Il successore di Enterprise (Mha x Azur Lane)

Capitolo 26: Tirocinio con la Classe Yorktown

Aizawa P.o.v.

Erano circa le 16:00 quando vidi Izumi andare verso la nave di Izuku e capì che era preoccupata. La seguì e vidi che era dentro la nave e che lo stava cercando. Quando lo raggiunse gli disse "Che cosa stai guardando Izuku?" Izuku disse "Qualche ricordo di mamma." Izumi disse "Posso vederli anch'io?" Lui glieli fece vedere e Izumi fece vedere i ricordi della sua nave ad Izuku e stavo per uscire e dirgli di andate al dormitorio quando Izumi disse "Su, andiamo che il prof ci sgrida se facciamo tardi." Li aspettai davanti al dormitorio e dissi "Forza, entrate. Domani farò un annuncio importante."

La mattina seguente

Aizawa P.o.v.

Entrai in classe e vidi che c'erano tutti e dissi "Bene, la cosa di cui volevo parlarvi stamattina era che ho ricevuto delle richieste da parte di alcuni Pro Hero, i nomi dei ragazzi che dirò si fermeranno per parlare di questa cosa: Izuku, Izumi, Uraraka, Asui, Kirishima, Kaminari, Shoto, Shoka, Katsuki. È tutto, potete andare." Izuku, Izumi, Uraraka, Asui, Kirishima, Kaminari, Shoto, Shoka' Katsuki. E tirai fuori dei fogli dal mio marsupio per dormire e dissi "Dunque Shoto, Shoka, voi andrete da Endeavor. Katsuki, Kirishima, andrete da Fat Gum. Asui, Uraraka, andrete da Ryukku. Izuku, andrai dal nuovo gruppo di Pro Hero: La classe Yorktown, mentre Izumi andrà dal nuovo gruppo di Pro Hero: La Classe Bismarck."

Izuku P.o.v.

Ero arrivato a casa e quando aprì la porta vidi Zia Yorktown e Zia Hornet e mamma che mi stavano aspettando e Yorktown mi disse "Izuku, ti insegneremo come la Classe Yorktown combatte assieme. La prima lezione è rimanere in formazione anche quando si è sotto attacco." Eravamo nell'oceano aperto e io ero a fianco di Zia Hornet e disse "Devi seguire tua madre. Capito?" Io annuì e Yorktown disse "Izuku, andremo a circa 30 nodi. Devi riuscire a restare abbastanza vicino e abbastanza lontano." Attivai le mie 9 caldaie, le 4 turbine meccaniche e le 4 assi elica. Zia Yorktown iniziò a muoversi piano piano e poi prese velocità e solo quando vidi mamma muoversi, mi mossi anch'io e quando raggiunsi la velocità di 30 nodi andava bene e vidi mamma chiedere una cosa a zia Yorktown ed annuì e pensai 'Stanno per fare qualcosa, ne sono sicuro. Ma cosa è quello che mi preoccupa.' Ad un tratto mamma emise molto fumo, forse per far sì che io la perdessi di vista e io attivai il Sonar e vidi che mamma era davanti a me, ma stava cambiando posizione e io dovevo prendere il suo posto. Lì zia Yorktown mi disse "Piaciuta la sorpresa Nipotino?" Io sorrisi e mi disse "Ora che sei davanti, non devi pensare a dove andare, ma dove andrà tua madre se tu effetuerai qualche manovra."

A casa

Zia Yorktown mi aveva fatto stare davanti a mamma per tutta l'andata e il ritorno ed ero talmente stanco che mi addormentai su uno dei miei aerei. Restammo sulle nostre portaerei per tutta la notte a riposarci. La mattina dopo Yorktown mi disse "Oggi andrai in esplorazione con Hornet in città." Hornet disse "Su Izuku, andiamo." Quando arrivammo e stavamo facendo la perlustrazione notai una bambina piena di bende sulle braccia e gambe. Ci venne incontro e disse "V-Vi p-pre-go ai-uta-temi." Hornet le chiese "Come ti chiami?" Lei disse "M-Mi c-chiamo E-Eri." E disse "Stavo s-scap-pando da mio papà." E sentimmo una voce "Eri, quante volte ti ho detto di non disturbare gli Hero. Stanno lavorando." Hornet disse "Perché ha delle fasce sulle braccia e gambe?" Lui disse "Mia figlia tende a farsi male molte volte ed è sbadata. E io educo mia figlia come voglio." Lì Eri si aggrappò molto forte alla gamba di Hornet e Hornet disse "Sembra spaventata, che cosa le fai?" Lui rispose "Che ne dite se ne parliamo nel vicolo? Ci sono troppe persone." Hornet mi disse "Stammi dietro ok?" Io annuì e quando entrammo nel vicolo notai che l'uomo aveva a malapena toccato il guanto di plastica che fece tornare la bambina dall'uomo e disse "Hai finito di frignare? Ottimo, si torna a casa." Il mio primo giorno di esplorazione era finto molto male e non avevo potuto neanche salvare quella bambina e mi sentivo in colpa.