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Siamo in aereoporto ed è il momento dei saluti. Odio questo momento. Anche quando faccio qualche viaggio finisce sempre che mi affeziono a qualcuno e poi devo salutarlo.
Ma salutare loro è sempre straziante.
-Sapete quanto odio i saluti in aereoporto... - dico mettendo il muso. Papà mi abbraccia e sorride.
-Dai amore ci rivedremo presto. -
-Come finiranno i lavori verrete tutti a Los Angeles per lo studio. Promesso? - dico guardandoli tutti e quattro.
Loro alzano il mignolo e insieme dicono: - promesso. -
Chris sorride e li saluta.
Oggi partiamo solo noi due, Vic essendo arrivata da poco ha deciso di restare un altro po'.
-Oh vieni qui sorellona! - dice Simone abbracciandomi. Lo seguono anche Marco e Giuseppe e facciamo uno dei nostri abbracci a quattro, che consiste con me nel centro che muoio per la mancanza d'aria.
-Okok ragazzi non respiro! - loro si staccano velocemente e ridono.
Prendo la mia valigia e mi metto affianco a Chris.
-Mi raccomando ragazzo, prenditi cura della mia bambina. - dice papà prima che ci voltiamo per andare via. Lui mi guarda intensamente negli occhi e risponde: -sempre.-

Entriamo finalmente nell'aereo e io mi metto vicino al finestrino, Chris si sistema al mio fianco e mi prende la mano.
-Fra devo chiederti una cosa. - mi volto verso di lui.
-Dimmi. -
-Il padre di Vittoria e Ivan? - chiede titubante.
-Lui e zia hanno divorziato quando erano piccoli, zia non si è più risposata e diciamo che lui non è uno dei padri più presenti al mondo. -
-Sai anche i miei sono divorziati...mi dispiace che Vic ci sia passata quando era piccola, io ero già abbastanza grande... - cavolo non lo sapevo, appoggio la mia testa alla sua spalla e gli accarezzo il braccio.
-Mi dispiace Chris, non lo sapevo. -
Lui appoggia la sua testa sulla mia.
-Tranquilla, è successo tanti anni fa. -
-Capisco....io sono del parere che se due persone non si amano più non dovrebbero stare insieme. Perché se non stai bene con quella persona non sei felice e i bambini lo notano, quindi la scusa del "non ci lasciamo per i figli"  è abbastanza inutile. Certo devono comunque essere presenti per loro. -
Lui mi guarda quasi sorpreso.
-Sai non ci avevo mai pensato...per un bel po' sono stato arrabbiato, soprattutto con mio padre. Però hai ragione, mia madre era più serena. -
Gli do un bacio a stampo.
-Tuo padre è stato presente? - chiedo, sperando che dica di si. Vedo le conseguenza dell'assenza del padre su Vic.
-Si, per mia fortuna si. - sorrido sollevata.
-Sai mio padre ha sempre fatto da padre anche a Vittoria e Ivan, ma ovviamente la differenza si sente, perché comunque loro un padre ce l'hanno. Li chiama alle varie feste, ma con Vic non si vedono da più o meno quattro anni. In parte perché è sempre in viaggio, ma lui non si è mai impegnato più di tanto. -
-Tuo padre è un uomo fantastico. - dice sorridendo.
-Già...il migliore. - guardo fuori dal finestrino, mi mancano già. Ho gli occhi lucidi, Chris mi fa voltare e mi bacia.
-Ti prometto che torneremo il prima possibile. - faccio un sorriso tirato e gli prendo il mignolo.
-Prometti? -
Lui mi bacia la mano.
-Promesso. - sorrido e mi accocolo dinuovo sulla sua spalla. Abbiamo tante ore di viaggio da affrontare.
-Dimmi un po', quando è iniziata questa tradizione del mignolo? Ho notato che tutti in famiglia lo fanno. -
Sorrido, è bella la sua curiosità.
-Mamma lo faceva sempre con noi figli. Da quando è morta ho preso io il suo posto, ho preso il suo posto per tante cose... -
Lui mi guarda un po' stranito.
-Cosa intendi? -
-Quando è morta mi sono caricata sulle spalle il compito di mandare avanti la casa, di fare da mamma a Marco e Simone, anche se la nostra differenza di età è poca. Papà era come un fantasma in quel periodo, un po' tutti lo erano. Tranne io, io ero sempre ovunque a fare mille cose... -
Lui mi bacia la testa.
-Non hai dato libero sfogo al tuo dolore... -
Non ci avveo mai pensato, ma è così. Ecco perché nonostante siano passati quasi dieci anni continuo a soffrire così, quando ci raccontiamo vecchi fatti a casa io vorrei solo piangere, invece gli altri sorridono e si lasciano coccolare dal ricordo di mamma.
-Credo di no...mi sono sempre occupata del dolore degli altri...- una lacrima solca il mio viso.
Lui la asciuga e mi abbraccia.
-Oh mia piccola Blue, non devi sempre mettere prima gli altri di te stessa, posso capire che è la tua famiglia e ti faceva male vederli soffrire, ma dovevi dare tempo anche alla tua di sofferenza. -
Ha ragione, ha dannatamente ragione. Ma ormai è passata devo andare avanti, come ho sempre fatto.
-Fa niente, sto bene. -
-No invece, con me non devi fingere. -
Lo guardo e lo bacio, perché riesce a capirmi così facilmente. Però ha ragione, non devo fingere, soprattutto con lui.
Lo abbraccio e chiudo gli occhi cercando di dormire. Sono tante ora di viaggio ed è sera ancora dove ci troviamo adesso.
-Buonanotte mia bellissima Blue. - dice dandomi un bacio sulla testa.
-Buonanotte mio bellissimo Capitano. - dico sbadigliando.

Stay by my side  // Chris EvansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora