[COMPLETATA]
Un sorriso diabolico si dipinse sul suo viso. Sarebbe interessante, pensò tra sé. Aveva messo gli occhi su di te dal giorno in cui aveva messo piede in quella città, qualche mese prima. A essere onesti, il suo sguardo non ti aveva mai l...
Mickey amava l'ampio giardino. Correva con tutte le sue forze da un'estremità all'altra per inseguire gli scoiattoli selvaggi. Lo guardasti con soddisfazione mentre finivi di leggere Pachinko e sorseggiavi una calda tazza di tè. Questa non era mai stata la vita che avevi immaginato di vivere, ma per la prima volta avevi una famiglia vera a portata di mano. Hoseok aveva i suoi difetti e anche tu, ma finchè avreste vissuto l'uno accanto all'altro, i difetti non sarebbero stati mai un ostacolo per nessuno dei due.
Per quanto folle fosse, ti eri abituata abbastanza al suo lato mafioso. I ragazzi venivano pi spesso per discutere delle missioni e lui chiedeva sempre il tuo contributo. Piuttosto del fermarlo, ti eri concentrata di più sull'essere efficace e sicura. Hoseok era felice e orgoglioso di ascoltare i tuoi contributi mentre ti sedevi sulle sue ginocchia. Certe notti partiva per qualche missione e il mattino seguente lo ritrovavi sempre disteso sul divano della tua stanza, con qualche livido qua e là. Anche se gli avevi detto che ti stava bene che dormisse con te nel tuo letto, aveva negato quel privilegio, dicendo che molto probabilmente non sarebbe stato in grado di controllarsi. Non gli avevi chiesto cosa volessero dire quelle parole, ma non gli diedi poi così tanta importanza. Durante quei momenti in cui era sdraiato sul tuo divano addormentato, senza svegliarlo curavi i suoi lividi viola con un unguento e dopodiché gli rimboccavi le coperte sopra il corpo. Era una routine ormai, non ti dispiacevano quei momento, purché ritornasse a casa tutto intero.
In quel momento stava avendo un incontro con un suo cliente, e tu ti stavi preparando per portare a spasso Mickey nella città vicina. Jimin e Jungkook erano con te, non troppo lontani, ma abbastanza vicini per controllare che il pericolo non ti venisse addosso. Odiavi la sensazione di essere un peso per loro.
"Non pensarla in questo modo," disse Jimin da dietro. Si era preso la libertà di accordi acre un po le distanze quando ti aveva vista senza sorriso sul volto. "Siamo qui perché vogliamo proteggerti."
"Mi conosci a malapena,"mormorasti tu. "Non so se merito la vostra protezione."
"Rendi felice Hoseokie hyung," aggiunse Jungkook. "E tu l'hai riportato da noi. È abbastanza."
"Ve l'ho riportato?"
"È diverso da prima, prima di te." Spiegò Jimin. "Noi cinque moriremo l'uno per l'altro, su questo non c'è dubbio. Hoseok hyung non aveva mai usato il suo titolo di leader contro di noi. Ma a un certo punto aveva preso tutto su di sé. Prima che tu arrivassi, hyung preferiva stare da solo piuttosto che invitare persone a stare con lui. So che è strano dato che gli piace l'atmosfera vivace. Ma quando lo faceva, si circondava di persone di cui non gli importava niente perché chi lo conosceva in quelle circostanze non lo vedeva per quello che era. Non ci era mai stato permesso di entrare in casa sua, sembrava che stesse nascondendo qualcosa, forse se stesso."
Jungkook gemette. "Ci tenevamo tutti a lui, ma si era ritirato in un buco che aveva scavato lui stesso perché pensava di non meritare l'amore di qualcun altro."
"Quindi ecco del perché siamo felici che tu sia qui." Continuò Jimin. "Ha così tanta vita dentro di sé ora. Lentamente ma inesorabilmente, lo stai trasformando in una versione migliore di se stesso. Hoseok era sempre stato gentile e sentiva che il mondo lo meritava. Ma tu glielo hai dimostrato forte e chiaro adesso."
"E anche grazie a te, la missione e gli accordi stanno diventando meno pericolosi per la vita," ridacchiò Jungkook. "Non fraintendetemi, non mi dispiacerebbe tirare pugni, ma mi preoccupo sempre per il mio hyung. Non vorrei mai che nessuno di loro si facesse male."
"È vero, e penso che stiamo iniziando a dirigere l'influenza per un bene più grande."Jimin annuì.
"Sono felice di sentirvelo dire, ma penso che sarebbe arrivato lui stesso a questa rivelazione. Lui è già così incredibile." E ora che sapevi che non avrebbe fatto più nulla di avventato, ti sentisti molto più calma. Questo finchè Mickey non iniziò ad abbaiare all'aria mentre il suo corpo tremava in modo incontrollabile. "Hey, cucciolo, cosa c'è che non va?"chiesi tu. Jungkook e Jimin si misero immediatamente ai tuoi lati mentre scansionavano il perimetro con precisione. I loro occhi erano acuti. Subito tirarono fuori le loro pistole che non ti eri accorta che avessero.
"C'è qualcuno qui." Sussurrò Jungkook. Rimasi ferma, cercando di farti sempre più piccola.
"Com'è possibile?" ti chiesi tu ad alta voce mentre prendevi Mickey tra le braccia. "Nessuno dovrebbe essere in grado di passare attraverso il nostro sistema di sicurezza senza che l'allarme si attivi."
"Non lo so. Non abbiamo mai riscontrato nessun problema, devono aver hackerato il sistema." Dichiarò Jimin. "In ogni caso, torniamo a casa e chiamiamo i rinforzi."
Era più facile a dirsi che ha farsi. Prima che voi tre poteste fare un passo indietro verso il maniero, un gruppo di uomini vestiti di nero si manifestò dal nulla, come dei fantasmi o dei demoni. A differenza delle persone che avevi incontrato nel gruppo di Hoseok, questi uomini erano senza vita, niente di sorprendente nel loro aspetto. Era come se fossero statua animate che obbedivano a un comando. Ma si muovevano velocemente, tirando calci e pugni verso di te e i ragazzi. Jungkook prese il comando in combattimento mentre Jimin fece del tuo meglio per proteggerti.
"Devi portarla fuori di qui." Ordinò il suo hyung. Pensavi che Jimin avrebbe ribattuto, ma invece ti afferrò la mano e scappò.
"Può farcela da solo," disse Jimin. Nonostante la sua fiducia, era ancora preoccupato per il maknae. Ma si era scrollato subito di dosso quel pensiero, la sua priorità in quel momento era portarti in salvo. Il maniero era in vista, ma dagli alberi vicini provenivano altri fruscii e altri uomini uscirono da essi. Jimin serrò la mascella." Stammi vicino." Sussurrò lui. Tu obbedisti mentre gli uomini si lanciavano su di lui con grande forza. Schivava gli attacchi con grazia come un ballerino, il tutto tenendoti in vista.
Sebbene Jimin fosse un abile combattente, c'era troppo a cui doveva prestare attenzione. Stava cominciando a scivolare, lo sentiva. Uno degli uomini approfittò del suo disorientamento e tirò fuori qualcosa, puntandolo alla testa di Jimin. Non potevi rimanere lì e lasciare che qualcuno si facesse male a causa tua. Quindi corsi, gettandolo a terra. La tua speranza di salvarlo ti sollevò quando riuscisti a metterlo a terra e la pistola fu puntata contro di te.
"Non puoi ucciderla, dobbiamo riportarla indietro viva." Urlò un altro uomo.
"Non preoccuparti. Mi assicurerò che sia viva." L'uomo sorrise. Poi premette il grilletto, il tuo colpo sussultò. All'inizio cedettero le tue gambe, poi le tue braccia e infine caddi a terra. Sedativo, pensasti.
"Lady T/N!" urlò Jimin. Nella frazione di un secondo della sua distrazione, il suo aggressore colse l'occasione per metterlo KO completamente. Volevi urlare, ma non uscì niente dalla tua bocca. Riuscisti a piangere in silenzio mentre l'uomo faceva oscillare il tuo corpo sulla sua spalla come un sacco.