Capitolo diciasette: ritrovare il sorriso

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"Dai Emily non piangere..." dice Ginny cercando di consolarmi. Non ho chiuso occhio tutta la notte e le mie amiche sono rimaste a farmi compagnia e a cercare di risollevarmi il morale.

"Pensa che Ron è riuscito a dire correttamente la formula 'Wingardium Leviosa'! I miei rimproveri sono serviti a qualcosa" dice Hermione che riesce a strapparmi un sorriso.

Ginny mi passa una ciotola con le patatine e il cioccolato che abbiamo rubato di nascosto dalle cucine.

"Il motto di Ron è: se sei triste, felice, arrabbiato, deluso o qualsiasi altra emozione tu sia in grado di provare, mangia" mi dice Ginny e io annuisco.

"Lo conosco molto bene questo motto" rispondo io e anche Hermione annuisce mentre ridiamo.

"Ma voi non sapete che l'ha anche scritto su un foglio che ha appeso sopra il letto..." continua Ginny e scoppiamo a ridere tutte e tre.

"Grazie ragazze, sapete sempre come risollevarmi il morale" dico con un sorriso e subito dopo mi avvicino a loro per un abbraccio.

Restiamo un altro po' di tempo sveglie quando riceviamo un messaggio in codice da parte dell'ES.

"Riunione urgente?!" dice Hermione preoccupata. Prendiamo delle felpe dall'armadio, svegliamo Calì e Lavanda e ci dirigiamo insieme verso la stanza delle necessità.

"Come mai riunione a quest'ora?" chiede Ginny appena arriviamo. Ci sono già Ron, Neville, Dean, Seamus e Luna.

"Stavo osservando il cielo stellato" dice Luna con la sua solita voce sognante, accompagnata da un leggero sbadiglio.

"Dobbiamo combattere?" dicono i gemelli Weasley all'unisono entrando nella stanza. Accanto a loro ci sono anche Lee e, con mia sorpresa, Oliver. Non era mai venuto a nessun incontro dell'ES, nonostante sapesse della sua esistenza e sia sempre stato dalla parte di Harry.

Forse aveva paura a schierarsi contro la Umbridge che, nei suoi confronti, è sempre stata stranamente gentile. Forse anche lei ha una cotta per Oliver.

"È stato dimesso dall'infermeria ma non potrà giocare a Quidditch per almeno un mese" mi sussurra George all'orecchio. Non riesco a credere a ciò che ho appena sentito. Oliver senza Quidditch è come Ron senza pollo, come Hermione senza libri, come Harry senza cicatrice.

Sarà distrutto.

Lo guardo negli occhi e li vedo spenti, vuoti, senza nessuna emozione. Non riesco a vederlo così.

Ci sediamo in cerchio mentre Harry prende la parola. Dà delle notizie sulla Umbridge, sul ministero, su Silente e su altre cose che non riesco bene a comprendere. I miei occhi sono fissi su Oliver, seduto di fronte a me. I suoi occhi invece, restano fissi sul pavimento.

"Dovresti parlargli" mi sussurra George all'orecchio.

"Non so se ho il coraggio di farlo" gli rispondo.

"Sei una Grifondoro Emily!" mi dice George con un sorriso. "E poi, solo tu puoi aiutarlo" continua serio.

"Come posso aiutarlo? Sembra che abbia perso la voglia di vivere"

"Infatti è così Emily... E solo tu puoi fargliela tornare"

La ragazza del capitano || Oliver Baston Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora