Capitolo 19: nella notte

578 28 0
                                    

Il proiettile esploso dalla pistola di Sin, oltrepassò il legno del pavimento della stanza, mentre lo scagnozzo in abito scuro, rimase pietrificato dalla paura. ≪Uscite entrambi da questa stanza. Subito.≫ la voce di Sin era ferma e decisa, non aveva paura di esplodere un secondo colpo, questa volta contro il petto di uno dei due uomini.
Lentamente, i due energumeni uscirono, oltrepassando la porta, lasciando da soli Nadia e Sin nella stanza. ≪Perdonami, Nadia. Ogni volta che vengo qui, ti porto solamente guai...≫ Sin ripose la pistola nella tasca del suo giubbotto, andandosi a sedere su una delle sedie poste davanti alla scrivania della donna. Nadia rimase in silenzio, continuando a guardare Sin con aria indifferente. ≪Ma se non mi dai quei soldi, Lao è capace di...≫ il ragazzo si fermò, togliendosi il berretto da baseball che indossava. La donna si sedette dietro la sua scrivania, aprì un cassetto del mobile e appoggiò davanti agli occhi di Sin, una busta bianca. ≪Eccoli. Se questo è abbastanza da tenere lontano gli uomini di tuo fratello dal mio ristorante, ti prego di prenderli tutti. Sono quindici mila, li ho messi da parte per mio figlio ma se questo servirà a salvare questo posto e la vita di chi ci lavora dentro, ti prego di accettarli tutti.≫ Sin alzò immediatamente lo sguardo verso gli occhi scuri della donna. ≪Nadia...≫ il ragazzo non aveva abbastanza fiato per controbattere. Era rimasto spiazzato dal gesto della ragazza; un sacrificio tale significava che la sofferenza che aveva provato, era stata troppa da sopportare. ≪Ti prego, salvami da questa condanna. Non possiamo più vivere con il terrore di poter essere uccisi da un momento all'altro. Sin, abbiamo bisogno di te lungo queste strade... e non di un tiranno come Lao.≫ Nadia si avvicinò al corpo del ragazzo, appoggiando una mano sulla spalla dell'altro. Il moro aggrottò le sopracciglia, annuendo. ≪Ti prometto che in qualche modo, salverò questo posto, riportando la pace fra queste strade.≫ Nadia sorrise, avvicinandosi al corpo di Sin per abbracciarlo.

Il rumore della pietrina che sfregava contro quella superficie zigrinata dell'accendino per creare una scintilla, interruppe il silenzio che si era creato fra i due scagnozzi di Lao, una volta usciti dall'edificio. ≪Quel verme... se mi capita di averlo sotto le mani senza quello stronzo di Lao intorno, gli stringo quel misero collo che si ritrova fino a farlo soffocare!≫ l'uomo si accese una sigaretta, appoggiandosi con la schiena contro il muro esterno del ristorante. Intanto la notte continuava ad inghiottire la città, azzittendo i rumori della civiltà. ≪Non scaldarti troppo, Jhon... lo sai che lui è il fratello del capo e se lo uccidessi, Lao non ci metterebbe molto a scoprire chi è stato.≫ ad un certo punto, la porta di servizio, si spalancò. Sin si fermò davanti all'auto che li aveva portati fin lì, quella sera, oltrepassando i due uomini. ≪Andiamo. Ho i soldi.≫ il ragazzo alzò al cielo la busta bianca che Nadia gli aveva dato. I due scagnozzi annuirono in silenzio, montando sulla vettura insieme al più giovane. Sin si sedette svogliatamente sui sedili posteriori dell'auto, aspettando di arrivare a destinazione. Nella mente aveva un sacco di pensieri che gli frullavano intorno al cervello, senza dargli un attimo di tregua. Infilò lentamente, entrambe le mani nelle tasche del suo giubbotto, continuando a guardare fuori dal finestrino dell'auto, quei palazzi che passavano veloci davanti ai suoi occhi. Poi, con i polpastrelli, sentì il manico della pistola che gli aveva dato il fratello. Salì, lungo il corpo metallico dell'arma, sentendo quel freddo inanimato oltrepassargli tutto il corpo, sotto forma di brividi. Il ragazzo strinse i denti per il rancore, in quel momento si stava maledicendo per non essere riuscito a proteggere Nadia dalle grinfie del fratello.

E mentre Sin stava tornando al palazzo di Lao, quest'ultimo stava avendo una conversazione molto importante con un ospite speciale. ≪Non mi sembrava di averti chiesto molto, Yut... solo di... andartene una volta finito il lavoro, non capisco perchè sei tornato da me con un'altra richiesta impossibile da esaudire per il sottoscritto.≫ Lao appoggiò la sua sigaretta sul posa cenere che c'era sul tavolino di legno davanti a lui. Yut era seduto di fronte all'altro, con le gambe accavallate. Aveva un espressione seria, quasi arrabbiata. ≪Perchè volete che me ne vada? Questa è anche la mia città!≫ ad un tratto, Yut si alzò furioso dal divano scuro della stanza. I due scagnozzi di Lao presenti anche loro nella sala, dritti di fianco al loro capo, si avvicinarono al ragazzo dalla lunga chioma scura per proteggere il loro superiore, ma vennero fermati immediatamente. ≪Ragazzi, non ce n'è bisogno.≫ Lao sogghignò, riprendendo fra le labbra la sua sigaretta. ≪Mettiamola sotto un altro punto di vista, Yut... questa città, appartiene al sottoscritto ora, tu sei soltanto un intralcio per le mie finanze e per la società cinese che vive qui ma, siccome abbiamo interessi in comune, ti sto dando l'opportunità di sopravvivere e di non fare una brutta fine, come erano i miei piani all'inizio... ti sto solamente chiedendo, di trovare un'altra sistemazione, dopo aver ucciso Ash. Tutto chiaro adesso?≫ Lao si alzò anche lui dal divano, avvicinandosi al viso di Yut, ormai pietrificato da quell'immagine così vicina a lui. Ad un tratto, la porta della stanza si spalancò violentemente, sbattendo contro la parete. ≪Non farmi fare una cosa del genere mai più, intesi?!≫ Sin oltrepassò la soglia, senza rendersi conto di ciò che stava succedendo in quel momento. Lao sorrise, allontanandosi dal viso pallido di Yut. ≪Tranquillo, questi incarichi non ti verranno mai più assegnati. Bensì, mi servirai per altri scopi, molto più importanti che riscuotere le tasse...≫ Sin rabbrividì, notando la figura di Yut presente anche lui in quella stanza. ≪Lui che ci fa qui...?≫ ringhiò il più giovane, aggrottando le sopracciglia. ≪Stavamo parlando di... affari, non è vero Yut?≫ Lao appoggiò un braccio sulla spalla del fratello minore, sogghignando maliziosamente. Yut annuì lentamente, senza proferire parola. ≪Vedi, Sin... avevamo pensato di attaccare Ash e gli altri quando meno se l'aspettano e... per questo ci servirai tu.≫ la sigaretta di Lao si spense, mentre l'uomo si andò a sedere di nuovo sul sofà, incrociando le gambe, appoggiandosi svogliatamente sullo schienale del mobile. Sin rabbrividì di nuovo, sentendosi quegli occhi scuri del fratello, puntati addosso. ≪Che cosa vorresti dire..?≫

≪Il piano è molto semplice: tu li porterai al parcheggio del vecchio centro commerciale abbandonato di Chinatown e noi li uccideremo senza pietà. Il sangue rimarrà sull'asfalto per pochi minuti, la poggia di questa stagione lo spazzerà via in men che non si dica, un lavoro pulito e veloce. Tu li dovrai soltanto portare nel luogo stabilito. Niente di più, niente di meno. Non dovrai nemmeno premere il grilletto... a meno che, tu non li voglia vedere morire sotto la canna della tua pistola...≫ gli angoli della bocca di Lao si alzarono verso l'alto, formando un sorriso sinistro sul volto del ragazzo. Yut e Sin rimasero in silenzio a guardare l'altro con occhi increduli. ≪Non si fidano più di me, Lao. Non posso convincerli a seguirmi...≫ il più giovane mormorò qualcosa che colse inaspettato il fratello maggiore. ≪Bene, ancora meglio. Li aggireremo, di soppiatto. Gli faremo credere che tu mi abbia tradito, e gli spiegherai il nostro piano. Al resto ci penso io, non ti preoccupare, fratellino.≫ Sin spalancò gli occhi, incredulo di ciò che aveva appena sentito. E se il fratello lo avesse scoperto? Sapeva che Sin stava facendo il doppio gioco oppure, era davvero ciò che aveva intenzione di mettere in atto?

