Capitolo 4 • Tutte le notti che vorrai.

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Mikasa aprì lentamente gli occhi, vide i raggi del sole proveniente dia buchi della tapparella sbattere contro il soffitto bianco, cercò di muoversi, ma si sentì intrappolata da delle forti e caldi braccia, percepiva il suo respiro regolare sul collo, ed il suo torso nudo premere contro la sua schiena. Pian piano si liberò dalla sua presa, sedendosi al bordo del letto, con rannicchiato sul petto, il lenzuolo in seta, Mikasa si strofinò gli occhi ed osservo la figura di fianco a lei, lo guardò, lo scrutò più volte, fino a quando i ricordi le riaffiorarono alla mente, si ricordò del calore delle sue labbra, della sua voce sensuale e si perse nel viso rilassato di Eren che dormiva. Alzò gli occhi sul soffittò, ed iniziò a pensare e a pensare, a pensare di come si sarebbe dovuta comportare, cosa avrebbe dovuto dire, fino a che i suoi pensieri non furono interrotti.
"Tranquilla"
Mikasa sobbalzò, e girò lo sguardo su Eren, sempre nella stessa posizione, per qualche secondo pensò di esserselo inventata.
"Cosa?"
"Ho detto tranquilla, non lo abbiamo fatto"
"Ah, no no, non stavo pensando a quello."
"E a cosa se no?"
"Bhe io-"
Venne interrotta da Eren, che dopo aver sillabato l'ultima parola, si alzò di scatto andando davanti alla sedia della scrivania ricolma di vestiti. A Mikasa quasi no le venne al tachicardia, il suo cervello analizzò lentamente la situazione, era nel letto di un ragazzo, in intimo, con solo un sottile lenzuolo che le copriva il corpo, con difronte, lui in boxer, e i capelli sciolti che cerca una maglietta stropicciata, benissimo direi. Rimase folgorata dagli angoli formosi della sua schiena, dalle spalle larghe, dalle ciocche castane che gli cadevano sul collo, e dalle "virgolette sul culetto".
"Ti sei pentita?"
"Eh?"
"Ti sei pentita? Di noi, del bacio, delle parole-"
"No."
Rispose con sicurezza e fermezza.
"E tu?"
Eren sollevò leggermente le spalle da una piccola risatina, per poi girarsi e puntare i suoi occhioni verdi su di lei e sul suo corpo.
"Scherzi vero? Forse non te lo ricordi perché eri ubriaca ma ieri ti ho dichiarato in mille modi quanti di ti voglia."
Quei due secondi che i loro occhi s'intrecciarono, bastarono per renderli dipendenti l'uno dall'altro, come una bilancia.
"Tieni tu indossa questa."
Eren le cedette la maglia in cotone che stringeva tra le dita, Mikasa la afferrò e lasciò cadere il lenzuolo che le copriva il reggiseno, permise agli occhi di Eren di scrutarle il corpo, lui, con lo sguardo pieno di sensi di colpa e vergogna la guardò per qualche secondo, distogliendo subito l'attenzione da lei per poi mettersi alla ricerca di un indumento per lui.

La giornata passò in fretta, e per tutto questo lasso di tempo Eren e Mikasa si ingombrarono, probabilmente per l'imbarazzo di ciò che era successo quella notte, di come le loro menti inebriate dall'alcol si desideravano, come se quel bacio valesse talmente tanto da separarli.
Avendo la giornata libera, Mikasa uscì subito di casa, e se ne andò a fare una passeggiata all'aria aperta con Sasha, aveva bisogno del venticello fresco che le accarezzava i capelli per superare la sbornia della sera prima, e sopratutto per riflette su Eren, lui invece passò la serata rinchiuso in camera sua, era stanchissimo, anche perché era stata una settimana molto impegnativa sotto il punto di vista scolastico, e anche lui ne approfittò per pensare, sbattè la testa al muro non so quante volte, maledicendosi ad ogni tonfo, per essersi innamorato di una straordinaria ragazza. Mikasa invece si lasciò trasportare dai discorsi di Sasha, ma appena la sua mente tornava lucida per pensare, non le veniva in mente altro che lui, tornò a casa verso le 5 di pomeriggio ed anche lei dopo aver preso una medicina per il mal di testa, si ritirò nella sua stanza per riposarsi e per rispondere ad una chiamata.

Dopo cena, Eren sentì bussare alla sua porta, furono due battiti secchi e delicati.
"Entra"
Disse Eren seduto sul letto.
"Eren, prima mi ha chiamato mia madre, mi ha detto che ti vuole conoscere e ci ha invitati a casa nostra per cena, appena rientrano dal viaggio di lavoro"
"Tua madre?"
"Si, cos'è hai paura?
"No no, però mi fa un po' strano, comunque va bene, appena fissano una data avvisami"
"Ok, notte"
Mikasa fece per uscire dalla stanza accennando un sorrisetto, finché non sentì stringere il polso, si giro di scatto.
"Aspetta"
"Ere-"
"Non andartene, resta qui con me"
Sussurrò Eren mentre tirava Mikasa verso di lui, posandole le spalle al muro.
"Mikasa, io cosa sono per te?"
"..."
"Mikasa, ieri sera ci siamo baciati, ed eravamo felici, o meglio, io ero felice ed ora mi parli a stento, forse non sono stato chiaro, o non te lo ricordi ma sono innamorato di te."
Con le labbra sillabò questa frase scandendo le parole con dei piccoli respiri, le mani le riscaldavano i fianchi, lo sguardo era fisso nei suoi occhi, era così luminoso e sensuale, Mikasa rimase sorpresa, desiderava solo riascoltare quella frase all'infinito.
"Io credevo-"
"No Mikasa, io voglio essere il tuo ragazzo, per poterti baciare in ogni momento senza timore, voglio poterti dare uno di quei nomignoli sdolcinati, poterti comprare le rose, voglio dormire con te ogni notte, poterti proteg-"
"Eren, anche tu mi piaci."
Il sorriso sbocciò sui loro volti come un fiore in primavera, le loro labbra sprofondarono l'una nell'altra, e senza staccarsi si buttarono sul letto, Eren posò un gomito sul materasso affianco alla testa di Mikasa, mentre la sua gamba sprofondava tra le cosce, sfiorandone la femminilità, il bollore del suo petto si percepiva attraverso la maglietta e i polpastrelli di Mikasa pressavano sulla sua cute, stringendo tra le dita i capelli.
"Dormi con me questa notte."
Le sussurrò all'orecchio, dopo essersi staccato dalle sue labbra.
"Va bene."
Eren appoggiò la testa sul suo seno, lasciandosi accarezzare la guancia, mentre le cingeva la vita.
"Anche domani."
"Tutte le notti che vorrai."

𝐴𝑙𝑡𝑟𝑖 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑒 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖... EREMIKA❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora