Capitolo 2

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[Wilhelm]

«Wille, dai Wille muoviti! Sei scarsissimo in questo gioco» Erik continua a ridere mentre prende in giro il fratello minore. «Andiamo, almeno provaci!» Wilhelm prova a rubargli la palla, ma inutilmente. Il maggiore lo supera con facilità e corre verso il canestro. «E sono 7-2 per me fratellino, e i due che hai fatto te li ho praticamente regalati». Wille non può smettere di osservarlo: è così rilassato, felice, due occhi splendenti e teneri che lo guardano. Un leggero vento gli scompiglia i capelli e gli accarezza il viso. È tutto perfetto. Troppo perfetto. È un attimo: Wilhelm vede intorno a sé diventare tutto sfocato, gli oggetti si muovono, le forme iniziano ad essere indistinguibili ed Erik...

«Erik - urla Wilhelm – Dove sei?»

Nessuna risposta

«Erik? » continua Wilhelm mentre tutto intorno a lui continua a girare. Gli occhi gli bruciano mentre cerca di mettere a fuoco la sagoma di fronte a lui. Sembra suo fratello ma non ne è sicuro. Grida di nuovo il suo nome, ancora e ancora fino a quando sente la gola bruciare e la voce venir meno. Quando sente le sue forze abbandonarlo cerca di appoggiarsi al terreno, si distende e prima di chiudere gli occhi, sfinito, vede Erik venire risucchiato da un enorme buco nero.


«Erik» urla il principe aprendo finalmente gli occhi e guardandosi attorno. Ma quello che vede è solo la sua camera e subito realizza. Si siede nel letto, completamente sudato mentre cerca di regolare il suo battito e riprendere fiato. "Un altro incubo" pensa. L'ennesimo. È la terza volta che gli capita da quando è tornato a Palazzo. Cambia la storia, cambia lo scenario ma il finale è sempre lo stesso. Lui che cerca disperatamente Erik e cade a terra prima di poterlo salvare.

Passare il Natale con la sua famiglia è stato peggiore di quanto pensasse. Il primo senza Erik. Il primo dei tanti che avrebbe passato senza di lui. Peccato che tutto in quella casa glielo ricordasse: le foto appese alle pareti, i suoi libri sparsi per la casa, addirittura la tavola imbandita con i segnaposti che avevano realizzato insieme da piccoli. E poi c'era la sua stanza. Lì Wilhelm si rifugiava quando tutto gli sembrava troppo. C'erano i suoi vestiti, c'era il suo profumo. C'era tutto di lui. Wille aveva perso il conto delle volte in cui si era chiuso lì dentro a piangere, abbracciando la sua felpa preferita, il suo cuscino, qualsiasi cosa gli ricordasse lui. E poi erano iniziati gli incubi, non tutte le sere ma ogni volta più difficili da gestire.

Ora, seduto nel letto, non poteva far altro che bere un bicchiere d'acqua e prepararsi, per essere pronto ad affrontare l'ennesima giornata a Palazzo. "Un giorno in meno alla fine delle vacanze" si ripeteva mentalmente ogni giorno. Un giorno in meno per ritornare a scuola. Un giorno in meno per rivedere lui.

Da quando si erano salutati, all'uscita della scuola, Wilhelm non aveva più avuto notizie di Simon. Dopo quel ti amo, neanche una parola. Ma come biasimarlo dopo ciò che aveva fatto? Dopo aver infranto le sue promesse e aver negato tutto in quella stupida intervista?

Il biondo accende il telefono in attesa di vedere le notifiche ricevute. Zero messaggi da Simon. "Me lo aspettavo" pensa Wille. Eppure ogni giorno lo rifà. Ogni giorno controlla quel dannato telefono nella speranza di avere sue notizie. "Potrei scrivergli io", pensa ogni tanto, ma Simon è stato chiaro: deve affrontare i suoi demoni da solo. Deve capire chi è, cosa vuole e per farlo deve stare lontano da lui.

"Allora perché più sto da solo più ti voglio al mio fianco?"

Wilhelm appoggia il bicchiere sul comodino e prende in mano una cornice con una foto che lo ritrae insieme al fratello: «Cosa devo fare Erik? Mi manca molto. Ho bisogno di vederlo...o di sentirlo almeno» dice ad alta voce. E poi è un attimo: il principe calcia con i piedi il lenzuolo che ancora lo avvolge e si lancia nella scrivania per accendere il computer, mentre un'idea si è fatta strada nella sua testa.


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Beh rieccoci! Questa volta abbiamo il punto di vista di Wilhelm che, tornato a Palazzo, lotta con tutte le sue forze fra i ricordi di Erik e la mancanza di Simon. Che idea sarà venuta al nostro principe?

Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate.

Ci sentiamo al prossimo capitolo, un bacio

simonxwilhelm - What if?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora