100 Sorelle

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Il figlio che aspettavo era di Draco, ma dovevo crescerlo da sola. Rassegnazione, ecco la giusta parola per descrivere in breve la sensazione con cui ogni mattina mi svegliavo e la sera chiudevo occhio pe riposare.

Mi mancava ogni cosa, zio Ford, mi madre Diana e persino la preside, Hermione con i suoi appunti sempre troppo puntigliosi, Luna e i suoi strani viaggi mentali, Floris e i suo consigli, la mia casata e naturalmente Draco. E per quanto mi sforzassi a non farmi mancare Harry, perché non può mancarti qualcosa che non è mai stato tuo veramente, mi mancava anche lui. I fantasmi, le scale, i dipinti, ogni cosa.

L'ordine del domani era un posto spoglio e solitario, scuro grigio. C'era colore solo bianco e nero, era situato nei bassi fondi, non c'era neanche un albero o un fiore, tutto secco e arido. Le lezioni erano senza sentimento ma istruttive, aveva ragione Lilith la mia forza era davvero tanto altro rispetto a quella che sfruttavo ad Hogwarts. Avevo imparato tutti gli incantesimi più potenti ma mortali, la bacchetta sembrava riconoscermi più velocemente, era come se accettasse il cambiamento e ne fosse quasi appagata, aspettava quel potere e forse anch'io l'aspettavo venir fuori. Potevo solamente far venire fuori e accettare la mia trasformazione silenziosamente.

I giorni passavano, a nessuno importava del mio pancione che cresceva, solo la tata e la ginecologa che costantemente mi seguiva. Lilith mi faceva seguire delle ferree regole, non dovevo girare per i corridoi né uscire fuori durante la notte, mi aveva persino dato un coprifuoco, dovevo indossare abiti consoni, dovevo pettinarmi in una data maniera, sedere lontano dagli altri per mostrare la mia superiorità.

Dopo il sesto mese avrei seguito delle lezioni private e molte altre che ricordarle tutte mi era quasi impossibile, ecco perché la tata le aveva segnate su una lavagnetta proprio superata la porta di camera mia. Non era il massimo, ma era un posto dove stare! Gilbs mi faceva compagnia in ogni momento, leggevo molto e mi allenavo instancabilmente. Non svenivo più, non perdevo il controllo della mia forza, in pochi mesi ero migliorata tanto, avevo persino sfidato in allenamento i due gemelli, li avevo battuti senza troppo ritegno, stracciati. Non provavo nulla, all'inizio ero sorpresa di poter battere ragazzi che frequentavano quell'istituto da molto più tempo di me in così poco tempo ma poi persino quella piccola gioia sparì. Ogni cosa stava svanendo, ogni ricordo di chiunque con il passare del tempo s'incupiva si sfumava, rimanevo legata al bene per quella piccola creatura perché la sentivo dentro di me, avrei dimenticato anche lei se non l'avessi avuta dentro? Si.

Stavo intristendomi, incupendomi, come ognuno di loro, ma io dentro avevo molto di più, ne prendevo consapevolezza giorno dopo giorno. Ogni qual volta la mia forza cresceva io cambiavo, lei stava modellando me non il contrario e il gli e lo lasciavo fare senza molte preoccupazioni.

Lilith era partita per un periodo di tempo, per non sa dove, ogni tanto scompariva per poi ritornare. Quando scoprì i miei miglioramenti sorrise e mi convocò nel suo studio. Non la sopportavo, ma dovevo accettarla per il bene di tutti.

"Ho saputo che nessuno riesce più a contrastarti!" Ammise fiera portandosi indietro una ciocca di capelli, con qualche filo bianco. Stava invecchiando molto in quel periodo.

Annui con mala voglia.

"Non sei contenta?" Chiese quasi felice.

"Si" Affermai, ed era vero. Cioè avevo davvero scoperto la mia magia, o almeno parte di essa, ma non ero sicura di saperla gestire. Questo non sarebbe mai successo dentro Hogwarts, eppure sapevo che era male tutto quell'odio dentro di me, quella magia nera e cupa faceva male al cuore e mi faceva avere dei butti pensieri.

