Capitolo sei: il quasi-bacio

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"Ron non ce la faccio" dico entrando in camera di Ron. È da un'ora che non faccio altro che controllare la camicia e il jeans che ho messo e sistemarmi i ricci per l'appuntamento con Oliver.

Ho paura di non essere alla sua altezza.

Trovo Ron sdraiato sul letto di Seamus mentre giocano a scacchi. Qualcosa di più interessante mai eh?

"Ehi ehi ehi, calma. Si che ce la fai, ci sono io con te" dice alzandosi e mettendosi di fronte a me.

"Metti questa felpa e accompagnami al campo idiota, sarei capace anche di non presentarmi per la troppa ansia che ho" gli dico prendendo una felpa a caso dal suo armadio. È quella arancione dei Cannoni di Chudley, la sua squadra di Quidditch preferita.

"Ottima scelta Ellis" mi dice infilandosela e accompagnandomi fuori.

"Sei perfetta e se non ti apprezza è solo un cretino" mi dice quando arriviamo vicino al campo da Quidditch. Va ad infilarsi dietro una torre e io vado al centro del campo ad aspettare Oliver. Sono le 18:07, Ginny mi ha consigliato di fare un'entrata 'd'effetto' per stupirlo. Non è ancora arrivato.

Controllo l'orologio ogni due minuti fino a quando non scattano le 19:00. È lì che mi rendo conto che mi ha solo presa in giro e che non verrà all'appuntamento, sempre se può essere definito tale. Vado verso la torre dove si era nascosto Ron, che ha già capito tutto. Scoppio a piangere e lui mi abbraccia forte. Sa che per me era importante.

"Shhh, tranquilla. Ora andiamo da lui e gli spacco la faccia, va bene?" dice guardandomi negli occhi. Annuisco anche se non voglio che lui lo faccia davvero. Subito dopo Ron mi prende la faccia tra le mani e mi sta per lasciare un leggero bacio sulle labbra ma fortunatamente riesco a spingerlo in tempo.

"Che cavolo fai?" gli dico spingendolo lontano mentre le lacrime continuano a scendere, anche se non riesco più a capire a chi siano rivolte.

"S-scusa, io n-non..." inizia a dire e poi corre via lontano da me, verso il castello. Sento le gambe cedermi, la pioggia inizia a scendere sul mio viso mescolandosi con le lacrime, mentre io resto impotente di fronte a tutto questo.

La ragazza del capitano || Oliver Baston Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora