Capitolo 3 • Non si dicono le parolacce

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Una sera dopo un'uscita con gli amici, Mikasa ed Eren stavano tornando a casa, avevano bevuto molto, erano andati al nuovo locale che aveva aperto in città, conosciuto per gli ottimi drink di cui disponeva e l'ambiente molto simile ad una discoteca, con Sasha, Connie, Jean, ed Armin. Ovviamente Sasha aveva obbligato tutti a provare ogni cocktail, ed a metà serata erano già tutti ubriachi, Armin era seduto nei divanetti insieme a Sasha che lo obbligata a bere i 7 drink che aveva ordinato, e Mikasa era in pista che ballava insieme a Jean e Connie, l'unico ancora sobrio era Eren che se ne stava seduto mentre sorseggiava un drink ed osservava l'ambiente circostante. Il suo sguardo vagava nella stanza e in un secondo si posò su Mikasa, la scrutò a lungo, mentre il suo sguardo slittava sulle sue curve pronunciate, sulle sue forme che traboccavano dal vestito particolarmente corto, sul suo viso arrossato e sulla sua mano che teneva il bicchiere quasi vuoto, non riusciva a distogliere gli occhi dal suo corpo che ondeggiava in quel modo così eccitante che si sentì esplodere. A un certo punto vide Mikasa avvicinarsi a lui, mentre sorseggiava l'ultimo sorso presente nel drink, con la mano gli fece il segno di alzarsi, appoggiò il bicchiere nel tavolino, affianco a quello di Eren, e prendendolo per mano lo portò in pista, iniziò a dimenarsi ed a fregarsi su di lui, Eren non essendo un ragazzo particolarmente portato per il ballo, posò le mani sui fianchi di Mikasa, ed iniziò ad ondeggiare leggermente seguendo i suoi movimenti. Lasciò che il suo viso si avvicinò leggermente al suo, facendo sfiorare la punta dei loro nasi, fino a che non si abbassò leggermente, allungando le mani fino al bordo del vestito, portando l'orlo un po' più in basso "non credi che questi vestito sia un po' troppo corto?"
Disse avvicinandosi all'orecchio di Mikasa.
"Per te lo è?"
Rispose con sguardo provocatorio.
"Si, in particolare qui, non è adatto a una situazione del genere"
"E in che situazione sarebbe adatto?"
Eren arrossì a quella domanda, chiuse gli occhi e si maledì nel momento in cui immaginò Mikasa in quel tipo di situazione, e cercò di sviare il discorso più in fretta possibile.
"Sei molto ubriaca"
"Non hai risposto alla domanda"
Eren incrociò il suo sguardo, per un secondo pensò di risponderle ma i pensieri svanirono quando vide l'orologio.
"Cazzo Mikasa sono le 2:45"
"E quindi?"
"Il collage chiude alle 3, se non arriviamo in tempo ci tocca dormire per strada"
Avvisò tutti della situazione, e chi più chi meno capirono ciò che aveva detto, presero le giacche più velocemente possibile ed si avviarono verso l'istituto.

La brezza notturna gelava le loro labbra, soffiava un vento leggero che gli scompigliava i capelli, Eren distolse un attimo l'attenzione dalla conservazione di Sasha e Jean, e si voltò di scatto cercando Mikasa, la vide camminare lenta mentre con le mani si accarezzava le braccia, si avvicinò a lei e gli appoggiò la sua giacca sulle spalle, i loro occhi si incrociarono per qualche secondo, mentre i loro visi arrossati dall'alcol non smettevano di scrutarsi.
"Non mi guardare così"
"Così come?"
"Con quello sguardo del cazzo"
"Non si dicono le parolacce"
La rimproverò lui.
"Sti tacchi di merda"
Disse Mikasa dopo l'ennesima storta.
A un certo punto sentí le calde braccia di Eren attorcigliarsi intorno alla sua schiena e alle sue cosce, per poi sollevarla.
"Ma che cazzo fai?"
"Ti aiuto"
Accennando una risata alla fine.
"Non mi serve il tuo aiuto"
"Si certo, nel mentre stavi per prendere in pieno il tombino"
"Dettagli"

Arrivati al collage, salutarono i loro amici e gli ringraziarono della serata, per poi avviarsi verso la loro stanza, Mikasa prese le chiavi e le infilò nella toppa, girò ed aprì silenziosamente la porta. Si avviarono ognuno verso le loro stanze senza darsi la buonanotte tanto sapevano che si sarebbero rincontrati in bagno per lavarsi i denti. Qualche minuto dopo Eren passando nel corridoio, incrociò la stanza di Mikasa che si trovava sulla sua sinistra, la porta mezzo aperta lasciava intravedere la ragazza che cercava di abbassarsi la zip, con scarsi risultati. Mikasa, ancora un po' stordita, percepì il suo calore avvicinarsi, e la mano abbassarle la zip, mentre il suo respiro le accarezzava l'orecchio.
"Ti voglio"
La sua voce così profonda e sensuale le invase la mente, le scombussolo il cervello e le fece impazzire gli ormoni, mentre le sue mani le stringevano i fianchi e le sue labbra serravano la sua pelle.
"Che intendi?"
Disse voltandosi verso di lui, lasciando che loro nasi giocassero l'uno con l'altro.
"Intendo che ti voglio, che mi fai impazzire, il tuo atteggiamento, il tuo carattere, il tuo viso, il tuo corpo, la tua pelle, il tuo profumo, il modo in cui ridi, il modo in cui cammini, come ti raccogli i capelli, come ti lavi i denti, come ti addormenti, mi piace tutto di te e non ti resisto, non so cosa è ciò che provo, perché è un sentimento mai provato fino ad ora, però sento che ti voglio, ed anche se mi ero promesso di non sfiorati, non ti resisto"
"Allora non farlo"
Il silenziò calò nella stanza, si udivano solo i batti accelerati e i respiri affannati, le sue dita vagavano suoi suoi fianchi mentre il desiderio si disperdeva nella stanza. Eren la guardò dritta negli occhi, lasciò che Mikasa si perdesse nel suo sguardo cristallino e seducente, mentre con il medio e l'anulare scostò le fini ciocche corvine che le posavano sul viso.
"Fanculo"
"Non si dicono le parolacce"
Ed accennando un sorriso, unirono le loro labbra ardenti. Finalmente le loro lingue si toccarono, ed iniziarono a danzare insieme, scambiandosi saliva. La loro pelle a contatto trasmetteva desiderio e l'interesse che fino a quel momento avevano per lo più tenuto nascosto. Mikasa permise alle sue mani di vagare sul suo collo, lasciò alla sua schiena di incurvarsi dalla voglia e alle sue labbra di chiedere di più. Eren le strinse il bacino, e sollevandola la buttò sul letto, si mise sopra di lei, facendo toccare i loro corpi, posò le labbra nell'incavo nel collo, e lasciò trasportarsi dal piacere. Mikasa si abbondò ad Eren, si fece spogliare delle sue vesti, ed osservò con gusto il torso nudo di Eren, sentì il basso ventre bruciare, e le gambe tremare, lui le passò la sua mano su tutta la lunghezza della coscia come per farla rilassare, lo sguardo risalì fino fino ai suoi occhi, insieme ai baci che schioccavano sulla pelle umida salendo dalla gamba fino alle labbra, alla fine si addormentarono abbracciati tra i respiri avvampati dai baci, e le risate ancora un po' stordite dall'alcol.

𝐴𝑙𝑡𝑟𝑖 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑒 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖... EREMIKA❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora