che Draco sia sereno.

Winny Coop Riddle. La figlia del male H.P.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora