Capitolo 21 • Non mi resta...

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Mikasa: ma che stai dicendo-
Eren: MIKASA IO SONO EREN JEAGER, OGNI CAZZO DI PERSONA CHE MI È STATA ACCANTO SI È RIDOTTA ALLA SOFFERENZA, ED IO NON VOGLIO STARTI VICINO, VOGLIO PRESERVARTI DA QUESTA AGONIA, PERÒ...peró non ci riesco, non riesco a starti lontano, non riesco a vederti lontana da me, non riesco a pensare a te con un altro, non riesco a non vederti mia, perché se questo è amore, cazzo se è meraviglioso, ma magari questa è la solita illusione presente costantemente nella mia vita, io non voglio che qualcuno ti possa fare del male, e se è questo ciò che voglio allora devo starti lontano, perché mentre ti proteggo, potrei essere io a farti soffrire di più, e questo...questo non lo posso accettare...tu non sai che sono io...tu non sai CHE RAZZA DI AGONIA SONO IO, UNA SPINA NEL FIANCO, SONO IO IL VERO CATTIVO.
Mikasa: Eren tu-
Eren: STAI ZITTA.
Mikasa: ...
Eren: ho parlato abbastanza, basterebbe guardarti allo specchio per vedere ciò che sono, le tue lacrime, rigano il tuo viso, ed è...è solo colpa mia, se magari 3 anni fa avessi concluso quel lavoro, ora non sarei qui...a far soffrire l'ennesima persona...
Mikasa: che lavoro?
Eren: niente che ti riguardi-
Mikasa: EREN, MI HAI FATTO UNA PROMESSA CAZZO, VUOI MANDARE A PUTTANE ANCHE TUTTO CIÒ CHE CI SIAMO DETTI? bene fallo, urlami addosso, deridimi, insultami, fammi soffrire...se questo è il prezzo da pagare per il tuo amore...allora lo pagherò...con cuore e anime...ma non con il cervello...perché lui ti avrebbe già mandato a puttane...
Eren: finalmente ti sei accorta chi sono-
Mikasa: EREN RISPONDI ALLA MIA DOMANDA
Eren: suicidio... io esco *prendendo la giacca e uscendo dall'hotel*

...il dolore caló su quella notte...i rimpianti del passato tornarono a galla...i cuori spezzati da cui i ragazzi erano tanto spaventati arrivarono...e c'era chi la sofferenza la sfogava in un modo...

SEI UNA MERDA, FAI SCHIFO, TU FAI SOFFRIRE LE PERSONE, TU SEI IL PROBLEMA DI QUESTO MONDO...

...
In una vetrina di un negozio, dove varie goccioline di umidità colavano, il suo riflesso taceva.

mamma...io la amo.

...

Tu sei speciale, Amala

...

E ci risiamo, io e il mio carattere di merda, abbiamo allontanato la persona più importante della mia vita, un altra volta, quanto ancora dovrà andare avanti questa vita,  però non credo si possa chiamare così, se la reputo "vita" solo quando c'è lei, non mi resta che morire...

𝐴𝑙𝑡𝑟𝑖 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑒 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖... EREMIKA❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora