☆Eita Semi☆

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Richiesta di miwakohatake, buona lettura tesoroooo \(^ヮ^)/

Trigger warning: questa oneshot tratta, fra le altre cose, di attacchi di panico- ciò potrebbe dare fastidio a chi è sensibile all'argomento, fate attenzione :3

All'ennesimo colpo di tosse seguì l'ennesima imprecazione. Di tutte le malattie che poteva prendersi d'inverno, aveva contratto proprio la polmonite? A quanto pareva, sì. Fortunatamente era una forma lieve: tossiva spesso, aveva qualche linea di febbre ma nulla più, non stava mica tanto male. Il problema, più che la polmonite in sé, era che a stare chiusa in casa tutta da sola si annoiava a morte: le era stato sconsigliato vivamente di uscire anche se si sentiva in forma, prevalentemente per non contagiare nessuno, e non aveva proprio nulla da fare se non quei maledetti compiti.
Andava a scuola per due motivi: primo, era d'obbligo e aveva bisogno almeno di un diploma per poter iniziare a lavorare e, secondo, lì aveva un sacco di amici con cui passare il tempo. Se non fosse stato per questo, avrebbe già regalato i suoi testi scolastici a qualcun altro: di certo anche una scimmia avrebbe potuto farne un uso migliore. Per carità, era una ragazza sveglia e curiosa, ma odiava l'idea di poter scoprire il mondo esclusivamente stando seduta davanti a una scrivania: insomma, c'erano così tante cose da fare nella vita che passare più di cinque minuti ferma le sembrava un immenso spreco; in secondo luogo, la scuola non era mica l'unica istituzione utile all'apprendimento!

E se già odiava stare sei ore delle sue giornate sui banchi di scuola, rimanere chiusa in camera da quasi una settimana la stava facendo impazzire. Passava il tempo a rotolarsi sul letto e svolgere pigramente i compiti per recuperare l'assenza da scuola, per poi essere travolta da una mandria imbestialita di pensieri che le calpestavano la testa, distruggendola dall'interno, una volta calata la sera. In cinque giorni di reclusione aveva rischiato ben tre volte l'attacco di panico, e ogni volta la minaccia incombeva dopo il tramonto. Come se, con la notte, arrivassero l'ansia di non poter più avere la sua vecchia voce per via della polmonite e per questo non essere più in grado di inseguire il suo sogno di lavorare del mondo del doppiaggio e della musica, la paura di essere stata dimenticata dai suoi amici perché non li vedeva già da troppo tempo e l'incubo di non essere più amata dal suo ragazzo, che le mancava così tanto.

E anche quella sera sembrava stesse per essere assalita dal panico. Aveva provato a mordicchiarsi le unghie per alleviare l'ansia, ma inutilmente: iniziò a respirare sempre più affannosamente e, con la tosse che si ritrovava, sentì l'aria mancarle nel giro di un minuto appena. Nel frattempo la sua testa veniva bersagliata da pensieri come "non ce la farai mai", "sei pessima", "chi potrebbe mai amarti?", "hai dei sogni irrealizzabili", "cresci", "devi migliorare o verrai lasciata indietro", "nessuno ti ricorderà", "perché non vuoi diventare un'adulta?", "è colpa tua", "buona a nulla" che assumevano la voce dei suoi cari. Chiuse gli occhi e si lasciò scivolare a terra, schiena contro il muro e testa fra le mani. Strinse la presa fino a farsi venire male, almeno così avrebbe avuto un motivo per piangere, e urlò pregando quelle voci di smetterla, di lasciarla in pace, che avevano ragione ma che non per questo potevano tormentarla così, ma le mancava la voce e a uscire dalla sua bocca fu un prolungato grido muto. Iniziò a contare fra sé e sé nel tentativo di mantenere la calma.

Uno. Due. Tre. Crescere. Quattro. Lavoro. Sogni. Cinque. Amici. Impossibile. Uno. Due. Ragazzo. Sette. Otto. Amore. Nove. Malattia. Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Sei. Problemi. Sette. Otto. Inutile. Uno. Due. Tre. Colpa. Uno. Due. Incubi. Ansia. Otto. Sbagliato. Uno. Cinque. Otto. Sei. Nove. Due. Quattro. Perdere. Scuola. Voce. Polmonite. Tosse. Uno. Due. Sette. Qualcuno ha aperto la porta. Otto. Quattro. Tre. Mi stanno chiamando. Sei. Nove. Undici. Non so cosa vogliono. Ventiquattro. Sedici. Cinque. Non riconosco la voce. Quattordici. Quindici. Settantanove. Devo alzarmi. Uno. Due. Tre. Cento.

-TN-chan, posso entrare?-

Silenzio. Nella sua testa non si creò nulla se non un silenzio assordante. Riconobbe la voce, finalmente. Non sapeva con quali facoltà mentali e fisiche, ma riuscì a farsi scivolare dalle labbra un flebile "sì, amore". La porta si aprì e fissò Semi entrare con gli occhi spiritati, ma il sorriso di chi assiste a un miracolo. Non appena il ragazzo notò TN rannicchiata nell'angolo della stanza, si allarmò tanto da venire rosso in viso.

