- Capitolo Trentatré -

42 12 99
                                    

Nel giro di una giornata, Reyns era giunto al Palazzo Reale di Lanth

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Nel giro di una giornata, Reyns era giunto al Palazzo Reale di Lanth. Non sapeva come, ma in qualche modo avrebbe raccontato a Re Divro e alla Regina Looty gli avvenimenti degli ultimi quattordici lunghi anni. Dubitava che gli avrebbero creduto.

Non aveva pensato minimamente al modo in cui affrontare il discorso, o a quali parole fosse meglio usare – non sapeva nemmeno che cosa aspettarsi, dato che non aveva mai ricevuto informazioni specifiche sul Re o sulla Regina.

Fin dal primo mattino, l'unico pensiero di Reyns era stato di sbrigarsi, di fare presto, di correre. Le intenzioni di Devjm non erano chiare, ma con tutta probabilità aveva in mente di consegnare Aera a Orlud. E se anche invece il suo fine fosse stato onesto, Orlud avrebbe riconosciuto Aera e agito in conseguenza agli ordini di Vyde, se l'avesse incontrata.

Fortunatamente, avendo avuto accesso ad alcune informazioni sul Mondo Non Conosciuto Orientale, ossia il regno di Lanth, Reyns sapeva almeno da che parte andare, che strada prendere, e come ambientarsi in quel mondo, nuovo per lui.

I villaggi e le case dei nobili che Reyns adocchiò seguivano stili architettonici del tutto differenti da quelli della Valle Verde, e rispecchiavano quello della fortezza di Vyde. Le strade erano lastricate, le pietre levigate e lisce, e vi erano molti più cartelli che davano indicazioni. Sembrava che la gente di Lanth fosse molto più aperta mentalmente, e avesse accolto di buon grado idee nuove e più funzionali; la Valle Verde, al contrario, era caratterizzata dalla chiusura mentale e dal terrore del diverso. Anche per questo motivo per Vyde era stato semplice esercitare il controllo su tutti i suoi abitanti.

Reyns ricordava che fino a pochi anni prima il territorio dei Sakrum si estendeva fino al villaggio occidentale dei campi di Lefs, ma se i piani di Orlud e Vyde avevano proceduto come previsto, ora doveva comprendere anche Capo Soran, in modo da controllare la città portuale, e di conseguenza i commerci, influenzando anche l'Arcipelago di Neeq. Vyde l'aveva definita la fase di instaurazione della mentalità Ouxsan, ossia spingere il popolo ad aborrire i sovrani. Il termine era stato coniato da Lord Vyde, e tradotto dalla lingua antica significava letteralmente colpa del Re.

Reyns si vergognò per averlo definito un piano geniale, all'epoca, ma riconobbe anche di essere cambiato, e non poté che andarne fiero.

La mentalità che aveva prima di incontrare Aera era del tutto diversa; prima di entrare in contatto con lei, Reyns non avrebbe mai agito nel nome della giustizia, ma avrebbe eseguito gli ordini di Lord Vyde, ricevuto la ricompensa in cambio, e si sarebbe trovato ogni notte faccia a faccia con nuove vittime, nuovi fantasmi, nuove colpe. Non era solo il Secondo Ideev Prescelto; era l'Ideev prediletto, al quale Vyde aveva rivelato non solo le informazioni necessarie per svolgere il suo lavoro di spia, ma anche la verità.

A Reyns, solo a Reyns, Vyde aveva mostrato una parte di ciò che era realmente. Gli aveva dimostrato di essere un uomo, e non un mostro, e in quel momento Reyns si era spaventato, perché nuove domande erano nate nella sua mente, e nessuno aveva mai saputo rispondervi: quanto odio e quante ingiustizie potevano portare un uomo tanto giovane, come Vyde, ad un tale desiderio di distruzione e sete di vendetta? Quanto aveva sofferto, Lord Vyde? Il modo in cui agiva, le decisioni che prendeva, le morti che causava, lo facevano stare meglio o peggio? Era in conflitto con se stesso, sotto quella superficie, quell'aura invalicabile, dietro quello sguardo così sfuggente?

Il Viaggio per la SalvezzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora