[Wilhelm]
Era stata senza dubbio una delle settimane più difficili della sua vita e si sentiva incapace di esprimere la sensazione di vuoto che sentiva dentro di sé. Mentre se ne stava disteso nel letto della sua stanza a Hillerska, Wilhelm sentì il disperato bisogno di prendere il telefono e chiamare suo fratello. Aveva bisogno di lui, dei suoi consigli, di un segnale. Qualsiasi cosa che lo aiutasse a mettere in ordine il casino che aveva nella sua testa. Ma Erik non c'era e nessuno in quel momento avrebbe potuto prendere il suo posto.
Erano giorni che non si presentava alle lezioni e le guardie puntualmente bussavano alla sua porta per ricordargli la colazione. Ma lui rifiutava. Un continuo flusso di bugie che ormai erano sempre meno credibili.
«Non mi sento bene», «Sono indietro con lo studio», «Credo di avere la febbre», «Ho una videochiamata da Palazzo».
Era riuscito, almeno per qualche giorno, ad evitare di farsi vedere in giro, ad evitare August e sicuramente ad evitare Simon. Dopo il litigio che avevano avuto, Wilhelm era certo di non essere in grado nemmeno di guardarlo in faccia senza scoppiare a piangere. Certo gli mancava, gli mancava da matti. Ma era altrettanto certo che Simon non sarebbe tornato nei suoi passi. Era finita e lui doveva accettarlo.
Ma la pausa che si era ritagliato terminò presto, quando una visita (non di certo gradita) si presentò alla sua porta. Dire che non se lo aspettasse, però, sarebbe una bugia.
«Che ci fai qui?» chiese Wilhelm con durezza.
«Mi ha mandato tua madre» disse August.
«Ovviamente» commentò Wilhelm con sarcasmo.
«Mi ha chiesto di controllare perché non ti presenti alle lezioni. È preoccupata e lo sono anche io»
«Ah ora sei preoccupato. Prima mi minacci e poi ti preoccupi per me?»
«Senti Wille..so che sei arrabbiato e hai tutti i motivi per esserlo. Ho sbagliato, lo so. Ti ho chiesto scusa e capisco che tu non voglia ascoltarmi. Ma qui sono l'unica persona che ti guarderà le spalle. Io, i ragazzi, siamo dalla tua parte. Che tu ci creda o no»
«Dalla mia parte...che vuol dire dalla mia parte?»
«Che ti sosteniamo, sempre. Che ti difenderemo»
«E mi difendi dando i miei video in pasto a tutto il Paese?» chiese Wilhelm
«Ho commesso un errore. Ero in una situazione...complicata ok? Non lo farò più»
«Si so la tua situazione complicata. E io non ci ho pensato due volte prima di aiutarti perché questo fa un amico..tu che hai fatto?»
August non rispose, aveva ragione e lo sapeva.
«Quindi che farai? Te ne starai qui per sempre a marcire solo perché quel socialis-»
«Non osare metterlo in mezzo e non chiamarlo in quel modo»
«Devi tornare dalla nostra parte ok? Hai sentito tua madre. E torna alle lezioni o la avvertirò che stai trasgredendo le regole. Sai che succederà in quel caso» disse August con durezza.
Wilhelm lo guardò dritto negli occhi per qualche secondo, poi si avvicinò di un paio di passi.
«Ascoltami bene: se mi avvicinerò a te, se ti parlerò, se scherzerò con te...lo farò solo perché sono obbligato. Perché sono troppo codardo per ribellarmi, perché non voglio far soffrire ancora la mia famiglia. Lo faccio per Erik. Ma sappi che mai, mai, io e te torneremo ad essere una famiglia. Con te ho chiuso per sempre. Mi fai schifo e vorrei che mio fratello non si fosse mai fidato di te»
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simonxwilhelm - What if?
RomanceDopo aver guardato la prima stagione di Young Royals tutta d'un fiato, mi sono persa a fantasticare su come potrebbe continuare la loro storia e cosa li attenderà il futuro. In attesa della seconda stagione (che speriamo venga confermata al più pre...