Eita: -Che succede? Vuoi dirmelo?- il labbro di TN tremolò mentre provava a rispondere, ma tossì tanto forte da farle uscire dagli occhi ulteriori lacrime -No anzi, non dire niente. Fai cenni con la testa, ok?- un cenno affermativo -Ok. Attacco di panico, giusto?- fece di sì con la testa -Come quello che avevi avuto a scuola l'anno scorso?... No? Peggio?- finalmente un cenno -Diamine... Va bene. Posso fare qualcosa per aiutarti?- alzò le spalle -Vediamo... Un abbraccio?- annuì più volte -Ok, basta così-

Si inginocchiò di fronte a lei e, dopo averla fatta allontanare un po' dal muro, la strinse fra le braccia. TN si tranquillizzò un poco grazie al calore che stava ricevendo da quell'abbraccio: i suoi respiri, per quanto interrotti dai colpi di tosse, stavano diventando più regolari.

Eita: -Ora concentrati sulla mia voce, ok?- sentì il movimento di un "sì" accennato con la testa -E respira piano, ok?- si raccomandò -Di qualunque cosa o persona sia la colpa, non preoccuparti. Ora ci sono io qui con te, ok? Se sarà necessario ti proteggerò io. Non pensare a nulla, respira con calma ed evita di agitarti: ci penso io a te adesso. Sono qui con te, non temere. Da oggi farò del mio meglio per stare con te il più possibile, e a proposito scusami se non sono venuto a trovarti prima. È colpa mia, sono un idiota. Però questo idiota qui, che ti sta abbracciando adesso, ti ama tantissimo e vuole rimediare ai suoi sbagli, quindi non avere paura e lascia che l'ansia vada via da sola, ok?- si prese un momento per sorridere sollevato: TN aveva smesso di tremare e lo stringeva saldamente a sé. Stava funzionando, molto bene -Ora, vorresti un bicchiere d'acqua?-
TN: -S-sì-
Eita: -Te lo porto io o vieni anche tu?-
TN: -Pr-prima o-opzi-one-
Eita: -Va bene-
TN: -S-solo una co-cosa...- disse mentre i singhiozzi iniziavano a rarefarsi -Mi aiuteresti a-ad alzarmi?-
Eita: -Certo- sorrise caldamente e le prese le mani, tirandola su -L'acqua la vuoi fresca?-
TN: -Sì grazie, c'è una bot-tiglia in frigo-

Nel mentre che Semi riempiva un bicchiere d'acqua, TN aspettava seduta sul letto, guardando le ultime luci del tramonto fuori dalla finestra e pensando di essere davvero fortunata ad avere un ragazzo come lui al suo fianco. Non aveva mai avuto l'occasione di assisterla nel mezzo di un attacco di panico prima, e tuttavia era riuscito a calmarla alla perfezione, come se avesse già saputo le esatte parole che l'avrebbero calmata. Sorrise al pensiero che probabilmente se non fosse venuto a trovarla in quel preciso momento sarebbe ancora in balia del panico ad aspettare il ritorno a casa dei suoi genitori. Ma per fortuna era lì, e giusto adesso stava tornando da lei con un bicchiere d'acqua. Lo prese fra le dita, che presto si abituarono al freddo del vetro, e lo bevve tutto d'un fiato.

TN: -Grazie, mi serviva proprio- tirò un colpo di tosse alla fine
Eita: -Tutto ok?- si affrettò ad affiancarla e le mise un braccio attorno alle spalle
TN: -Sì sì, solo un po' di tosse... A proposito, dovresti- un colpetto di tosse -Starmi più lontano, o vuoi un po' di polmonite anche tu?-
Eita: -No, ora resto qui- la prese fra le braccia mentre si accomodava sul letto e la fece sdraiare su di lui, testa e mani sul petto che si alzava e abbassava quasi impercettibilmente al ritmo del suo respiro tranquillo, ma lì dentro il cuore batteva forte talmente che sembrava volesse uscire. Rimasero così abbracciati in un tranquillo silenzio, e anche se era interrotto a tratti da qualche colpo di tosse a loro pareva perfetto -Darei tutto per far durare questo momento per sempre-
TN: -Stessa cosa, Eita- aspettò di finire di tossire -Ti amo tantissimo, grazie-
Eita: -Ti amo anch'io-
TN: -... Ora possiamo giocare a pallavolo?-
Eita: -Hai la polmonite-
TN: -Giusto... APPENA GUARISCO PERÒ GIOCHIAMO EH- esclamò saltando su
Eita: -Va bene-

Prima di ritornare sul suo petto, TN si sporse in avanti per chiedere un bacio

TN: -Tanto hai una salute di ferro, no?-
Eita: -Già- le prese il viso con una mano ed eliminò la poca distanza che era rimasta fra le loro labbra

Spazio autrice:
Ma salve pallavolist* yaoist* del mio cuore
(ノ◕ヮ◕)ノ*.✧
Ho scritto l'ultimo pezzo alle cinque del mattino con un braccio dolorante (ho fatto anch'io il vaccino per il covid skskk) quindi perdonate eventi errori di battitura, grazie ^^

Se ve lo siete perso, andate a vedere l'avviso a fine oneshot del capitolo precedente, grazie ^ᴗ^

Ma ora una domanda per voi: quali personaggi di haikyuu kinnate? :3

𝙃𝘪𝘬𝘢𝘳𝘪 𝘢𝘳𝘦 ~ 𝚑𝚊𝚒𝚔𝚢𝚞𝚞 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 ᶜᵒᵐᵖˡᵉᵗᵃᵗᵃDove le storie prendono vita. Scoprilo ora