E mentre a Chinatown si stava discutendo di morte ed esecuzione, la famiglia Lobo si preparava per andare a dormire.

Ash chiuse la porta della stanza alle sue spalle. Lentamente, si avvicinò al suo letto dove, sotto alle coperte c'era Eiji che lo stava aspettando. Quel giorno, erano stati entrambi impegnati al museo della città per la mostra fotografica del moro, che sarebbe durata per un'altra settimana. ≪Sei stanco..?≫ Ash scivolò sotto alle coperte del suo letto, abbracciando il busto del ragazzo nipponico. Eiji arrossì, sentendo quel contatto. ≪Un pochino sì... tu?≫ il moro si voltò verso la lince. ≪Già, anche io...≫ sorrise Ash, alzando lo sguardo verso Eiji. ≪Domani che facciamo? La mostra riprenderà giovedì, quindi ho un giorno libero...≫ il biondo sorrise, peccaminoso. ≪Quindi mi stai dicendo che... questa notte possiamo fare le ore piccole..?≫ sussurrò malizioso, Ash. Il moro arrossì ancora di più, spalancando gli occhi per lo stupore. ≪A-Ash... n-non possiamo farlo qui, a casa di Max!≫ la voce del ragazzo nipponico, era strozzata dall'imbarazzo, mentre Ash rideva divertito per quella faccia imbarazzata di Eiji. ≪Scherzo... se vuoi, domani possiamo fare un giro per la città. Possiamo andare al cinema, mangiare insieme qualcosa e magari, andare a Central Park.≫ Ash sorrise, iniziando ad immaginarsi insieme ad Eiji la mattina seguente. Il moro sogghignò leggermente. ≪Quindi... mi staresti invitando ad un appuntamento, è questo quello che vorresti dire..?≫ chiese curioso, Eiji. Il biondo arrossì, ritornando serio. In effetti, era proprio ciò intendeva. ≪... e se anche fosse..?≫ Ash si alzò dal busto dell'altro, raggiungendo lentamente, il viso del moro. Entrambi rimasero in silenzio, mentre i loro cuori battevano veloci e rumorosi, nei loro petti.

La mano di Eiji si andò ad appoggiare sul volto candido di Ash, accarezzandolo delicatamente. ≪Ne sarei molto felice. Aspettavo una cosa del genere da tanto tempo...≫ i loro occhi s'incrociarono per qualche istante, poi si abbassarono sulle labbra di ognuno. Ormai lo spazio fra i due visi era minimo, e non ci volle molto per farli unire in un bacio appassionato.




❀⊱┄┄┄┄┄Angolo autrice┄┄┄┄┄⊰❀

Salve a tutti!

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e soprattutto che voi stiate bene!

Mi scuso per il mese di inattività ma qualsiasi cosa scrivessi, mi faceva accapponare la pelle, non riuscivo a scrivere niente di decente che potesse per lo meno, accontentarmi... ogni tanto il lavoro e la stanchezza mi impediscono di andare avanti e per questo non riesco sempre ad aggiornare. Vi volevo anche ringraziare per il sostegno che state dando a questa fanfiction, lo apprezzo davvero molto! Se potessi vi abbraccerei tuttiiiii (づ ̄ ³ ̄)づ

Detto ciò, vi saluto e al prossimo capitolo! (o^ . ^o) /

I will always be on your side ~ Banana Fish Fanfiction - Happy EndingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora