- Capitolo Undici -

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Fu il dolore a svegliare Aera, un dolore lancinante che partiva dai piedi e arrivava alla testa

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Fu il dolore a svegliare Aera, un dolore lancinante che partiva dai piedi e arrivava alla testa. Era il risultato di giorni faticosi, passati in viaggio, a piedi o a cavallo. Un'altra origine era invece la ferita al braccio, trattata dalle infermiere alla fortezza di Vyde.

La ragazza aprì gli occhi, per poi richiuderli subito, rendendosi conto che la luce che entrava dalla finestra le dava estremamente fastidio.

Un dato importante si fece strada nella sua mente annebbiata dal sonno. La finestra era aperta, quindi Devjm doveva essersi già alzato. Non era accanto a lei. Aera si rintanò sotto le lenzuola, e tentò di abituare gli occhi a quella semioscurità.

Non le fu facile costringersi a rimanere sveglia; avrebbe voluto dormire ancora qualche ora.

Il corsetto e i pantaloni erano ancora dove li aveva lasciati, su una sedia accanto al comodino. Si costrinse ad alzarsi, ricordandosi di aiutarsi solo con il braccio destro, e una volta che ebbe sistemato i ciuffi ribelli più evidenti, calzò gli stivali e scese le scale.

Devjm era al bancone e stava parlando con un oste.

«Quindi la principessa Orientale era già stata qui?» domandò il Ladro.

L'oste annuì.

«Quando l'avete vista, l'ultima volta?» chiese ancora il giovane.

«Ieri» rispose pronto l'altro.

Devjm sospirò. «Intendevo dire, prima di ieri.»

«Oh.» L'oste si scusò per il malinteso. «Non ricordo.»

«Per favore» insistette il Ladro. «Era con un gruppo di cinque Ideev, giusto?»

«Ah, sì,» ricordò l'uomo, «hanno pagato per sei, ma se ne sono andati in cinque, la mattina seguente, e avevano tutti una faccia triste e stanca. Forse non avevano dormito bene» ipotizzò.

Devjm si trattenne dal sospirare di nuovo. «Comunque sia, dopo di loro non avete più visto nessun Ideev?» chiese il ragazzo.

«Al contrario» rispose l'oste. «Come potete vedere, qui è pieno di Ideev. Anzi, Vi dirò, è da molto che non vedo un cliente che non porti il simbolo.»

L'occhio di Devjm cadde sulla mano destra dell'uomo, intento ad asciugare dei boccali. Anche lui portava il simbolo del quadrato con le diagonali; per tutto quel tempo aveva parlato con un Ideev.

«Capisco» continuò Devjm. «Ma avete avuto a che fare con Ideev che stessero andando a ovest, più precisamente al Lago Rosso?»

«Non è nostra consuetudine chiedere agli avventori informazioni sui loro viaggi» rispose l'oste.

«Certo, immagino, ma l'ultimo Ideev che ha alloggiato qui una sola notte per poi andarsene in tutta fretta, quello sapreste dirmi quando è stato?»

L'oste rifletté. La sua domanda era molto specifica. Sembrava quasi un indovinello. «Oggi» decise di rispondere, allora, facendo cenno verso Devjm con il mento.

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