Capitolo nove: gli allenamenti di Quidditch

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Mi sto preparando per andare a vedere agli allenamenti di Quidditch quando sento bussare alla mia porta. La apro di scatto, immaginando che sia Ron, o Hermione. Invece mi trovo davanti lui. Oliver Baston.

"Ehi?!" gli dico mentre finisco di mettermi gli orecchini. Sono sorpresa di vederlo ma penso di capire il motivo per cui è venuto qui.

"Volevo essere sicuro che venissi" dice poi, confermando la tesi che avevo in mente.

"Non ti fidi di me?!" gli chiedo con un leggero sorriso. "Ho detto che sarei venuta, non voglio che le prestazioni del capitano diminuiscano per colpa mia... Nuocerebbe alla squadra" dico con un leggero tono di ironia cercando di dissimulare l'importanza che sento di avere da quando mi ha confessato quelle cose.

"Ti sta molto a cuore il destino della squadra, eh Elle?!" mi dice mentre mi prende per mano e mi trascina fuori dalla mia camera.

"Beh Grifondoro è la nostra casa ed è giusto che tutti quelli che hanno un ruolo importante si impegnino per far sì che riesca a trionfare sempre" continuo il discorso mentre la sua mano non lascia la mia. Arriviamo in sala comune e anche lì continua a tenermi per mano, sotto gli occhi dei ragazzi stupiti da tutto questo. Mi sento un po' a disagio e decido di staccare la mia mano dalla sua. Poi però penso alla reazione che potrebbe avere e ho paura. L'ultima volta che gli ho detto di no è scoppiato ad urlarmi in faccia davanti a tutti.

Si ferma e si gira. Mi guarda negli occhi, senza badare alle occhiate della gente. Mi prende di nuovo la mano e fa intrecciare le sue dita con le mie. Subito dopo mi sorride e sento allontanarsi da me tutte le emozioni negative.

Arriviamo al campo da Quidditch e vedo lì tutta la squadra al completo che aspetta il capitano. C'è anche Ron che ha deciso di fare i provini come cacciatore. Percepisco la sua ansia da qui. Vedo Hermione che lo rassicura, vado da lui e lo abbraccio forte.

"Andrà tutto bene" gli dico sorridendogli. Lui mi rivolge un sorriso poco convinto mentre Hermione gli dà un bacio sulla guancia e poi mi accompagna sugli spalti.

"Sei arrivata mano nella mano con il capitano, niente male Emily!" mi dice Hermione appena ci sistemiamo sugli spalti. Non le ho ancora raccontato di quello che è successo nella sua camera e non so se ho intenzione di farlo. L'ho raccontato a grandi linee a Ron e Ginny, per il semplice motivo che avevano visto lui che mi urlava addosso in sala comune di fronte anche ad altre persone. Nessuno però ne ha parlato nei corridoi, strano.

"Diciamo che sta cambiando qualcosa" le rispondo ricambiando il sorriso mentre vedo Oliver salire sulla scopa e posizionarsi accanto agli anelli. L'allenamento inizia e procede abbastanza bene, Ron all'inizio fatica un po' ad orientarsi ma subito dopo riesce a prendere la pluffa. Harry è più impegnato a guardare Ginny che a trovare il boccino, Fred e George stanno simulando una guerra con le loro mazze da battitori, Ginny e Katie continuano a tirare in porta ma c'è lui che le para tutte. Tutte.

Se Ginny non mi avesse confermato che negli ultimi due allenamenti aveva davvero sbagliato tutte le parate, non ci avrei mai creduto. Adesso è qui, davanti a me, nella sua forma migliore, persino migliore di quella che io ricordavo.

L'allenamento si conclude dopo poco, quando Harry vede il boccino solo perché vicino ai capelli di Ginny e lo prende subito dopo, arrivandole praticamente addosso. Non sembra che le sia dispiaciuto.

Avendo imparato la lezione, decido di non andare negli spogliatoi ma aspetto Ron e Ginny all'uscita. Escono insieme al resto della squadra, tranne al capitano. Abbraccio Ron e Ginny e sento che lei mi sussurra all'orecchio: "il capitano vuole vederti".

Un po' titubante ma tremendamente felice, entro negli spogliatoi. Come la volta precedente, lo trovo con addosso soltanto un asciugamano annodato in vita. Faccio di tutto pur di non guardarlo.

"V-volevi vedermi?!" gli chiedo guardando le panchine dello spogliatoio. Non sono mai state così interessanti.

"Si Elle" mi risponde portando il braccio sulla testa e appoggiando un gomito al muro. Sta facendo di tutto pur di farmi guardare lui.

"P-posso sapere perché mi chiami Elle?" gli chiedo spostando timidamente lo sguardo su di lui. Incrocio i suoi occhi marroni, non sono mai stati belli quanto lo sono adesso.

"Perché nessuno ti chiama così" mi risponde sorridendo. Ho capito cosa intende, ma voglio sentirglielo dire.

"E quindi, cosa significa?" continuo a dirgli ricambiando il sorriso.

"Significa che volevo chiamarti un modo che fosse solo n-nos... Che fosse solo mio, ecco" dice.

"Nos...tro? Cosa siamo noi Bas?"

"Qualcosa"

La ragazza del capitano || Oliver Baston Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora