Capitolo tredici: una partenza improvvisa

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Pensavate che fosse tutto rose e fiori? Che avrei concluso con un 'e vissero felici e contenti'?

Ovviamente no.

Dovevo dirlo a Ron.

Quando Oliver mi ha baciata davanti a tutti dopo la partita, lui era impegnato a festeggiare con Harry ed Hermione ma si è girato e ci ha visti. Ho incrociato i suoi occhi e, per la prima volta, non sono riuscita a decifrarli. Gli occhi del mio migliore amico.

Dopo i festeggiamenti sono scappata con Oliver e non ho avuto la possibilità di parlargli. Credo sia deluso dal fatto che io non gliene avessi più parlato dal nostro quasi-bacio, ma non me la sentivo di farlo stare così tanto male.

"Ciao Ron" gli dico entrando nella sua camera. È sdraiato a pancia in su sul letto, intento a fissare il soffitto.

"Ellis" mi dice salutandomi, senza lasciar trasparire nessuna emozione.

"Ron possiamo parlare per favore?" gli chiedo sedendomi sul suo letto. Si mette seduto anche lui con la schiena appoggiata al muro.

"E quella felpa?" mi chiede guardando la felpa che ho addosso. La felpa del Puddlemere United di Oliver.

"È di Oliver... È proprio di lui che volevo parlarti" gli dico mentre prendo i lacci della felpa e inizio a giocarci con le mani, per scacciare l'ansia.

"State insieme?" mi chiede Ron semplicemente.

"Beh... Penso di sì, non lo so" gli rispondo dicendo quello che sento.

"Ti rende felice?"

"Si"

"E allora a me va bene così" mi risponde e accenna un leggero sorriso. Mi avvicino a lui e lo abbraccio forte.

"Però non metterti più la felpa del Puddlemere, ti prego" mi dice guardandola con disgusto.

"Non garantisco" gli rispondo ridendo. Subito dopo gli racconto tutto ciò che è successo tra me e Oliver, del mio attacco di panico in camera sua, del nostro bacio (anzi dei nostri baci) nel bagno dei prefetti e anche di come nessuno dei due abbia ufficializzato la cosa.

"Voglio dire Ellis, penso che spetti a lui chiederti di essere la sua ragazza, non per il motivo che devono essere i ragazzi a fare il primo passo e bla bla bla ma per il fatto che lui è sempre stato... Uhm, come posso dire.... Poco serio con le ragazze" mi dice Ron.

"Lo so Ron, ma stavolta penso che sia diverso..." gli dico cercando di convincermi delle mie stesse parole. Non so cosa pensare, mi fido di Oliver ma allo stesso tempo ho paura di rimanere delusa.

"Ma quella è la felpa di Oliver? Cavolo Emily, è una cosa seria allora! Non aveva mai dato la sua felpa a nessuna ragazza" dice Ginny entrando in camera di Ron mano nella mano con Harry.

"Me l'ha data stamattina, dopo aver dormito con lui..." rispondo timidamente.

"È una cosa seria davvero Emily" dice Harry felice. Io e Harry non parliamo mai molto, è un ragazzo un po' distaccato e con tanti pensieri per la testa, però ci siamo sempre l'uno per l'altra e ci vogliamo un mondo di bene.

"Chiedigli se ha voglia di venire all'incontro dell'ES stasera" mi propone Harry e io annuisco.

"Più siamo e meglio è" dice Ginny sorridendo.

Resto un altro po' di tempo in camera dei ragazzi e poi, prima di pranzo, decido di andare in camera di Oliver, senza un motivo preciso. Ho semplicemente voglia di vederlo.

"Bas? Ci sei?" dico bussando alla porta ma non mi risponde nessuno. Sento solo le urla dei gemelli e di Lee che probabilmente stanno facendo casino e non sentono neanche bussare alla porta. La apro e vedo il suo letto perfettamente sistemato, senza la coperta dei Falcons e senza tutti i poster e le sue foto attaccate alle pareti.

"Sapete dov'è Oliver?" chiedo ai gemelli andando verso di loro.

"Non lo so, mi ha detto che sarebbe uscito con Percy e che non sarebbe tornato prima di venerdì" mi risponde Fred o George, non ho ancora imparato a distinguerli. Oggi è lunedì, ciò significa che starà una settimana fuori... Perché non mi ha detto che sarebbe partito? Dove sono andati?

La ragazza del capitano || Oliver Baston Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora