[Simon]
Era passata una settimana dal litigio negli spogliatoi, da quello che doveva essere un momento di ripartenza per Simon. Aveva chiuso definitivamente il capitolo Wilhelm e ora poteva andare avanti.
Eppure, più i giorni passavano più una forte malinconia si faceva strada nella sua vita. Si sentiva tremendamente vuoto, infelice, incompleto.
Certo, i suoi amici erano sempre lì per lui e avevano cercato di distrarlo facendo qualche partita ai videogiochi o invitandolo a vedere le partite di calcio di Rosh.
Proprio lei, una sera, gli aveva chiesto come si sentisse: «Bene – aveva risposto lui – mi sta decisamente passando».
Bugiardo
E col passare dei giorni si rese conto che anche per Wilhelm le cose non dovevano essere migliori: dopo il primo giorno, infatti, il biondo non si era più presentato alle lezioni e nessuno in classe aveva sue notizie. Sara aveva scoperto da Felice che se ne stava tutto il giorno chiuso in camera e a chiunque si avvicinasse rispondeva di non sentirsi troppo bene e che avrebbe studiato da solo.
Per quanto questa cosa lo infastidisse, Simon si rese conto di essere preoccupato per lui. Certo era arrabbiato, davvero tanto arrabbiato. Ma lui era uno dei pochi con cui Wille si fosse davvero aperto, confidato, e immaginava quanto stesse soffrendo.
Nonostante ciò, il riccio cercò di non mostrarsi troppo in pensiero e non appena gli insegnanti annunciavano la fine delle lezioni scappava fuori dalla classe diretto alla fermata dell'autobus, per evitare di incrociarlo nei corridoi.
Ma ad una settimana dall'inizio del semestre, all'inizio di una maledettissima lezione di matematica, Wilhelm fece il suo ingresso in classe e i dubbi di Simon divennero sempre più reali: aveva delle occhiaie terribili, il volto scavato. Sembrava anche dimagrito di qualche chilo. Lo stesso professore, vedendolo, gli chiese se si sentisse bene.
«Sto bene, grazie» disse soltanto.
Nonostante tutto, il corvino lo trovava comunque bellissimo. E si insultò da solo di fronte a quel pensiero così pateticamente romantico.
Si ritrovò incantato a guardarlo, quei ciuffetti che gli coprivano il viso e che Simon, se fossero stati soli, gli avrebbe di certo spostato per cercare meglio i suoi occhi.
Si sentì un vero scemo. Ma si sentì ancora più scemo quando il suo tentativo di non farsi scoprire fallì miseramente nel momento in cui Wilhelm girò il viso e incrociò il suo sguardo.
Simon distolse immediatamente lo sguardo e arrossì violentemente. E quando, pochi secondi più tardi, si voltò di nuovo nella sua direzione gli occhi del principe erano già altrove.
Fu una sensazione strana. Era il primo contatto dopo ciò che era successo e a Simon era bastato incrociare un paio di secondi i suoi occhi per sentire il battito accelerare ma anche per sentirsi improvvisamente più vivo. Vivo. Come non si sentiva da giorni.
Ti sta decisamente passando, eh Simon?
Gli mancava, gli mancava tantissimo. Ma la rabbia che provava era più grande. Non era solo contro di lui, ma contro la sua famiglia, August, la stupida Corona.
E a proposito di August, Simon stava cercando di ignorarlo da quando aveva saputo cosa aveva fatto. Sapeva che se non lo avesse evitato, le cose sarebbero andate davvero male e in quelle condizioni non sapeva davvero come avrebbe potuto reagire.
Almeno fino a quella sera.
Era quasi ora di cena e Simon stava finendo gli ultimi compiti nella sua camera quando sentì la porta aprirsi:
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simonxwilhelm - What if?
RomanceDopo aver guardato la prima stagione di Young Royals tutta d'un fiato, mi sono persa a fantasticare su come potrebbe continuare la loro storia e cosa li attenderà il futuro. In attesa della seconda stagione (che speriamo venga confermata al più pre...