Sto ancora cercando di capire cosa siamo io e Oliver. Negli ultimi giorni siamo stati abbastanza vicini, sono andata a tutti i suoi allenamenti e lui mi ha sempre aspettato negli spogliatoi per passare un po' di tempo con me. È come se avesse paura a chiedermi di uscire ma quando siamo insieme nello stesso posto, è come se volesse fermare il mondo e passare tutto il tempo possibile con me.
I miei sentimenti verso di lui sono cambiati da quando ho imparato a conoscerlo. Se prima lo vedevo come il ragazzo perfetto, capitano della squadra di Quidditch, prefetto, amato da tutte, ho capito che lui non è solo questo. Ha tanta paura di sé stesso e degli altri, tanta rabbia repressa che appena ha l'occasione esce fuori... E poi tanta paura di fallire e di deludere sé stesso, la sua famiglia e la sua squadra.
"Non posso permettermi di fallire Elle, non posso. Troppe persone hanno riposto la loro fiducia e le loro aspettative in me, non posso deluderle" mi dice prendendosi la testa tra le mani. Siamo negli spogliatoi di Grifondoro, sta per iniziare la partita di Quidditch contro Serpeverde, la più importante dell'anno. Se vinciamo questa partita, vinciamo la coppa di Quidditch.
"Ce la farai Bas, ne sono sicura. Il Quidditch è la tua più grande passione, cerca di concentrarti solo sull'amore che provi nello stare in sella a quella scopa e a parare le pluffe e cerca di dimenticare tutto lo stress e la pressione che ti causa" gli dico sedendomi sulla panchina degli spogliatoi accanto a lui e prendendogli la mano. La squadra lo sta aspettando fuori, così come tutto il pubblico sugli spalti.
"Pronti?" chiede Ginny entrando negli spogliatoi.
"Non ce la faccio Elle, non ce la faccio" mi dice e subito dopo scappa via.
"Parla con Madama Bumb, con la McGrannitt, con chi vuoi e chiedigli di aspettare qualche minuto. Dici ai gemelli di inventarsi qualcosa per prendere del tempo, non lo so... Io vado da lui" dico a Ginny correndo dietro Oliver.
"Bas aspetta!" urlo ma lui non si ferma. Lo vedo entrare nel castello. Lo seguo finché lo vedo raggiungere la statua di Boris il Basito, posta a guardia del bagno dei prefetti.
"Giglio bianco" dico la parola d'accesso. Più tardi mi dovrò ricordare di ringraziare Fred e George che l'hanno rubata a Percy.
Entro nel bagno dei prefetti e rimango subito incantata. Non l'avevo mai visto prima. Ha un'enorme vasca al centro con almeno una decina di rubinetti dorati intorno, le pareti e il pavimento di marmo bianco lucido e delle finestre lunghe e colorate coperte da leggere tende bianche.
"C-che ci fai qui?" mi dice Oliver non appena mi vede. Si sta sciaquando la faccia e le braccia, cercando di trovare un po' di sollievo che possa aiutarlo a calmare l'ansia e la paura che ha di giocare.
"Sono qui per te Bas, non riesco a vederti così" gli dico preoccupata.
Scoppia a piangere davanti a me. Non l'ho mai visto così vulnerabile e la cosa mi fa tremendamente paura.
Cerco di farmi forza e di inventarmi un modo per aiutarlo ma non trovo le parole giuste da dire. Mi avvicino a lui e, all'inizio, mi spinge via. Non vuole farsi vedere così debole e vulnerabile da qualcuno.
"Bas..." gli dico e subito dopo provo di nuovo ad avvicinarmi a lui. Stavolta non mi respinge, ma mi abbraccia forte. Come se quell'abbraccio fosse in grado di restituirgli tutta la forza che gli mancava. Come se quell'abbraccio potesse aiutarlo a non cadere a pezzi, ma a rimetterli tutti al posto giusto.
Dopo un paio di minuti si stacca dall'abbraccio velocemente, come se attraverso quel contatto prolungato con una persona, si sentisse legato a lei da qualche strano incantesimo.
Subito dopo essersi allontanato però, ritorna verso di me e, non ho neanche il tempo di realizzare ciò che sta per succedere, che è già successo.
Ci stiamo baciando.
Mi spinge un po' troppo per la foga del momento e perdo l'equilibrio, cadendo nell'enorme vasca da bagno e trascinando lui con me.
Scoppiamo entrambi a ridere e rimaniamo nell'acqua calda della vasca, io con i vestiti nuovi bagnati che avevo indossato per la partita e lui con la divisa di Quidditch zuppa d'acqua.
Sorrido mentre lo vedo avvicinarsi a me. Una sua mano mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio mentre l'altra mi accarezza la guancia. Circondo il suo collo con le mie braccia e di nuovo ci baciamo. Questo è un bacio più delicato, consapevole, che entrambi volevamo.
Mi lascio trasportare dal momento e non penso più a nulla, né ai commenti della gente, né alle mie incertezze, né alle sue insicurezze.Siamo solo io e lui. Ed è stupendo.
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La ragazza del capitano || Oliver Baston
FanfictionEmily Ellis, ragazza di 15 anni che frequenta il quarto anno a Hogwarts. Innamorata di Oliver Baston da quando ne aveva 11, non ha mai avuto nessuna possibilità con lui, capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro. Cosa succederà quando il ca...