"Bene, finalmente allora posso dirti tutto" Ammise con una smorfia, ma facendosi più fiera. I capelli svolazzavano al vento, non c'era bel tempo quell'oggi e dalle finestre entrava un venticello gelido. Avrebbe piovuto. "Mio fratello Tom era una persona perversa. Ma credo tu questo lo sappia bene. Voleva un esercito tutto suo di piccoli suoi simili, non si fidava più di nessuno. Prima di morire decise di provare a farlo creando piccole creature. La prima ti posso dire con certezza che sei stata tu! Ma dopo il tradimento di Ford, lui divenne più cattivo e ossessionato. Diceva che visto che Ford l'aveva tradito lui doveva puntare su questo, sulla sua progenie. Ford era arrivato a mentirgli e prenderlo in giro perché era stata la scelta più giusta secondo lui. Così dopo di te..." Si bloccò un attimo, sapevo che stava per dirmi qualcosa di brutto e gravoso. "Diede alla luce 100 suoi piccoli simili, 100 ragazze piccole Lady Voltemort" Provai a pronunciare parola, ma lei non mi diede la possibilità di intrometterla. "Fammi finire ti prego. Queste ragazze non sembravano soddisfare le sue aspettative, lui voleva dei ragazzi che sarebbero diventati forti, ma non riuscì mai a farne uno. Così dopo le prime 50 ragazze disse che avrebbe equiparato la forza raddobbando la quantità. 100, 100 ragazze con la forza e la potenza di Tom. Puoi immaginare?"

Ero completamente sotto shock, 100 sorelle, 100 sangue del mio sangue, non ero sola, forse loro si sentivano come me, ero la più grande dovevo pur servire a qualcosa! Volevo conoscerle, potevo....

"Dove son...?" Chiesi pronta all'azione.

"Aspetta Winny, loro non sono come te, non sono affatto come te, la loro cattiveria, la loro malvagità, sono diverse e molto" Cercava di convincermi scuotendo il capo.

"No! Magari loro sono proprio come me, si sentono come mi sono sentita io per anni, magari non sanno neanche di essere le figlie del male" Ammisi preoccupata, era tasto già stato tanto che non ero svenuta.

"No Winny ascoltami...Loro ... Loro voglio eliminare chiunque, sono sparse per il territorio magico a cercare alleati e sostenitori, spesso si riuniscono e attaccano. Sono come cani rabbiosi, o armi di guerra, non conoscono nessun limite o padrone, non sanno gestirsi."

"Ma tu sei sua zia?"

"Ho provato davvero tante volte a rintracciarle, fermale. Ma non vogliono sentire ragioni. Sono più cocciute di mio fratello. Hanno fatto rinchiudere ad azkaban il mio dolce e povero marito, hanno eliminato mia figlia come se fosse vento, volevano eliminare anche me solo perché volevo consigliarle. Loro sono il male e vogliono l'eliminazione di qualunque cosa. Loro sono cresciute con Tom e dopo la sua morte si sono unite per la vendetta, non hai neanche idea di tutta la distruzione che hanno intenzione di portare. Loro sono il male puro, Winny" Era veritiera in ogni singola parola. Paura ecco cosa provai. Una lacrima le scese lungo la guancia "La mia famiglia" Non volevo che mio figlio crescesse in mezzo al terrore. I suoi occhi non mentivano affatto, non potevo non crederle con quello sguardo e quelle lacrime che iniziavano a inondare le guance. "La mia povera bambina" Pianse lasciando scivolare altre lacrime. Al sol pensiero la pelle mi si arricciò, un dolore inaccettabile.

"Cosa posso fare?"

"Questa è una mappa dettagliata delle loro posizioni, sono sempre in movimento e spesso qualcuno di loro scopre qualche mia guardia che la segue, loro la uccidono e torturano per poi rimandarmi pezzi del suo corpo. Quei poveri maghi sono morti per noi. Loro sono infide, puoi aspettarti di tutto da una sola, figurati da tutte! Ragionano sempre in modo molto selettivo spinte dalla pura voglia di vendetta" La spronai ad arrivare al succo della questione, dopo aver preso tra le mani quella piccola mappa. Era come la mappa del malandrino di cui spesso avevo sentito delle storie, ma questa era più grande e con più puntini rossi d'abbattere "Dopo il parto potresti venire con me e provare insieme ad abbattere una alla volta quelle ragazze. Insieme possiamo farcela, ecco perché dobbiamo approfittare di questo momento, loro sono separate e sole, prima che il loro esercito sarà compatto e inizieranno a marciare per tutto il mondo magico se non oltre dobbiamo distruggerle.

"Mio figlio?"

"Rimarrebbe in quest'istituto, qui starebbe bene, gli verrebbe fornito ogni trattamento, la tata si occuperebbe di lui notte e giorno, potrebbe iniziare fin da piccolo con la pratica e l'allenamento della magia. Potrebbe diventare il più potente mago mai esistito" Nei suoi occhi c'era speranza, nei miei solo terrore. Avevo appena scopeto che avevo 100 sorelle cattive, che io sarei dovuta partire per ucciderle, che mio figlio sarebbe cresciuto con un'estranea, sarebbe stato allenato e costretto a vivere in quell'istituto grigio e cupo solo con la sua magia. Non volevo creare un mago potente, solo un bambino felice, non volevo mettere alla luce un altro psicopatico maniaco come mio padre, volevo solo farlo crescere in salute e con gioia; perciò, le feci credere di essere d'accordo con lei, ma stavo già pensando a qualcos'altro.

Winny Coop Riddle. La figlia del male H.P.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora